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STORIA 12-13 (12. RIFORMA E CONTRORIFORMA: L'EUROPA DIVISA DALLA FEDE,…
STORIA 12-13
12. RIFORMA E CONTRORIFORMA: L'EUROPA DIVISA DALLA FEDE
1. Il contesto e i precedenti della Riforma
Fino XII secolo, esigenze di profondo rinnovamento
Per arginare la decadenza morale del clero si era auspicato al ritorno ai principi evangelici e a quegli ideali di purezza e povertà del cristianesimo
Cultura umanistica XV appello alla ragione e al confronto delle idee, ulteriore impulso al rinnovamento della vita religiosa
Erasmo da Rotterdam, figura che richiama alla centralità del Vangelo e una spiritualità intima e profonda
Educato presso un convento olandese di frati agostiniani, sostenne il principio della libertà di conoscenza e gli ideali di tolleranza religiosa, ritiene che era necessario distinguere i pochi elementi essenziali e comuni alla religione cristiana da molto e controversi punti teologici che rivestivano a suo parere un'importanza secondaria
Approccio alle scritture in modo filologico e preparò edizioni critiche del Nuovo Testamento e dei commenti più antichi, quelli dei Padri delle Chiesa
Artefice di una feroce denuncia nei confronti della corruzione della Chiesa.
Elogio della pazzia
(1509) usa la satura e il sarcasmo per mettere a nudo e condannare la decadenza morale della società del suo tempo e le gerarchie ecclesiastiche
Devozioni esteriori (pellegrinaggi, digiuni, penitenze) non infondono virtù morali né comportavano un'autentica conversione interiore
L'atteggiamento del papato. impiegato più nelle lotte politico militari che non nella missione evangelica, gettava ulteriore discredito sull'istituzione ecclesiastica
Gli abusi e la corruzione furono sempre più spesso oggetti di critiche veementi
Girolamo Savonarola a Firenze, frati che giravano per le città con tela di sacco per denunciare il clero, sovrani pronti a liberarsi del clero causa tasse sui territori
2. La Riforma di Lutero
pratica delle indulgenze. massimo degrado morale
Papa Leone X 1514, induce campagna di indulgenza per finanziare la costruzione della basilica di San Pietro a Roma, imponente opera finanziaria
Germania, appalto delle indulgenze affidato a Alberto di Hohenzollern
Arcivescovo affida la predicazione delle indulgenze a Johann Tetzel che la gestì in maniera spregiudicata
Si diffonde sempre di più l'esigenza di una rigenerazione spirituale
Martin Lutero, monaco agostiniano tedesco, professore di teologica all'Università di WIttenberg.
31 ottobre 1517 diffuse un testo in cui erano presentate 95 tesi scritte in latino da discutere pubblicamente dove dichiarava che l'acquisto delle indulgenze serviva unicamente ad arricchire la chiesa
Non era sua intenzione giungere ad uno scontro diretto con il papa, egli intendeva aprire un confronto
Attira l'attenzione dei principi tedeschi (tra cui il duca di Sassonia Federico il Saggio) avevano vietato la campagna delle indulgenze nei loro Stati per evitare che le ricchezze del paese andassero a Roma
Lutero pone al centro della propria riflessione umana il tema del peccato e della salvezza eterna
Secondo L. la creatura umana, irrimediabilmente segnata dal peccato originale, non può che tendere verso il male e dunque verso la dannazione
"
il giusto vivrà per la sua fede
(passo della
Lettera ai Romani
) principio fondamentale della Riforma luterana, quello della giustificazione per mezzo della fede
Lutero afferma che la salvezza poteva derivare solo da Dio a nulla valevano le devozioni, né le opere buone, né tanto meno le offerte di denaro
Nella sua teologia non vi è spazio per il libero arbitrio e la libertà umana. L'unica libertà per l'uomo è quella di abbandonarsi totalmente a Dio attraverso la fede. Si tratta di una libertà assoluta perché egli si trova liberato da ogni vincolo che le autorità religiose esercitano nei confronti dei fedeli
La concezione della fede come rapporto interiore e diretto tra la singola persona e Dio implica la negazione della funzione mediatrice del sacerdote
Secondo L. ogni cristiano deve rapportarsi direttamente alla Sacre Scritture mediante il libero esame
Veniva così meno la distinzione tra l'orine sacerdotale e il mondo laico
Ritorno al vangelo alla base delle sua dottrina
Dei 7 sacramenti della Chiesa cattolica L. ne ammette solo 2, battesimo e eucaristia, poiché unici istituiti da Cristo stesso
respinge la dottrina cattolica della transustanziazione (consacrazione durante la messa il pane e il vino diventano il corpo e il sangue di Cristo) sostiene la consustaziazione, cioè la coesistenza del corpo e del sangue di Cristo con la sostanza del pane e del vino
papa Leone X, 1520, emana la bolla
Exsurge Domine
in cui minaccia la scomunica di Lutero in caso non avesse ritratto le proprie tesi, L. brucia in piazza il documento papale (grave atto di sfida)
L. seguito dal popolo e la nobiltà tedesca, la sua riforma offre anche una risposta politica alla volontà di liberarsi dalla sudditanza a Roma
1521 L. scomunicato dal papa ma necessario che fosse convalidato anche dall'imperatore Carlo V, eletto 1519 e convoca L. alla Dieta indetta a Worms nel 1521 affinché ritirasse la sue dottrine, o consegnato a Roma come prigioniero. L. non abiura ma ribadisce le proprie idee, Carlo V emana l'editto di Worms e mette al mando L., scappa dai territori grazia a Federico di Sassonia
3. LA diffusione della Riforma
Contadini condizioni peggiori rispetto alle altre regioni europee, simili servi della gleba
predicazione di Muntzer improntata all'egualitarismo, accolta con grande entusiasmo e si estende rapidamente in Germania
1524 - 1525 saccheggiati monasteri e castelli, obbiettivi fissati in un documento
Manifesto dei 12 articoli
tra cui diritto di ogni comunità di eleggere un proprio pastore
L. preoccupato per il dilagare di una situazione di grave disordine sociale che rischiava di compromettere il buon esisto della riforma religiosa, visto dai contadini come nemico
L. afferma di sottomettersi alle autorità
Scritto
Contro le bande brigantesche e assassine dei contadini
esorta la brutale repressione della rivolta,vescovi e alta nobiltà sconfiggono i contadini a Frankenhausen (1525) uccidendone decide di migliaia, Muntzer torturato e decapitato
il luteranesimo si chiusa da allora a ogni istanza di cambiamento sociale per divenire strumento di una riforma governata dal potere politico
Il convinto appoggio fornito da L. alla repressione dei contadini contribuì inoltre a rafforzare i legami tra la nascente Chiesa luterana e i principi tedeschi
