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La "bella" Europa delle città e delle università I successi…

- - - - L'autogoverno dei cittadini ha portato a due conseguenze principali. La prima è la nascita dell'impiego di giuristi che è indice di un'Europa della litigiosità e della burocrazia, ma che rivoluzionerà il diritto della cristianità.
        La seconda conseguenza è quella delle imposte, la società della città doveva far fronte a un gran numero di tributi, che spesso suscitarono violente repressioni
        
        Seppure lo statuto comunale promettesse uguaglianza tra i cittadini, ben presto si vennero a creare delle classi elitarie, basate sulla ricchezza e che beneficiavano dei successi di antenati illustri. Successivamente anche alcune tipologie di mestieri poterono far beneficiare, indipendentemente dal reddito, di un determinato status sociale, molti mestieri prima prima condannati vengono ora riabilitati. Anche la prostituzione fu largamente tollerata, se non incoraggiata.
        
        La gerarchia dei mestieri: le disuguaglianze nella società urbana si manifestarono soprattutto nel mondo dei mestieri, divisi tra le arti maggiori, di più prestigio, e le arti minori. Tra le arti maggiori, riservate agli uomini, troviamo i mercanti che facevano affari a livello internazionale, come quelli di stoffe, oppure i medici o gli speziali. L'industria principale nell'Europa medievale è l'industria tessile.
        
        Città e democrazia:question: le disuguaglianze sociali sono molto evidenti. Al popolo "grasso" dei mercanti e dei membri delle arti maggiori si oppone il popolo "minuto"
        
        Il popolo "grasso" gestisce tutte le principali attività economiche e d'impresa, inoltre presiedono ai consigli per l'amministrazione delle città. Nonostante ciò con l'aumento del popolo "minuto" si inizia a delineare un primo e rudimentale modello di democrazia.
- - - - Modello parigino: gli studenti e i maestri sono uniti e formano un'unica comunità
        
        L'affermazione del maestro universitario è come quella del mercante: come il mercante venne accusato di "vendere il tempo" (gli interessi) e quindi condannato dalla Chiesa perché il tempo appartiene a Dio e poi giustificato perché forniva un servizio utile, così il maestro fu accusato di vendere la scienza e condannato per le stesse ragioni e in seguito giustificato perché offriva un servizio quai indispensabile.
        
        i maestri e gli studenti erano itineranti e si spostavano in tutti i paesi della cristianità per arricchire i loro studi e seguire nuove mode
        
        Il successo delle università fu dovuto alla loro capacità di fornire diplomi validi in tutta la cristianità. Se lo studente ne aveva la possibilità poteva ottenere una serie di diplomi. Il primo era il baccalaureato, un diploma di iniziazione. Il secondo era la licentia ubique docenti, conferita dal papa, che permetteva di insegnare ovunque. Il terzo e ultimo grado era il dottorato che conferiva il titolo di maestri. Così nasceva l'Europa dei professori.
        
        L'istruzione universitaria però era costosa, anche perché gli studenti dovevano mantenersi per molti anni in città la cui vita era cara e il vitto e l'alloggio non erano provvisti dalle università. Fu così che alcuni benefattori fondarono o sovvenzionarono alloggi per gli studenti meno abbienti.
        
        Gli universitari erano governati da rettori eletti dai maestri e sorvegliati dal cancelliere nominato dal vescovo. Poco a poco gli universitari acquisirono sempre più autonomia e resistettero agli sforzi di essere dominati dai poteri temporali
        
        Queste nuove istituzioni si strutturarono secondo le discipline in facoltà. Ce n'erano quattro e le università le ebbero tutte, però si specializzarono anche in una specifica (e.g. Bologna si specializzò nel diritto)
        
        Le facoltà erano:
        
        teologia: La facoltà suprema, la più importnate
        
        medicina e diritto, che proponevano uno studio enciclopedico e teorico
        
        la facoltà delle arti, divisa in arti del trivio (grammatica, retorica e dialettica) e del quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia e musica). Fu una facoltà dominata dagli studi scientifici ed era frequentata dagli studenti più poveri e turbolenti
        
        Le università giocarono un ruolo fondamentale per la diffusione delle opere di Aristotele, che, inizialmente proibite, attirarono la curiosità degli studenti ai quali fu concesso di leggerle nelle università. Ben presto però fu di nuovo condannato anche dai maestri più moderni: l'intellettualismo aristotelico era considerato un ostacolo a una scienza che diventava sperimentale e aperta alla discussione.
      - Modello bolognese: giuridicamente solo gli studenti formano la universitas.