L’attività di questi movimenti di opposizione, però, era ostacolata dall’impossibilità di esprimersi e operare liberamente, perché i governi della Restaurazione esercitavano un rigido controllo utilizzando la polizia, la censura e lo spionaggio. Da ricordare, come frutto di queste pratiche, il caso del giornale milanese «Il Conciliatore», espressione delle correnti liberali e patriottiche presenti nel Lombardo-Veneto: nel 1819 venne soppresso dalle autorità austriache, dopo un solo anno di attività.