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i postulati pratici e la fede (i postulati di kant sono l'immortalità…
i postulati pratici e la fede
nella dialettica kant prende in considerazione il sommo bene cui tende la nostra natura
nè la felicità nè la virtù possono essere considerati il bene supremo il quale consiste nella somma di virtù e felicità
per kant però virtù e felicità in questo mondo non sono mai congiunte ma anzi sono due azioni opposte (l'antinomia etica per eccellenza)
l'unico modo per uscire da questa antinomia è postulare un mondo dell'aldilà in cui possa realizzarsi ciò che invece qua è impossibile virtù=felicità
i postulati di kant sono l'immortalità dell'anima e l'esistenza di dio (i postulati sono proposizioni non dimostrabili)
l'esistenza di dio è la credenza di una volontà santa ed onnipotente che faccia corrispondere la felicità al merito
l'immortalità è fondamentale per 3 motivi
poichè la santità non è mai realizzabile nel nostro mondo
si deve ammettere che l'uomo oltre il tempo finito dell'esistenza possa disporre di un tempo infinito grazie a cui progredire verso la santità
poichè solo la santità (conformità completa della volontà alla legge ) rende degni del sommo bene
accanto ai postulati "religiosi" dell'immortalità dell'anima e dell'esistenza di dio, kant pone il postulato della libertà
la libertà è la condizione stessa dell'etica che prescrivendo il dovere presuppone anche che si possa agire o meno in conformità ad essa (se c'è la morale deve per forza esserci la libertà: devi, dunque puoi)
kant sostiene che sia quindi la morale a fondare le verità religiose
dio non sta alla base della vita morale, ma eventualmente alla fine, come possibile completamento
l'uomo di kant è colui che agisce seguendo solo il "dovere per il dovere" con la ragionevole speranza nell'immortalità dell'anima e nell'esistenza di dio
nella natura dell'uomo accanto ad una propensione al bene c'è anche un ineliminabile inclinazione al male (kant lo chiama il male radicale)
il male radicale è quella tendenza dovuta alla finitezza e alla fragilità dell'uomo ad adottare una massima di comportamento contraria alla legge morale pur essendo consapevole di questa
non si può comprendere da dove derivi questo male radicale ma ciascuno di noi sa che deve diventare migliore e che può farlo (la vita dell'uomo è dunque una lotta tra il principio ideale della perfezione morale e l'inclinazione innata al male)
per kant è necessario che venga istituita una comunità etica cioè un associazione di uomini che seguono le leggi della virtù (si tratta di una chiesa invisibile che trova nei comandamenti l'espressione assoluta dei doveri morali)
la religione di questa chiesa è la religione naturale cioè una semplice fede della ragione (a differenziare le varie religioni è un elemento storico accidentale)