DI fronte al dilagare di sollevazioni che traevano spunto dalle idee luterane per spingersi a esiti di sovversione, divenne urgente definire una nuova struttura ecclesiastica che riportasse l'orine in Germania
L. provvide a riorganizzare la Chiesa tedesca all'insegna della sottomissione dei fedeli all'autorità politica e della centralità della lettura della parola di Dio nella liturgia
I principi che aderiscono alla Riforma acquisirono proprietà materiali
I rapporti con l'imperatore e con i principi rimasti fedeli al cattolicesimo subirono una svolta nel corso della Dieta imperiale tenutasi nella città di Spira nel 1529, Carlo V ritira le concessioni fatte in precedenza ai principi sulla libertà di aderire alla Riforma e ribadì la condanna nei confronti del luteranesimo
Opposizione dei 6 principi e di 14 città liberata passate al luteranesimo di ritornare alla pretese di Carlo V di ripristinare il cattolicesimo in Germania. Il documento approvato dai luterani si apriva con la formula protestamur, poi "Riforma protestante"
principi e città aderiscono alla Riforma
Tornato a Wittenber (1522) situazione di disordine, la protesta contro le istituzioni ecclesiastiche andava assumendo la forma di manifestazioni incontrollate ed estremistiche, alcuni predicatori incitano alla ribellione non solo contro la Chiesa ma anche verso le autorità
Thomas Muntzer un prete convertito al luteranesimo, si schiera dalla parte del popolo comune, si distacca da L. anche su alcuni punti dottrinali, divenne leader spirituale di un imponente rivolta, guerra dei contadini
Passaggio dal cattolicesimo al protestantesimo sancito da un "atto di fede", la dichiarazione pubblica con cui i principi e i consigli comunali che aderivano alla riforma decretavano la separazione della Chiesa di Roma
Nella riorganizzazione del culto le parrocchie furono mantenute come cellula base della nuova Chiesa luterana, la guida spirituale era affidata alla figura del pastore che non aveva alcun ruolo di mediazione con Dio, non era consacrato e poteva sposarsi
Il culto domenicale che sostituiva la messa era celebrato in tedesco anziché in latino e consisteva nella lettura di passi della Bibbia e canto di inni sacri nel sermone tenuto dl pastore, chiese spogliate dagli elementi che rappresentavano l'espressione di una fede esteriore
Per gli elementi dottrinali L. si avvale della collaborazione di personaggi di alto profilo culturale come l'umanista FIlippo Melantone
1530 imperatore convoca una dieta ad Augusta, per riavvicinare i cattolici e i protestanti, fu Melano a presentare la
Confessio Augustana
(confessione di Augusta), un documento da lui redatto che rappresentava la prima grande professione di fede del luteranesimo, sono due le ragioni che spiegano l'interesse dei luterani per l'istruzione
Era necessario che il maggior numero di persone possibile fosse in grado di leggera la bibbia (il rapporto tra diffusione del luteranesimo e alfabetizzazione si fece perciò strettissimo
in secondo luogo bisognava formare i pastori, responsabili del culto
L., protetto dal duca di Sassonia, si dedica alla traduzione in tedesco del Nuovo Testamento, permetto di accostarsi direttamente e individualmente alla parola di Dio
diffusione sempre più ampia grazie stampa a basso costo
Germania, campagna propagandistica contro la Chiesa di Roma
1517 1550 stampa fu un veicolo essenziale non solo per la diffusione delle idee di Lutero ma anche per la circolazione di moltissime coppie della Bibbia in volgare (Riforma figlia di Gutemberg, inventore stampa a caratteri mobili)
4. L'Europa protestante e riformata
Le chiese riformate, nel definire la loro struttura e la loro nuova religione, limitarono e repressero con la violenza la nascita e la diffusione di correnti minoritarie che, pur avendo abbracciato le teoria protestanti, se ne distaccavano in parte per divergenze dottrinali
Porta l'Europa riformata a interrogarsi sul tema della tolleranza
Michele Serveto, antitrinitario spagnolo, teologo e medico, aveva negato il dogma della Trinità e sostenuto l'inesistenza del peccato originale
Denunciato all'Inquisizione, si rifugia a Ginevra sperando di trovarvi un luogo in cui le sue idee fossero tollerate e la sua vita protetta
Calvino e il concistoro esercitavano un'attenta vigilanza affinché esuli provenienti da altri paesi, non introducessero dottrine difformi da quella ufficiale
Fu messo sotto accusa a Ginevra da Calvino, condannato al rogo nel 1553
A seguito della sua esecuzione l'umanista savoiardo Sebastiano Castellione, rifugiatosi prima a Ginevra poi a Basilea a causa di divergenze dottrinali con Calvino, pubblicò il trattato
De haereticis an sint persequendi (Se gli eretici debbano essere perseguitati
, 1554) sosteneva la necessità di distinguere tra i principi essenziali del cristianesimo e le norme morali dettati dalla Chiesa, e affermava la necessità e il valore della tolleranza
Fu il primo testo a favore della tolleranza prodotto dalla cultura europea, a causa di questo testo di era la convinzione che la verità religiosa è sempre soggettiva poiché è un atto di fede che non si può fondare su dimostrazioni razionali
La riforma calvinista unì un forte spirito missionario
Assunse in pochi anni una dimensione internazionale, diffondendosi in diverse aree dell'Europa e dell'America del Nord grazia all'azione dell'Accademia
Accademia: fondata a Ginevra nel 1559, istituiva i pastori, li coordinava nella loro opera di proselitismo e vigilava sull'ortodossia teologica, si serviva di molte stamperia che producevano pubblicazioni adatte
Intensa attività editoriale, coinvolse la vicina Francia, paese di origine di Calvino dive si formò una consistente comunità calvinista, membri chiamati "ugonotti"
Calvinismo conquista la Scozia (by predicazione di John Knox, da cui si forma la chiesa nazionale scozzese), alcuni stati tedeschi (Palantinato e il Brandelburgo) Paesi Bassi e alcune zone dell'Ungheria e dell'Italia con l'adesione delle minoranze valdesi
Calvino si rifugia in Svizzera per sfuggire alle prime persecuzioni religiose in Francia (dove cattolicesimo prevalente), 1541 si stabilisce a Ginevra, separata già dalla chiesa cattolica, dopo aver conseguito l'indipendenza politica dai duchi di Savoia e si era data una forma di governo repubblicana
Calvino, chiamato dai governati della città grazie alla sua fama di teologo riformato, realizza il suo progetto di riforma che prevedeva la stretta unione tra potere civile e potere religioso
Le autorità civile erano chiamate a cooperare con quelle religiose alla difesa della fede e al controllo della morale, pubblica e privata (by consiglio cittadino delle Ordinanze ecclesiastiche)
