Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
Elegie: Tibullo e Properzio (Corpus Tibullianum (le elegie occupano i…
Elegie: Tibullo e Properzio
seconda metà primo sec a Roma si sviluppa il g.letterario dell'elegia
autonomia rispetto la tradizione greca
Elegia genere composito, uso di una specifica forma metrica: distico elegiaco (coppia di versi: esametro e pentametro dattilici
elegiaca romana: genere originale, carattere non elevato, si concentra sul tema dell'amore
poeta innamorato parla delle relazioni sentimentali, descrive il legame con una donna alla quale si dichiara sottomesso
poeta parla in prima persona e descrive il proprio mondo sentimentale
Tibullo amico di Messalla Corvino
uomo schiavo rappresenta la sua vita dedita all'amore
Corpus Tibullianum
le elegie occupano i primi due libri
il libro 3 comprende una serie di elegie che sono attribuite a Tibullo, Ligdamo e Sulpicia
no elegia Panegirico di Messalla, poemetto in esametri
metà componimenti del libro 1: amore per Delia, altri amore per un ragazzo Marato, il compleanno di Messalla e le lodi della pace e dell'amore
metà componimenti secondo libro dedicati a Nèmesi, altre celebrazione della festa degli Ambarvalia, compleanno dell'amico Cornuto e il sacerdozio di Messalino
amore cantato cresce attorno ad una relazione instabile
Delia,superare la sorveglianza di un uomo nel caso di Nèmesi e Marato il eischio è l'avidità
ambiente in cui creare un'atmosfera adatta alla vita degli amanti: la campagna, sede di una religiosità e di valori
caratteri di semplicità ed immediatezza
prime 6 elegie libro 3 opera di Ligdamo, canta il suo amore per Neèra
Panegerico di Messalla, 200 esametri, stile differente da quello tibulliano
5 elegie di un poeta ignoto cantano la bellezza di Sulpicia e il suo amore per Cerinto
6 brevissimi componimenti la cui voce narrante è di Sulpicia che canta il suo amore
Properzio,amico di Mecenate scriveva poesie civili e faceva propaganda per Augusto
4 libri, primi 3 dedicati a Cinzia ed il 4 riguarda l'eziologia
Callimaco romano: prende temi legati alla tradizione e li sviluppa con ricorsi all'ironia letteraria e al gioco dell'erudizione