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LA DITTATURA DI STALIN NELL'URSS (Stalin prende il potere (Alla morte…
LA DITTATURA DI STALIN NELL'URSS
Stalin prende il potere
Alla morte di Lenin nel 1924 ci fu un litigio per la successione.
I principali contendenti erano:
JOSIF STALIN che era il segretario del partito.
Stalin invece difendeva l'idea del socialismo in un solo paese
cioè la necessità di rafforzare la rivoluzione in Russia, trasformando in un potente Stato socialista
LEV TROCKIJ fondatore dell'armata rossa.
Trockij sosteneva la rivoluzione permanente
cioè la necessità di provocare la rivoluzione in altri paesi utilizzando l'organizzazione del Comintern, l'internazionale comunista
Trockij fu accusato di tradimento ed espulso dall'URSS, fu poi assasinato in Messico nel 1940 da un sicario mandato da Stalin
L'obbiettivo di Stalin: industrializzare l'URSS
Stalin impose al Paese un programma di industrializzazione forzata, per far crescere la produzione industriale e rafforzare l'apparato militare.
Gli strumenti per realizzare questo progetto furono i piani quinquennali, che dopo il 1928 sostituirono la NEP.
L'iniziativa privata fu abolita e tutta la vita economica fu organizzata, diretta e controllata dallo stato, che era l'unico proprietario dei mezzi di produzione:
LE MINIERE
LE BANCHE
LE FORESTE
LE FABBRICHE
LA TERRA
Lo stato programmava, di 5 anni in 5 anni, che cosa l'agricoltura e l'industria dovevano produrre, che cosa poteva essere venduto e comperato e a che prezzo
Gli operai furono a una disciplina di tipo militare, con ritmi di lavoro massacranti, bassi salari e divieto di sciopero e addirittura di spostamento.
Venne introdotto un sistema per incentivare la produttività e differenziare i salari, nel quale una gran parte del compenso dipendeva dalla quantità prodotta.
Stalin impone la collettivazzazione delle terre
Per rendere possibile l'industrializzazione occorreva, nei piani di Stalin, che tutta la produzione agricola fosse destinata ai rifornimenti alimentari a basso prezzo agli operai e agli abitanti delle città.
Per risolvere questi problemi Stalin impose nel 1929 la collettivizzazione delle terre.
Il regime rispose con requisizioni di massa.
Milioni di contadini furono costretti al lavoro forzato, in Siberia o nell'Asia centrale, oppure sterminati.
Razionamenti e nuovi privilegi
La produzione dei beni di consumo rimase a lungo troppo bassa per le esigenze della popolazione.
Così fino al 1935 tutte le merci di uso comune razionate.
Nacque un ceto di potenti funzionari, che spesso vendevano i loro favori e la loro protezione.
Gli anni di grande terrore
Egli promesse un proprio e vero culto della sua persona:
la propaganda lo presentò alla venerazione popolare nelle vesti di un padre benevolo e onnipotente.
La sua dittatura si basò sull'uso sistematico della violenza per reprimere ogni forma di dissenso.
La polizia segreta era onnipresente e seminava il terrore.
Lo stalinismo e l'"arcipelago Gulag"
Su tutto il territorio dell'URSS si moltiplicarono i campi di lavoro forzato.
L'insieme di questi campi di concentramento fu chiamato "arcipelago Gulag".
Gulag era la sigla dell'amministrazione poliziesca dalla quale i campi dipendevano.