Concistoro, organo fondamentale formato da pastori e da amministratori comunali scelti tra i magistrati anziani, controlla l'ortodossia dottrinale della Chiesa (potere scomunica dei dissidenti) e lo stile di vita dei cittadini, doveva essere improntato alla massima austerità
Etica calvinista, impone necessità di una condotta esemplare, tutto era minuziosamente regolamentato, chiuso teatri e osteria, banditi balli e giochi d'azzardo, abiti per uomini e donne di colore scuro e privi di ornamenti, adulterio punito con la morte
Istituito a Ginevra una sorte di regime teocratico, la cui struttura politica e le istituzioni civili erano l'espressione diretta della sua dottrina religiosa
Attraverso il concistoro, Calvino esercita un potere incontrastato e quasi assoluto fino alla sua morte
La sua concezione teocratica dello Stato non ammetteva alcuna forma di dissenso
Divisione dell'Europa, sovrano Enrico VIII Tudor, l'Inghilterra si separa dal cattolicesimo, motivazioni di natura politica più che di regione
1509 Enrico era salito al trono in seguito alla morte del fratello e ne aveva spostato la vedova (principessa spagnola Caterina d'Aragona) sopravvissuti dei figli solo la femmina Maria, appariva come un castigo di Dio e rappresenta potenziale instabilità
1529 Enrico chiede al papa Clemente VII l'annullamento del matrimonio, per sporse una dama di corte (Anna Bolena) il pontefice tergiversa
Enrico VII decide di cogliere l'occasione per porre un limite all'autorità ecclesiastica e assumere in controllo sul clero inglese e sulle sue ricchezze, monasteri furono soppressi i loro beni divennero di proprietà della Corona e i vescovi trasformati in funzionari regi, annullamento matrimonio di competenza del re
Anticipa Atto di supremazia (1534), legge del Parlamento che determinò la definitiva scissione della Chiesa di Roma
Con questo documento il re diventa capo supremo della chiesa d'Inghilterra, libero dall'obbligo di obbedienza al papa, che aveva scomunicato Enrico VIII
La nuova Chiesa prende il nome di chiesa anglicana, aveva avuto origine soprattutto da motivazioni dinastico-politiche, per un primo periodo non si caratterizza per posizioni teologiche differenti dalla Chiesa di Roma, liturgia e gerarchia ecclesiastica simile eccetto per il fatto che i vescovi obbedivano al re e non al papa
Lo scisma scatena una repressione verso coloro che non condividevano le sclere del re, tra cui Thomas More, intellettuale umanista e amico di Erasmo da Rotterdam, che ricopriva la carica di cancelliere, una delle più alte del regno
More manifesta il dissenso nei confronti dell'Atto di supremazia, rifiutandosi di riconoscere l'autonomia del sovrano inglese al papa, imprigionato e decapitato nel 1535
Edoardo VI (unico figlio maschio di Enrico VIII, dalla 3 delle sue 6 mogli) conferisce alla chiesa anglicana una sistemazione dottrinale di impronta più marcatamente aderente alla Riforma protestante, particolar modo al calvinismo
Abolito il celibato degli ecclesiastici, rivista la dottrina dei sacramenti e con il
Book of Common Prayer (Libro della preghiera comune, 1549)
introdotta una nuova liturgia in lingua inglese che riformava la messa eliminando numerosi elementi della liturgia cattolica
Anni Trenta del XVI secolo, si afferma in Svizzera e poi in Europa si afferma un nuovo movimento riformatore, in competizione con le Chiese luterane e quella cattolica
Jean Calvin, promotore (italianizzato: Giovanni Calvino), nato in Francia, si era formato negli studi teologici e umanistici in seguito matura una sua concezione della fede che riprende alcuni punti dal luteranesimo
Espone nel testo
Istitutio christianae religionis (Istituzione della religione cristiana)
pubblicato a Basilea nel 1536 rielaborato fino all'ultima edizione del 1551
SI differenzia da L. per la dottrina relativa all'eucaristia, analoga a quella di Zwingli, e particolare rilievo alla teoria della predestinazione (Dio ha destianato ogni uomo alla salvezza o alla dannazione eterna in base al suo imperscrutabile criterio. La volontà e i meriti dell'uomo non hanno nessun valore, concessa salvezza solo agli "eletti" predestinati
Come L. per Calvino le opere umane non sono un mezzo per perseguire la salvezza, esse assumono un valore nuovo nella dottrina calvinista, la religiosità deve investire la totalità della sfera dell'esistenza umana uscendo dai confini dell'interiorità in cui l'aveva posta L.
Le buone opere e il lavoro sono per Calvino un dovere sacro, un modo per glorificare Dio e porsi al suo servizio
Il successo personale e professionale che ne deriva è il segno tangibile con cui Dio manifesta il suo favore e la sua predilezione
La diffusione del protestantesimo aveva alimentato una spinta verso un cambiamento radicale (vedi rivolta contadina del 1524-1525), sul piano non solo religioso ma anche politico-sociale alla quale la Riforma luterana non diede seguito
Dalla predicazione di Thomas Muntzer aveva preso spunto il movimento degli anabattisti, setta che portava alle estreme conseguenze l'adesione letterale al messaggio delle Sacre Scritture
ritengono che il battesimo andasse impartito agli adulti in grado di riceverlo con piena consapevolezza
propugnavano un cristianesimo egualitario votato alla povertà, senza clero e senza proprietà privata, negavano l'autorità delle istituzioni civili e politiche a cui si rifiutano di obbedire
Perseguitati sia dalla Chiesa cattolica che da quella riformata, si organizzano militarmente e conquistano la città tedesca di Munster, instaurano un regime di totale comunanza dei beni
L'esperimento di Munster fu soffocato dal sangue dall'intervento di principi tedeschi luterani e cattolici, i sopravvissuti si dispersero e continuarono a difendere in clandestinità la propria fede
Antitrinitari, negavano il dogma della Trinità, poiché non lo si poteva desumere dalle Scritture. Nutrivano sentimenti libertari, rifiutando di sottomettersi a un'autorità religiosa depositaria dell'ortodossia
Rapida diffusione in diverse aree dell'Europa
Svivvera, Huldrych Zwingli (1484-1531) teologo e cappellano militare a Zurigo
Appoggiato della borghesia cittadina, espone il suo pensiero in 67 tesi discusse nel duomo della città nel 1523
D'accordo con L.: fonte della fede fosse esclusivamente il messaggio delle Sacre Scritture ricondotto alla sua purezza originale, l'eliminazione di tutti quegli elementi di fede che erano stati indotti dalla dottrina cattolica e che non trovavano riscontro nelle Scritture.
