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LUDOVICO ARIOSTO (Entrando al servizio del Cardinale Ippolito D'Este,…
LUDOVICO ARIOSTO
Entrando al servizio del Cardinale Ippolito D'Este, Ariosto, prende gli ordini minori. Questo voleva dire accedere ai benefici ecclesiastici senza intraprendere una carriera ecclesiastica ma avere quindi una rendita. Queste sono considerate esigenze materiali.
In questo modo Ariosto iniziò la sua attività di cortigiano, alternando l'attività di funzionario è da un certo punto anche di segretario presso il cardinale Ippolito.
Ariosto ci ha lasciato i suoi appunti in cui racconta le sue mansioni: si doveva occupare per esempio del vestiario, della colazione, compiti anche abbastanza umili al servizio del cardinale Ippolito.
Nello stesso tempo, Ariosto, continuò a lavorare nella poesia. Iniziò a lavorare al Furioso.
Nel Giugno del 313, di ritorno da Roma, Ariosto conobbe la donna della sua vita: Alessandra Benucci Strozzi, la moglie di un ricco banchiere fiorentino con la quale iniziò una relazione. In seguito, segretamente, Alessandra si trasferirà a Ferrara e in seguito sposerà il poeta.
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Nel 17 il Cardinale Ippolito D'Este gli fa una proposta: di seguirlo con lui in Ungheria perché si stava trasferendo Ariosto rifiuta, rivendicando la necessità di una vita tranquilla nella sua Ferrara, in cui potesse dedicarsi alla letteratura e ai suoi impegni di corte.
Nel 22 fu commissario ducale in Garfagnana, un impegno molto gravoso, perché era una zona infestata dai banditi, un territorio molto ostile e lui doveva mantenere l'ordine. Lo fece in maniera più che brillante, tant'è vero che si guadagnò il ritorno appunto dopo sei anni passando in Garfagnana, a Ferrara.
Dopo l'esperienza in Garfagnana, nei primi anni Trenta, Ariosto torna a Ferrara. Partecipa alla vita di corte.
Il 32 è la data topica della vita di Ariosto perché esce la terza definitiva edizione appunto del Furioso. Le edizioni del Furioso sono tre e al ritorno a Ferrara lui si è potuto trasferire appunto in questa sua casa fuori appunto Ferrara con la moglie e i figli, costruendo questa sorta di universo equilibrato, tranquillo in cui potersi dedicare agli affetti familiari.
Nella notte di San Silvestro del 1533 un incendio devasta una scena teatrale fatta costruire da Ariosto proprio a Ferrara ma il poeta era già malato e muore il 6 luglio del 1533 nella casa in Contrada Mirasole a Ferrara nella quale si era ritirato.
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Ad Ariosto, Roma non gli piace, la trova una città confusionaria,ed inospitale per lui.
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