Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
UN IMPERO CHE ABBRACCIA L'EUROPA (L'espansione carolingia (Le…
UN IMPERO CHE ABBRACCIA L'EUROPA
L'espansione carolingia
Le guerre di conquista erano giustificate da motivazioni religiose.
Carlo adottò una politica di integrazione.
Le popolazioni erano di fede cattolica.
Nel 773 Carlo Magno arrivò in Italia per combattere contro i longobardi e per ampliare il suo regno.
La Marca orientale contro àvari e slavi
La Baviera divenne la base per una spedizione contro gli àvari, che portò alla formazione di un confine, la Marca orientale (attuale Austria).
Carlo Magno:
ridusse all’obbedienza i bavari
sottomise la Baviera
Autorità politica e autorità spirituale
Nel Medioevo ci fu da capire quale dei due poteri prevalesse di più.
Ciascuno dei poteri pretendeva di rivolgersi all'intera cristianità e si percepiva pertanto come universale.
In Occidente erano in gioco due poteri:
politico: imperatore
spirituale: papa
L’alleanza tra imperatore e papa
Sacro romano impero: impero romano basato sulla tolleranza e rispetto della chiesa di Roma.
Il Papa ha un potere spirituale universale: dà la legittimazione all’imperatore.
Distacco tra Oriente e Occidente poiché l’imperatore d’Oriente non accettò che il suo rivale venisse chiamato come “imperatore romano”.
La formazione della Marca spagnola
Venne organizzata una nuova spedizione con a capo Ludovico (figlio di Carlo).
Ludovico:
conquistò Barcellona
firmò un trattato di pace con gli arabi
Nel 793, gli arabi arrivarono ad assediare Carcassonne e Narbona (nel sud della Francia).
La Marca spagnola si trovava nell’attuale Catalogna.
Il baricentro dell'impero si sposta verso nord
Il suo centro si spostò nell’Europa continentale, e divenne Aquisgrana (oggi attuale confine fra Belgio, Germania e Olanda).
Fu la città dove Carlo Magno si ritirava nei momenti in cui non andava da un territorio all’altro.
L’impero carolingio anche se continuava a definirsi romano, era indiscutibilmente germanico dato le caratteristiche militari e amministrative.
Carlo incoronato imperatore
Il 25 dicembre 800 Carlo Magno si recò alla basilica di San Pietro e venne incoronato dal Papa Leone III.
Distacco di poteri politico e spirituale.
I bizantini riconoscono il titolo imperiale di Carlo
La Corte di Costantinopoli reagì con distacco.
Dal momento in cui Carlo Magno venne proclamato “imperatore incoronato da Dio”, la Corte di Bisanzio non solo aveva perso il suo primato, ma lo aveva perso a causa del pontefice, di cui la Corte non riconosceva il suo potere.
La disfatta di Roncisvalle
Nell’attuale Spagna vivevano gli arabi
L’esercito franco varcò i Pirenei e cinse d'assedio la città Saragozza
Nella Gallia meridionale, sui Pirenei e nella penisola iberica viveva la popolazione dei baschi.
La retroguardia dell’esercito di Carlo venne attaccata e sterminata dai baschi a Roncisvalle.
Lo studio dei libri sacri
A Carlo serviva la conoscenza dei testi sacri tanto quanto quella dei capitolari (riguardanti le leggi).
Quindi dovette impararli e farne una cosa preziosa che in quanto capo dell’impero, era per lui necessaria.
Carlo era convinto di essere stato prescelto da Dio per guidare la cristianità
Un'attività edilizia che ha lasciato poche tracce
A parte la Cappella palatina ad Aquisgrana, sono rimaste poche costruzioni a causa del materiale edilizio usato, il legno.
Molte costruzioni vennero ampliate o completamente rifatte nelle epoche successive.
Carlo Magno si dedicò all’attività edilizia.
Gli scriptoria benedettini
L’attività principale dei monaci divenne la copiatura dei manoscritti.
Gli scriptoria benedettini divennero delle scuole di cultura classica che permisero di salvare il patrimonio letterario dell’antichità latina.
Il minuscolo carolino fu favorito dalla trasformazione delle istituzioni monarchiche.
Come governava Carlo
Data la vastità del territorio e della difficoltà delle comunicazioni, le possibilità del sovrano di guidare in maniera efficiente le province erano scarse.
Ogni anno Carlo, dava un’ assemblea plenaria, affrontando i singoli problemi e affidandoli ai conti, così che potessero eseguirli nelle varie province.
Un uomo di guerra rispettoso della cultura
Carlo Magno aveva trascorso molto più tempo a cavallo, per spostarsi da un campo di battaglia all'altro.
Carlo Magno era un uomo temuto sul campo di battaglia e rispettoso della cultura.
La guerra era la principale attività dei sovrani pipinidi (carolingi).
Alcuino e la schola palatina
Egli promosse la formazione di scuole presso i monasteri e i vescovadi.
Carlo Magno non imparò a scrivere (tranne la propria firma), ma si adoperò perché i figli dell'aristocrazia venissero istruiti.
La scrittura carolina
Nei documenti ufficiali la scrittura era leggibile, ma lenta da scrivere quindi si adottò il “minuscolo carolino”.
Il minuscolo carolino aveva regole precise e uniformi in tutto l’impero.
Oltre ai problemi di lingua e grammatica si aggiungeva la decifrazione dei manoscritti.
Le maiuscole erano usate per le lettere iniziali.
L’arte della miniatura
Gli artisti carolingi raggiunsero grandi risultati soprattutto nella miniatura.
La scuola di Reims prestava attenzione al tratto del disegno e alla caratterizzazione delle figure.
Una corte itinerante
Portava con se varie figure, come ad esempio il camerario, il siniscalco, lo stalliere e il cancelliere.
Con questo grosso seguito, quindi, si spostava di provincia in provincia per controllare personalmente l’operato.
Per non far mancare la sua presenza alle province, lui e la sua corte facevano degli incessanti trasferimenti.
La riforma culturale
Regnava su una pluralità di popoli diversi, che doveva ricondurre a punti di riferimento comuni.
Scuole, biblioteche, studio del latino e della tradizione letteraria servivano a formare un’élite dirigente omogenea e preparata.
La diversa provenienza degli intellettuali a corte di Carlo Magno, serve a ricordare che la riforma culturale rispondeva anche a precisa esigenza di governo.