Il consiglio comunale di Zurigo, l'organo di governo della città, aderì alle sue teorie e ne fece la base della Riforma della Chiesa locale, la cui organizzazione fu affidata a Zwingli
Carattere delle trasformazioni più incisivo di quelle di L., considera i sacramenti come null'altro che dei puri simboli, diversa concezione dell'eucarestia (Zwingli: semplice commemorazione simbolica del sacrificio di Cristo, distaccandosi dai luterani, consustanziazione)
Piano politico: Zwingli contrappone al principio dell'obbedienza al potere assoluto la tradizione di partecipazione democratica all'autogoverno delle comunità svizzere
La riforma zurighese divise la Confederazione elvetica: Berna, Basilea, COstanza e Strasburgo aderiscono al progetto di Zwingli, diversi cantoni (perlopiù rurali) rimasero fedeli alla Chiesa di Roma
La divisione diventa un conflitto armato, Zwingli perde l'appoggio dei luterani, muore nel 1531 nella battaglia di Kappel sconfitto dai cattolici
5. La Riforma in Italia
Aderiscono anche parroci, monaci e personaggi al vertice della gerarchia ecclesiastica
Prese così forma una correte di dissenso interno al cattolicesimo che cercava una "via italiana" alla Riforma, definiti "spirituali" poiché ponevano l'accento su una rigenerazione spirituale e interiore, rifiutando la regione intesa come strumento di potere terreno
Maturano una proposta di cambiamento che muoveva da alcuni principi condivisi:
tenere aperto il dialogo con i protestanti (cercano le ragione che li avvicinavano ai cattolici)
liberare il fedele dall'idea che la salvezza fosse garantita dalle pratiche di culto
riscoprire, tramite l'esperienza religiosa individuale, il messaggio del Vangelo
Posizioni vicine per alcuni aspetti a L. interpretate però alla luce di un'intesa carica spirituale che non rinnegava l'obbedienza alla Chiesa di Roma
I riformatori italiani si mossero proprio su questo difficile terreno, alla ricerca di un equilibrio tra orientamenti di dissenso e necessità di restare all'interno della Chiesa apostolica romana
Juan de Valdes, formatosi a contatto con gli
alumbrados
o "illuminati", esponenti di un movimento religioso proteso verso una mistica e interiore ricerca di Dio
Fuggito dalla Spafna dopo la pubblicazione del suo
Dialogo de la doctrina cristiana
(1529) aveva destato i sospetti della temibile Inquisizione spagnola e si era rifugiato a Roma e quindi a Napoli (1535) dove raccolse intorno a se un circolo di aristocratici, alti prelati e umanisti, tra i quali vi erano personaggi illustri (Bernardino Ochino, massima autorità dell'ordine dei cappuccini)
Valdes condivideva la dottrina della giustificazione per la fede di L. ma non imponeva alcun dogma: indicava la via della ricerca soggettiva della salvezza
La sua ideologia era di fatto inconciliabile sia con le posizioni cattoliche sia con quelle protestanti
Alla sua morte 1541, il gruppo degli spirituali si ricostruì intorno all'inglese Reginald Pole, perseguitato in patria da Enrico VIII riparò in Italia, dove fu nominato cardinale nel 1536
Pole promesse la diffusione della spiritualià ispirata al pensiero di Juan de Valdes e condivisa da un gruppo di religiosi e di laici che si riuniva presso di lui a Viterbo e a Roma, facevano parte del suo circolo anche Michelangelo Buonarrotti e la poetessa Vittoria Colonna
La porta di ingresso delle idee luterane in Italia fu Venezia, grazie alla presenza di tipografi-editori, mercanti
Clima di relativa tolleranza religiosa, favorito dal fatto che le autorità della Repubblica fiere sostenitrici della loro indipendenza dalla Chiesa di Roma non adottarono provvedimenti repressivi almeno fino agli anni Quaranta del Cinquecento
Circoli di intellettuali e di professori che dibattono apertamente su questioni religiose
Vescovi di grande prestigio (Vittorie Soranzo a Bergamo), si impiegavano a riformare i costumi corrotti dei preti e dei frati
Le idee dei riformatori si diffusero in tutte le capitali degli Stati padani e in alcune città dell'Italia centrale, riuscendo a penetrare anche in una zona alpina tra Piemonte e Francia, dove erano presenti minoranze valdesi
I valdesi mantennero viva la loro fede grazie all'opera dei predicatori itineranti, spostandosi di villaggio in villaggio e assicurando collegamenti tra le comunità di fedeli
1532 nel sinodo (riunione) dei predicaotri che si tenne a Chanforan (Val Pellice in Piemonte) i valdesi aderirono alla Riforma protestante
Verso la fine degli anni 30 si presentò per gli spirituali l'opportunità di avviare un processo di cambiamento della Chiesa di Roma
Paolo III Farnese (papa dal 1543-1549) dopo aver raccolto intorno a sé diversi cardinali (tra cui Reginald Pole e il veneziano Gasparo Contarini) chiese a loro di elaborare un progetto di riforma da discutere al prossimo concilio generale
Essi stabilirono un documento
Consilium de emendada eccesia
(Consiglio sulla riforma delle Chiesa 1537) in cui si rifletteva sulla corruzione e sugli abusi delle curia romana e si indicava la necessità di rigenerazione morale del clero
Per volontà dell'imperatore Carlo V (impiegato nel tentativo di ricomporre la frattura religiosa che riteneva potesse pregiudicare il suo progetto di riportare l'Europa alla pace, si tenne a Ratisbona un incontro tra emissaria del papa e alti esponenti del protestantesimo (1541) finalizzato a individuare un accordo sulle questioni teologiche
L'istanza politica avrebbe dovuto prevalere sui dissensi religiosi ma i colloqui di Ratisbona fallirono per l'irrigidimento di entrambe le parti
Tra gli anni venti e Quaranta del XVI secolo la divisione religiosa dell'Europa cattolica divenne un fatto compiuto
La Riforma protestante si era diffusa in parte della Germania e della Svizzera, in Inghilterra, in Scozia, nei Paesi Bassi e negli stati che si affacciavano sul Baltico penetrata in Francia, Ungheria, Moravia In Transilvania
Ruolo cruciale dell'Italia sede del papa, cardinale e curia romana, centro del potere della Chiesa cattolica
Le dottrine dei riformatori protestanti conobbero una forte diffusione in virtù della sintonia con le sollecitazione al rinnovamento che provenivano da letterati, politici e religiosi, inizio della circolazione delle 95 tesi di L. e delle altre opere dei riformatori
Risuona la condanna della corruzione del clero, simonia e nepotismo erano pubblicamente denunciati come pratiche inaccettabili per la coscienza di ogni buon cristiano
6. La Controriforma: la difesa dell'ortodossia cattolica
I padri conciliari elaborarono anche modelli di religiosità conformi al progetto di disciplinare la vita quotidiana dei cattolici tramite regole stabilite dalla Chiesa
Le delibere del concilio di Trento confermarono il carattere di sacramento dei tre principali atti che scandivano la vita delle persone (battesimo, matrimonio, estrema unzione)
Per tutto il Medioevo la celebrazione delle nozze non era stato regolamentata né uniforme (indissolubilità del vincolo matrimoniale), per essere valide devono essere celebrate davanti ad un prete
Dopo il concilio si fece strada una concezione della famiglia, della donna e dei rapporti di coppia imperniata sul fondamento religioso, la morale privata doveva conformarsi alle regole dettate dalla Chiesa
Con il tribunale dell'inquisizione e attraverso i provvedimenti del concilio di Trento, la Chiesa consolidò la sua organizzazione e la sua opera di controllo della vita civile
Questo passaggio dalla crisi di inizio secolo al successo della linea di intransigente controllo della fede e delle coscienze è definito con il termine di Controriforma
