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Reticolo sarcoplasmatico nei tre tipi di tessuto muscolare (Muscolo…
Reticolo sarcoplasmatico nei tre tipi di tessuto muscolare
Muscolo striato
Muscolo scheletrico
Il reticolo sarcoplasmatico si compone di una serie di tubuli longitudinali che si anastomizzano in corripondenza della banda M formando le
cisterne fenestrate
. Dal lato opposto rispetto alle cisterne fenestrate i tubuli longitudinali sboccano in tubuli trasversali detti
cisterne terminali
.
In corrispondenza del punto di contatto della banda I con la banda A abbiamo due cisterne terminali separate da un'invaginazione del sarcolemma, il
tubulo T
.
Unità fondamentale -->
triade sarcoplasmatica
composta da due cisterne terminali ed un tubulo T.
Muscolo cardiaco
Abbiamo sempre i
tubuli longitudinali
che però non formano le cisterne fenestrate. Mancano anche le cisterne terminali, tuttavia si mantiene il contatto tra i tubuli longitudinali ed il tubulo T attraverso delle strutture perpendicolari ai primi, delle sorta di
piedi
Unità fondamentale -->
diade sarcoplasmatica
fatta dai piedi e da tubulo T, più ampio rispetto a quello del muscolo scheletrico.
Muscolo liscio
?????
Meccanismo di contrazione muscolare
Muscolo striato
Muscolo scheletrico
Il punto di partenza è rappresentato dalla
triade sarcoplasmatica
in cui abbiamo due recettori:
Recettore diidropiridinico
recettore voltaggio-dipendente sulla membrana del tubulo T legato al
Recettore rianodinico
sulla superficie della cisterna terminale, è un canale per il calcio.
Quando l'acetilcolina si lega al proprio recettore sul sarcolemma abbiamo una depolarizzazione della membrana che induce l'apertura dei canali del sodio e, di conseguenza, un'inversione del potenziale di membrana.
Si attivano i recettori diidropiridinici del tubulo T che attivano a loro volta i recettori rianodidici delle cisterne terminali --> il calcio esce dal reticolo sarcoplasmatico.
Il calcio si lega alla troponina C collegata alla tropomiosina --> la troponina C cambia la propria conformazione portandosi dietro anche la tropomiosina che libera i siti di attacco per la miosina sull'actina.
Contemporaneamente il calcio si lega alla testa della miosina che nella condizione di riposo lega una molecola di ATP. Il legame con il calcio promuove l'attività ATP-idrolasica della miosina che impiega l'energia dovuta all'idrolisi dell'ATP per spostarsi di altri 45° e porsi perpendicolarmente all'actina --> la miosina si lega all'actina e ritorna a formare un angolo di 45° determinando l'accorciamento del sarcomero.
Muscolo cardiaco
Muscolo
involontario
in cui lo stimolo contrattile non proviene dal SN ma da un gruppo di cellule cardiache modificate in grado di generare un impulso elettrico -->
nodo senoatriale
. Dal nodo senoatriale l'impulso viene condotto al nodo atrioventricolare, quindi al fascio di His e alle fibre di Purkinje.
Qui non abbiamo l'accoppiamento dei due recettori, per cui la depolarizzazione della membrana attiva i canali voltaggio-dipendenti sul tubulo T che inducono l'entrata di calcio extracellulare nel cardiocita. Questo calcio extracellulare va ad attivare i canali per il calcio che lo fanno uscire dal reticolo sarcoplasmatico --> contrazione muscolare.
Muscolo liscio
Stimolo elettrico da parte del sistema nervoso autonomo
Abbiamo un meccanismo analogo a quello del muscolo striato cardiaco in cui l'entrata di calcio extracellulare induce l'uscita del calcio nel reticolo sarcoplasmatico.
Stimolo ormonale
Quando l'ormone si lega al proprio recettore abbiamo l'intervento di un secondo messaggero, l'inositolo 3P che va a stimolare il rilascio di ioni calcio a livello del reticolo sarcoplasmatico.
Stimolo meccanico
Si ha ad esempio a livello dell'intestino quando il il bolo ne stira la parete generando delle contrazioni peristaltiche della muscolatura dette riflesso miogenico.