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l'unificazione italiana (con il fallimento dei moti del 48 tutte le…
l'unificazione italiana
con il fallimento dei moti del 48 tutte le costituzioni concesse dai sovrani italiani vennero abrogate eccetto lo statuto albertino
tornato a roma pio IX chiuse la stagione delle riforme e riprese la politica conservatrice dei suoi predecessori
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nel lombardo veneto il generale radetzky impose un regime di occupazione militare con largo uso della pena di morte e della censura
solo il regno di sardegna seguì una politica diversa: il nuovo re vittorio emanuele II non revocò lo statuto albertino e affidò il governo a massimo d'azeglio con l'intento di avviare un cauto riformismo
la prima tappa fu quella della promulgazione nel 1850 delle leggi siccardi (nome del ministro della giustizia che le propose): esse ponevano fine ad alcuni privilegi della chiesa
il foro ecclesiastico e cioè il diritto del clero ad essere giudicato da tribunali ecclesiastici anche per reati comuni
il diritto d'asilo e cioè il divieto di arrestare chiunque si trovasse all'interno di chiese o conventi
nel 1852, dopo aver anche preso parte al governo d'azeglio come ministro dell'agricoltura e del commercio, divenne presidente del consiglio camillo benso conte di cavour
egli strinse un accordo politico passato alla storia come "connubio": strinse infatti un'alleanza con il leader di centro sinistra urbano rattazzi che portò ad una nuova aggregazione di centro con un'ampia base parlamentare relegando le opposizioni di destra e di sinistra in un ruolo marginale
di fatto era stato il parlamento ad indicare al re il nuovo governo e non viceversa come previsto dallo statuto (una rivoluzione istituzionale in senso parlamentare)
cavour era una figura abbastanza contraddittoria: amava l'italia senza conoscerla davvero, oscillava tra idee conservatrici e radicali ed era sia cauto che temerario
cavour ammirava la gran bretagna e vedeva come responsabile dell'arretratezza italiana l'ingerenza della chiesa (il suo pensiero può essere riassunto nella formula "libera chiesa in libero stato", nel senso che lo stato doveva garantire a tutti la libertà religiosa ma la chiesa non aveva diritto ad alcun privilegio)
in economia era di idee liberiste e in questo senso abbassò le tariffe doganali, stipulò nuovi trattati commerciali e migliorò la rete stradale e ferroviaria
in 10 anni il piemonte divenne la regione più evoluta d'italia e molti patrioti vi trovarono rifugio (qui nacque anche nel 1857 la società nazionale italiana che si proponeva di realizzare l'unità d'italia sotto la guida di casa savoia, alla quale aderì tra gli altri giuseppe garibaldi)
grazie alla politica di cavour l'immagine del regno di sardegna si rafforzava, ma fallivano tragicamente tutte le iniziative insurrezionali dei democratici
a belfiore, a milano dove mazzini aveva tentato un colpo clamoroso ma soprattutto l'iniziativa del socialista carlo pisacane cioè la spedizione di sapri nelle due sicilie
nel giugno del 1857 si imbarcò a genova e dopo aver sequestrato un piroscafo lo fece dirigere verso l'isola di ponza, sede di un noto carcere borbonico: liberò vari detenuti e poi sbarcò a sapri pensando di poter scatenare un'insurrezione ma si sbagliava perchè i contadini collaborarono nella repressione della rivolta e pisacane si suicidò
il fallimento di questi tentativi rivoluzionari convinse l'opinione pubblica italiana che l'unica strada da percorrere per il riscatto nazionale era la via moderata e filosabauda di cavour