Il concilio di Trento intese anche disciplinare l'intesa e spontanea religiosità che si era manifestata nei paesi cattolici
Nella prima metà del XVI secolo erano proliferati ordini religiosi e congregazioni
Compagnia di Gesù (o ordine dei gesuiti) fondata dal sacerdote spagnolo Ignazio di Loyona riconosciuta da Paolo III nel 1540
Si caratterizzava per un'organizzazione interna molto rigida ispirata a modelli militari e per la grande importanza per l'esecuzione degli ordini
Composto da uomini dotati di una solida formazione culturale, svolse l'opera di diffusione della dottrina cattolica attraverso l'insegnamento e l'educazione dei giovani, insegnamento del catechismo ai ceti popolari
1547 Ignazio assunse la direzione delle scuole pubbliche di Messina e poco dopo eresse il Collegio romano
Modello didattico che si rifaceva al modello universitario parigino da lui stesso sperimentato prevedeva un corso di studi dalla durata di 12 anni in cui si affrontavano discipline umanistiche, scientifiche filosofiche e teologiche
Attività missionaria a orientare l'azione dei gesuiti, 1541 gesuita Francesco Saverio fu inviato in oriente per svolgere un opera di evangelizzazione in india, fine XVI secolo 10mila membri
Fin dal 1546 i padri del concilio proclamarono contro i dissidenti la piena validità della tradizione ecclesiastica, quale fondamento della fede al pari della Sacra Scrittura
I dogmi, le decisioni conciliari, le gerarchia ecclesiastica erano sottratti a ogni discussione e fissati come capisaldi del cattolicesimo
I decreti dei padri conciliari riaffermarono la dottrina cattolica in direzione antiluterana
Prima fase del concilio: respinsi i principi cardine del protestantesimo ribadendo che il fondamento della fede cristiana risiede tanto nelle Scritture quanto nella tradizione (l'interpretazione data dalla Chiesa) e condanna la dottrina della giustificazione per sola fede (l'uomo deve cooperare accompagnando alla fede le opere meritorie), affrontata la dottrina dei sacramenti, riconferma del numero 7 e ribadito il dogma della transustanziazione nell'eucaristia
Vari decreti convalidarono le dottrine del Purgatorio e delle indulgenze, nonché il culto dei santi, della Vergine delle immagini sacre e delle reliquie, latino lingua ufficiale della Chiesa e ribadito il ruolo centrale del papa
Cambiamenti di natura disciplinare per riqualificare la formazione culturale e dottrinale del clero e rafforzare il prestigio presso la comunità dei fedeli
Ai vescovi fu posto l'obbligo di avere una sola diocesi e di risiedervi per occuparsi attivamente del proprio "gregge" medianti periodiche visite pastorali alle parrocchie
Ribadito obbligo della castità e del celibato e vietato il concubinato
Formazione dei sacerdoti attraverso i seminari (scuole riservate ai giovani che si preparavano ad entrare nello stato ecclesiastico)
L'ordinazione a sacerdote poteva essere conferita soltanto a coloro che godessero di un certo reddito e ciò per evitare che la vocazione fosse determinata più dalla volontà di garantirsi una fonte di sostentamento che di dedicarsi alla cura delle anime
SI trattava di indicazioni generali che richiedevano di essere messe in pratica
Parallelamente al procedere dei lavori del concilio, il Sant'Ufficio aveva acquisto una sempre maggiore capacità di condizionamento dei vertici stessi della Chiesa, Gli inquisitori furono in grado di orientare l'elezione del pontefice
Nel 1549 il cardinale Gian Pietro Carafa si frappose all'elezione del pontefice Reginald Pole
1555 consolidamento del potere del Sant'Ufficio avviene con l'elezione del pontefice Carafa che assunse il nome Paolo IV, molti per sfuggire alla minaccia dell'Inquisizione abbandonarono l'Italia, altri si difesero dissimulando le loro reali convinzioni di fede
Con l'inizio del XVII secolo la repressione violenta dell'eresia andò attenuandosi, ma il ritorno ad alcune une migliaia, era stato il numero dei morti, ben superiore quello dei condannati alle galere o all'esilio
Nell'azione di contrasto alla diffusione del dissenso nei confronti della Chiesa di Roma e in linea con la volontà di rafforzamento del potere del papa, il passaggio definitivo avvenne con il concilio di Treno
Idee del consiglio antecedente ma messa in atto solo nel 1542, quando il papa Paolo III convocò il concilio a Treno
Vi parteciparono per la maggio parte rappresentati del mondo ecclesiastico italiano, mentre fu disertato dai protestanti a causa del ruolo di preminenza che il papa fin dall'inizio mostrò di voler esercitare attraverso i propri rappresentanti
Concepito come un tentativo di riunificare la cristianità il concilio finì dunque per assumere la forma di un'assemblea tutta interna al mondo cattolico, il che avrebbe condizionato gli esiti
Paolo III nel 1747 (con il pretesto di un'epidemia di tifo), trasferì il concilio a Bologna (parte dello Stato pontificio), senza il consenso di tutti i vescovi (alcuni rimasero a Trento). ciò indusse il papa a sospendere i lavori
il concilio fu riconvocato nel 1562 a Trento dove poté condurre a termine i lavori nel 1563
L'anno successivo Pio IV promulgò la Professione di fede tridentina che sanciva le definizioni dottrinali approvate dal concilio, e la impose come giuramento ai parroci
A rafforzare ulteriormente la linea intransigente della Chiesa fu l'elezione a pontefice di Michele Ghislieri, frate domenicano e inquisitore, eletto papa nel 1556 con il nome di Pio V
Introdusse a Roma severe norme di comportamento pensate per la rigenerazione morale del clero e dei laici, in nome di una rigida ortodossia e della purezza della fede
Nel 1569 stabilì l'espulsione dalla Stato pontificio degli ebrei, residenza nei ghetti di Roma
Severe disposizione per spegnere i residui focolai di dissenso
Seppe escogitare un ascendente sui ceti inferiori della capitale, abolendo il lusso delle cerimonie religiose, distribuendo generose offerte di denaro ai poveri e concedendo udienza a un gran numero di persona del popolo, santificato nel 1712
Fallimento del tentativo di conciliazione con i protestanti e la progressiva diffusione del dissenso religioso anche tra i vertici della Chiesa cattolica mossero Paolo III a intraprendere una forte azione di contrasto a quanti esprimevano posizioni critiche nei confronti della Chiesa e si battevano per un suo profondo rinnovamento, guardando senza ostilità preconcetta al mondo protestante
1452 bolla
Licet ad initio
("Sebbene dall'inizio) il papa istituì la Congregazione del Sant'Ufficio (o Inquisizione romana), commissione di 6 cardinali incaricati della repressione dell'eresia, dirigeva un tribunale centrale dotato di poteri assoluti al quale facevano capo innumerevoli corti locali, azione esercitabile contro chiunque
Diversi stati italiani accettarono che fossero aperte nei loro Stati sedi periferiche, le indagini del tribunale dell'Inquisizione romana si aprivano d'ufficio oppure a seguito di denucie anche anonime, seguiva una fase preliminare con la raccolta di prove e di testimonianze. Se era conferma l'eresia l'accusato era sottoposto all'interrogatorio e ricorso alla tortura per estorcergli una confessione, l'imputato aveva la possibilità di abiurare. Pene variabili dal rogo al carcere
La potenza repressiva del Sant'Ufficio fu rivolta non tanto a colpire i protestanti quanto a soffocare il dissenso religioso nelle sue varie espressioni
