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3 Gioco e paradigmi pedagogici (Piaget (evoluzione gioco (prima fase:…
3 Gioco e paradigmi pedagogici
Bruner: per l'evoluzione dei primati è stata importante la capacità ludica. Più è duratura la relazione madre-figlio (+ gioco) più si fa attenzione a tenerlo fuori dalle frustazioni. Bambino si terrà lontano
gioco per sviluppo di comportamenti adattativi utili alla sopravvivenza
il bambino si sente più competente con l'ambiente
Klein: esplorazione inconscio del bambino
Freud: nell'infanzia il gioco scarica tensioni, evitamento di sviluppo in forme patologiche. sviluppare ruolo attivo e postivo nell'ambiente
Piaget
addestramento alle attività della vita
gioco espressione dell'egocentrismo infantile che vede il primato dell'assimilazione (realtà creativamente assimilata ai propri schemi) nell'accomodamento (imitazione, simbolica)
evoluzione gioco
prima fase: stadio senso motoria (1 anno) - no distinzione fra se e mondo.
senso percettivo e motorio - riproduzioni di azioni note (gioco di finzione, assimilazione)
12/18 mesi: possibilità di apportare modifiche alla realtà esterna
4 - gioco simbolico fino ai 7 anni. Non più necessaria corrispondenza tra oggetto e schema (come se)
5- giochi sociali: cooperazione
6, Giochi di regole. dai 7 anni fino all'eta adulta
trascura elementi di norme e socialità
Vygotskij
non esiste gioco senza regole (mamma figlio: regole di comportamento materne
Rousseau
dimensione istintuale: danza,lotta, corsa
gioco strutturato: riflette organizzazione società
il gioco permette di sperimentare autonomamente la gioia e il benessere psicofisico, misurando le proprie capacità
Frobel: Kindergarden
Agazzi: cianfrusaglie. Sperimentare socialità, slidarietà immaginazione e bisogno del fare
Montessori: bambino laborioso
Bateson: promuove elaborazione creative di nuove organizzazio mentali e comportamentali. Oltre che una traduzione simbolica delle emozioni