Nell'opera di riaffermazione dell'ortodossia era indispensabile per la Chiesa affrontare il pericolo che derivava dalla circolazione dei libri, potenziale veicolo di eresia o anche soltanto di idee critiche o devianti rispetto alla dottrina cattolica
-tre livelli di censura:
preventiva, attraverso la verifica di testi che prima fossero pubblicati
repressiva, attraverso la confisca e il rogo dei libri giudicati pericolo e già pubblicati
espurgativa, attraverso la correzione delle opere sulla base dei criteri fissati dall'autorità censoria
1559 Paolo IV, per rafforzare lo strumento di controllo, aveva affidato la direzione al tribunale del Sant'Ufficio fino a quando, nel 1571, sotto il pontificato di Pio V, fu istituita la Congregazione dell'Indice, un'apposita commissione di cardinali che provvedeva ad aggiornare gli elenchi dei libri proibiti
La censura ecclesiastica opera ad ampio raggio, interviene per opere sospettate di essere contrarie alla verità o alle leggi o alla morale della Chiesa, Caddero opere di Erasmo da Rotterdam, Il
Decameron
di Boccaccio, testi di medicina, diritto e di riflessione politica
Condannata pure la Bibbia, vietate versioni latine differenti dalla copia autentica e le varie traduzione, la Bibbia in volgare era consentita solo su rilascio di esplicito permesso di un vescovo e in ogni caso proibita alle donne e a quanti non conoscessero il latino
Furono vietate nuove traduzioni, netta affermazione della volontà della Chiesa di mantenere il proprio ruolo di mediazione tra il credente e Dio
Arte figurativa: si definiscono i principi a cui gli artisti devono attenersi, Nel 1564 cesura del
Giudizio Universale
di Michelangelo
Lotta serrata contro le idee filosofiche e scientifiche che mettevano in discussione l'autorità dei pensatori antichi, Giordano Bruno, intellettuale condannato dall'Inquisizione alla morte sul rogo nel 1600 valore di monito esemplare
Superando i confini dell'ambito propriamente religioso, la Chiesa si ergeva in tal modo anche a suprema autorità della cultura
13. L'ETA' DI CARLO V
1. Carlo V e il progetto di una monarchia universale
(A) L'ascesa di Carlo V
Duca di Borgnona Carlo (1500-1558) unico erede di un dominio territoriale di straordinaria estensione (grazie politica del nonno Massimiliano d'Asburgo e una serie di morti della sua famiglia)
1506 morte del padre Filippo d'Asburgo ottiene Borgogna asdurgica e Paesi Bassi (attuali Belgio, Olanda, Lussemburgo e Franca Contea)
1516 morte del nonno materno Ferdinando II d'Aragona eredita la corona di Spagna e i suoi domini italiani (Regno di Napoli, Sicilia e Sardegna) e le terre americane scoperte da Colombo
1519 morte nonno paterno, imperatore Massimiliano I riceve i domini austriaci (Austria, Stiria, Carinzia, Carniola, Tirolo), ambisce al titolo di imperatore del Sacro romano impero, sostegno finanziario dei più importanti banchieri dell'epoca compra il voto dei sette principi elettori (4 laici e 3 ecclesiastici) ha la meglio su il re di Francia Francesco I e il duca di Sassonia Federico il Saggio, diventa imperatore a 19 anni con il nome di Carlo V
Nato nel 1500 a Grand (odierno Belgio), era stato educato in un contesto permeato dalla cultura umanistica, grazie al precettore Adriano di Utrecht (papa con il nome di Adriano VI) si tiene in contatto con le istanze di rinnovamento della Chiese e con l'idea di una fede vicina ai principi evangelici, formazione politica grazie al giurista piemontese Mercurio Arborio di Gattinara, possibilità di realizzare il proprio ideale di una monarchia universale che garantisse la convivenza pacifica di comunità diverse unite dalla religione cristiana
Modello di provenienza spagnola di "sovrano in armi" in grado di rafforzare e difende la cristianità con la guerra
Unione delle due culture (quella umanistica e del re dispensatore di pace e di concordia e quella di derivazione spagnola del re guerriero difensore della cristianità), ne deriva che la funzione di Carlo V si identificasse nella missione universalistica di proteggere l'Europa cristiana da tutto ciò che costituiva una minaccia per la sua unità
Obbiettivo di instaurare la pace in Europa, di tenerla unita nella fede e nella direzione politica facendo valere l'autorità imperiale rispetto alle altre
Realizza che il progetto è in disaccordo con i tempi (rafforzamento monarchie nazionali disposte a delegare poteri all'imperatore e il radicamento della Riforma protestante e l'incalzante clima di asprezza nelle relazioni tra la Chiesa cattolica e i riformatori
Ulteriore debolezza la vastità dell'impero, rende difficile l'esercizio di un unico potere sovrano
(B) I primi ostacoli: i conflitti in Europa
Francia e il suo sovrano Francesco I, più tenace avversario di Carlo V, la concentrazione nelle mani di Carlo dei domini asburgici e di quelli spagnoli poneva infatti l Francia in una situazione preoccupante, essendo accerchiata da est ed ovest, Italia principale teatro di scontro fra i due sovrani
1515 Francesco I sale al trono, politica di espansione nella penisola, riprendendo le guerre per il controllo di Milano e di Napoli (vedi predecessori). Ducato di Milano obbiettivo strategico, possedimento cruciale per la sua ricchezza economica e collegamento tra i domini austriaci e quelli spagnoli in Italia
Francesco I scende in Lombardia, grande esercito, travolge le truppe dei cantoni svizzere (alleate di Milano) a Marignano. Trattato di Noyon (1516) by ambasciatori francesi e quelli del nuovo re di Spagna Carlo V, riconobbe il passaggio del Ducato di Milano alla Francia in cambio della riconferma del dominio spagnolo sul Regno di Napoli, l’accordo assomigliava più a una tregua che non a una pace duratura
1521, nuova fase delle guerre d’Italia, Carlo V (divenuto imperatore) rivolge la sua attenzione al Ducato di Milano, scaccia i Francesi e insedia Francesco Maria Sforza, l’esercito Francese scende in Italia ma sconfitto a Pavia (1525), Francesco I fatto prigioniero (portato Spagna) obbligato ad accettare il Trattato di Madrid (1526), patto umiliante: si impegna a cedere all’imperatore il Ducato di Borgogna e a rinunciare ad ogni pretesa su Milano e Napoli. Rilasciato torna in Francia, sconfessa il trattato e si prepara per la guerra.
Nel 1527 costruisce un’alleanza antimperiale Lega di Cognac con lo scopo di estromettere le forze di Carlo V dall’Italia insieme a papa Clemente VII, Firenze, Repubbliche di Venezia e Genova e dal Ducato di Milano (Enrico VIII d’Inghilterra assicura la sua neutralità). Anche il papa condivide la stessa preoccupazione di Francesco I: temeva di vedere i suoi territori accerchiati da nord e sud dai domini dell’imperatore
1530 Bologna, consacrazione della potenza raggiunta da Carlo V, nella Basilica di San Petronio, il papa Clemente VII lo incoronò re d’Italia e imperatore del sacro romano impero, delegazioni da tutti gli stati (eccetto dalla Francia) convennero in città
L’incoronazione fu preparata da un lungo incontro tra il papa e l’imperatore nel corso del quale fu stabilito l’assetto politico dell’Italia posta sotto il dominio spagnolo: Ducato di Milano, i Regni di Napoli, Sicilia, Sardegna appartengono alla Spagna; suoi alleati la Repubblica di Genova di Venezia e di Firenze il (ove le truppe imperiali ristabiliscono il potere dei Medici) lo Stato della Chiesa il Ducato di Savoia
Il sistema politico italiano vedeva definitivamente annullare le libertà di manovra dei suoi Stati regionali, incapaci di sostenere il confronto con le nazioni moderne, Carlo V unico signore d’Italia
Francesco I 1535 e 1542 riprende guerra vs Carlo V per il dominio sull’Italia, cerca l’appoggio dei nemici dell’imperatore e si allea con i principi protestanti tedeschi (nonostante Francia cattolica) e con i Turchi ottomani, 1544 pace di Crepy, che ribadisce l’egemonia spagnola sul Ducato di Milano e sul Regno di Napoli
1516 Carlo assume la corna di Spagna, i nuovi sudditi si mostrano ostili poiché era giovane, non conosce la propria lingua e le tradizioni e si affidava di collaboratori di origine borgognona e fiamminga a cui consegnava rilevanti cariche
Paura che Caro non valesse a cuore gli interessi della Spagna e intendesse dirottarne le risorse verso altri territori affida la Corona imperiale a uno "straniero " Adriano di Utrechet,
Dissenso nato in Castiglia, 1520 gli abitanti delle comunità cittadine, i
comuneros
insorsero contro i provvedimenti centralizzatori di Carlo e la sua forte imposizione fiscale, richiedono il rispetto delle tradizionali autonomie e delle prerogative della Cortes
1521
comuneros
sconfitti e i loro capi giustiziati, il governo della monarchia ne uscì rafforzato anche se Carlo dovette promettere che non avrebbe introdotto innovazioni di sistema fiscale che avrebbe assegnato le più alte cariche politiche a funzionari castigliani
Carlo V considera l’adesione del papa alla Lega di Cognac come un inaccettabile tradimento, Fece trasferire in Italia le sue milizie mercenarie più agguerrite (lanzichenecchi, fanti tedeschi armati di picche e di alabarde montate su lunghe aste che consentivano di attaccare il nemico a distanza, presenti un’ingente numero di luterani, animati dall’odio perverso l’Italia cattolica e dal papa, oltre che affamati e mal pagati)
Maggio 1527 i lanzichenecchi giungono a Roma, assediata e violento saccheggio, papa Clemente VII si mise in salvo nella fortezza di Castel Sant’Angelo per poi andare ad Orvieto. Notizia del sacco di Roma vissuta come un trauma nel mondo cattolico. Chiesa, fase più acuta della sua crisi politica + crisi religiosa causa diffusione della Riforma protestante in Europa
Conseguenze negli equilibri politici italiani: Firenze scaccia i Medici (apparteneva Clemente VII, instaurano un governo Repubblicano, Venezia occupa alcune città pontifice in Romagna, Genova passa dal lato di Carlo V (assicura il suo accesso al mar Tirreno). Il papa cerca un accordo con l’imperatore, riconosce il predominio in Italia e in cambio ottiene il suo impiego a ristabilire il potere dei Medici a Firenze
Pochi mesi dopo Francesco I riconosce l’egemonia di Carlo V in Italia firmando la pace di Cambrai (1529) con cui rinuncia a qualsiasi rivendicazione su Napoli e Milano. L’intesa (chiamata anche “pace delle due dame”) segnò la fine della seconda fase delle guerre d’Italia. Veniva riconosciuto il predominio spagnolo sulla penisola, ma alla Francia rimaneva il possesso della Borgogna
(C) Carlo V e la riforma protestante
Carlo V contrario alla divisione dell’Europa cristiana che vedeva compiersi sull’onda dell’affermarsi del protestantesimo e che avrebbe inevitabilmente reso vano il progetto di Europa pacifica
Impiegato ad arginare le conseguenze della Riforma luterana, messo al bando L. (1521 nella Dieta di Worms aveva rifiutato di ritrarre le proprie tesi) Carlo V esercitò una decisa opera di contrasto al dissenso religioso
La forza politica dei sovrani tedeschi schierati con L. si dimostrò in grado di opporsi al disegno repressivo di Carlo V
1530 Confessione di Augusta (testo redatto da Filippo Melantone) definisce i caratteri della nuova Chiesa luterana e di conseguenza rendeva ufficiale la scissione dai cattolici. Il fallimento dei tentativi di conciliazione ebbe un immediato riflesso politico: alleanza militare (Lega di di Smalcalda, 1531) tra i principi e le città protestanti contro l’imperatore per evitare che imponesse la restituzione alla Chiesa delle proprietà ecclesiastiche requisiste dagli stati che avevano aderito alla riforma
Anni successivi: vari tentative per annullare la frattura tra cattolici e luterani ma nulli, Carlo V decide di attaccare militarmente le forze della Lega di Smalcalda. Vince Carlo V nella battaglia di Muhlberg (1547), vittoria insufficiente per il consolidamento dell’autorità imperiale né per arginare il protestantesimo
Principi tedeschi reagiscono e si alleano con il nuovo re francese Enrico II (successore di Francesco I), che nel 1552 aveva portato la guerra contro Carlo V nei territori imperiali occupando tre territori imperiali nella regione della Lorena, Carlo deve trovare un compromesso perché non può combattere simultaneamente vs i propri nemici. Dieta imperiale di Augusta nel 1555: ai principi fu permesso di professare liberamente la propria religione scelta, luterana o cattolica, libertà di culto non estesa ai sudditi che dovevano seguire la scelta del proprio sovrano secondo il principio
cuius regio, eius religio
(a chi, appartiene, la regione, sua, sia, la religione)
La pace di Augusta pose la basi di due costanti europee: riconobbe la divisione religiosa dell’Europa sul piano del diritto internazionale, sancì la territorializzazione religiosa della Germania stabilì che la dimensione politico-territoriale contava più delle scelte individualisti sudditi. Si diventava protestanti (o cattolici) in base al luogo in cui si era nati e la liberà di decidere a quale religione aderire era negata, in quanto subordinata alla volontà del principe
Riconoscimento del pluralismo religioso in Germania rappresenta la più cocente sconfitta del progetto imperiale di riunificare l’Europa sotto una sola fede, coltivato da Carlo V fin dall’inizio del suo regno
(D) Lo scontro con l’impero ottomano
Pressione dei turchi ottomani. Contemporaneo a Carlo V era il regno di Solimano I (figlio di Selim I) governò l’impero ottomano dal 1520 al 1566, impero in espansione ed esercito ben equipaggiato e ben addestrato massimo sviluppo della sua potenza. Domini dell’impero: bacino orientale del Mediterraneo (Egitto, Siria, Anatolia) alla penisola balcanica (Grecia, Albania, Bulgaria, Serbia, Montenegro, Bosnia, Valacchia). Solimano dimostrò una grande capacità di gestire un così vasto ed eterogeneo insieme di territori e di popolazioni, grazie ad un’efficiente amministrazione centrale composta da competenti funzionari professionali stipendiati e carica revocabile e non ereditaria, promulgò una serie di ordinamenti per integrare la legge islamica tradizionale e regolamentare la divisione dei poteri all’interno dell’impero senza sminuire il potere assoluto del sultano
Concesse una relativa libertà di culto alle comunità non musulmane dietro il pagamento di un’imposta
A Istambul (l’antica Costantinopoli) Solimano creò una splendida corte che gli valse l’appellativo “il Magnifico”, la capitale si arricchì di moschee e palazzi, centro culturale e commerciale di tutto l’Islam
Impero segnato da una progressiva espansione che costrinse l’Europa cristiana a misurarsi con una civiltà del tutto diversa e animata da uno spirito di conquista militare e religiosa, contenderla e farla retrocedere divenne l’obbiettivo delle potenze cristiane
Ungheria stato cuscinetto fra i domini dell’impero ottomano e quello asburgico. 1516 re giovanissimo Luigi II Jagellone, marito di una sorella di Carlo V
Solimano intenzionato ad espandersi verso occidente , conquista Belgrado nel 1521, avanzata proseguita fino alla sconfitta cristiana a Mohacs (1526, muore il re Luigi II, corona passa in eredità agli Asburgo nelle mani del fratello di Carlo V, Ferdinando), parte meridionale dell’Ungheria annessa all’Impero ottomano. Europa centro-orientale teatro di scontri fra gli asburgi e gli ottomani
1529 assedio a Vienna, città non conquistata ma diede prova del pericolo degli ottomani, successivamente prime mire espansionistiche verso l’Asia e verso le coste del Nord Africa
Sancita la divisone dell’Ungheria con un trattato di pace, conflitto si sposta nel Mediterraneo (mare strategico per le comunicazioni tra Europa, Africa e Asia), primi decenni XVI secolo problema pirateria, più famoso Khair ad-Din noto come Barbarossa
Consolidata la supremazia spagnola in Europa, Carlo V affronta il problema della sicurezza del Mediterraneo, arruola l’ammiraglio genovese Andrea Doria per metterlo a capo di una flotta, attacca a sorpresa i porti tunisini e le navi turche, Solimano reagisce affidando il comando a Barbarossa che nel 1534 numerose incursioni tirreniche e attaccò la Sicilia. Interviene papa Paolo III, promuove formazione di una flotta cristiana
Battaglia tra le due forze navali al largo di Prevesa, sulla costa greca e si concluse a favore dei turchi (1538) ma non modificò i rapporti di forza non alternando il quadro di sostanziale parità tra i due blocchi: quello turco -islamico e quello asburgo-cristiano
2. La fine dell’impero di Carlo V
40 anni di conflitti interni ed esterni all’Impero d Carlo V, realizza che l’idea di una monarchia universale è irrealizzabile
Con la pace Augusta era venuto a meno il presupposto stesso della missione universalistica di Carlo V (tenere unita l’Europa attraverso la fede comune)
Sul piano politico il progetto fallì perché rappresentava un anacronismo in Europa che vedeva il sorgere degli stati moderni governati da monarchie nazionali accentrate
Carlo V incapace di conferire unità ai suoi eterogenei domini, aveva governato conservando le istituzioni e il ceto politico dei singoli paesi amministrando un “monarchia composita” in cui le varie componenti territoriali conservavano ampie autonomie, all’Impero di Carlo V era mancata un’unicità politica, economica, culturale e religiosa in grado di contrastare gli interessi particolari e le forze centrifughe che me decretarono la fine
fondamentali ragioni di carattere finanziario, amministrazione di un impero ampio era dispendiosa principali cosi per le spese belliche a causa delle numerose guerre combattute dall’impero
Risorse economiche eravate dalle entrate fiscali che non potevano essere aumentate eccessivamente e dall’afflusso di metalli preziosi dai possedimenti americani della Spagna (non particolarmente ingente dopo scoperte di miniere d’argento del Potosi, attuale Bolivia)
L’imperatore per far fronte alle spese ricorre ai prestiti dei grandi banchieri dell’epoca soprattuto tedeschi e genovesi (Carlo per pagare debiti riconosce alcuni diritti ai banchieri)
Le costanti e gravi difficoltà finanziarie influirono pesantemente sulla possibilità di Carlo V di portare a compimento la propria azione politica
Poco dopo la pace Augusta (1555) consapevole del fallimento del progetto unitario Carlo V decide di abdicare e di dividere i propri domini: figlio Filippo II, consegna la Corona di Spagna insieme si Paesi Bassi, territori italiani (Sicilia, Sardegna, Regno di Napoli e Lombardia) e quelli americani. Fratello titolo di imperatore, Ferdinando I insieme con il regno di Boema e i domini degli Asburgo (corrispondenti all’Austria di oggi con alcune aree dell’attuale Italia orientale e con la Dalmazia e la Slovenia)
Formazione di due distinte entità: Regno di Spagna (con tutti i vasti territori europei e americani) e l’Impero (una sopravvivenza medievale sempre meno operativa sul piano della concreta azione di governo)
Carlo V si ritira in un monastero nella regione spagnola dell’Estremadura dove morì nell 1558
Figlio Filippo II con le comandate dal duca di Savoia Emanuele Filiberto sconfissero gli avversari nella battaglia di San Quintino (1557) nella Francia nord-orientale
Le condizioni di pace furono stabilite con il trattato di Cateau-Cambresis (1559) che sancì la supremazia spagnola sull’Italia. La fine dello scontro franco-spagnolo per l’egemonia nella penisola fu suggellata dal matrimonio di Filippo II con la figlia del re francese Enrico II
3. L’economia nell’età di Carlo V: mercanti e banchieri
Forte sviluppo economico area Inghilterra, Paesi Bassi e Finadre. Londra, Amsterdam, Anversa nuove capitali della finanza e del commercio (ruolo marginala nord Italia). Inghilterra paese economicamente dinamico grazie alla produzione di tessuti di lana. Germania maggiormente sviluppata il centro meridionale (Colonia, Francoforte e Augusta) ricchi giacimenti minerali
Lo sfruttamento delle miniere stimolò il commercio a lunga distanza e l’investimento di gradi capitali, reso possibile dal fatto che la città di Augusta tra divenuta il centro delle attività finanziare di alcune famiglie di commercianti e banchieri come i Fugger
fine 400 e prima metà del 500 la famiglia tedesca dei Fugger edificò un impero economico comprende tessitura, miniere di rame di argento in America, mercurio in Spagna, di sale in Austria, di ferro in Germania
Jacob detto “il Ricco” (1459-1525) fondatore di una rete di banche concedendo ingenti prestiti all’imperatore Massimiliano e al nipote Carlo. Inviava denaro e uomini armati a molti sovrani europei e ai pontefici (1497 guardie svizzere reclutate e armate dai Fugger)
Ottennero numerose concessioni grazie ai prestiti fatti come lo sfruttamento dei giacimenti miniera li e il possesso di un contea tedesca (Kirchberg, Baviera)
Anton Fugger (nipote e successore di Jacob) finanzia la spedizione proteggere che nel 1526 aprì la via del commercio coloniale in Estremo Oriente, intensificò i collegamenti con le banche della curia pontificia
Risentirono la grave crisi economica di Spagna attraversata da FIlippo II
Prima dei Fugger, i Medici (Firenze) fondano nel 1397 il Banco dei Medici che apre delle filiali in Italia, Svizzera, Francia, Paesi Bassi, Inghilterra, diventa la prima banca internazionale operante in Europa
I Medici svolgevano il ruolo dei banchieri privilegiati del papa e insieme ad altri banchieri avevano ideato o perfezionato moderni strumenti finanziari, resero sistematico il ricorso alla lettera di cambio, evitando il trasporto di grandi quantità di soldi
Cosimo il Vecchio (1389-1464) culmine della prosperità economica dei medici, fase di declino e fallimento del Banco nel 1494, ma ormai i Medici eran avviati a divenire una delle casate più importanti d’Europa
L’accumulo di ingenti capitali nelle mani di mercanti-banchieri con le conseguenti attività di reinvestimento e di credito, rappresentò un fattore decisivo nello sviluppo delle prime forme di capitalismo in Europa
Punto di forza il commercio via mare. Immenso spazio per scambi commerciali
L’aumento della disponibilità di metalli preziosi grazie alle miniere americane e le esigenze di sistema economico basato sul commercio a lunga distanza determinarono dunque il grande sviluppo dell’economia monetaria
Formazione della Borsa, luogo permanente per la contrattazione
Inflazione, aumento dei prezzi, dovuta all’affermazione dell’economia monetaria nell’Europa del XVI secolo, portano diminuzione del potere di acquisto della moneta
Cause: crescita della domanda di beni di consumo a sua volta conseguenza dell’incremento demografico grazie al miglioramento delle condizioni di vita, offerta non in grado di stare al passo con le crescita. Divario tra domanda e offerta, aumento dei prezzi
Penalizzazione dei ceti sociali più deboli e arricchì gli operatori economici
By Drugman Tito