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Il parto (2) (IV - Parto “naturale”, parto “contro natura”: il discorso…
Il parto (2)
IV - Parto “naturale”, parto “contro natura”: il discorso dei medici
- Conoscenze mediche relative al meccanismo del parto, indicazioni terapeutiche.
- Prospettiva naturalistica (frutto/albero)
il bambino non trova abbastanza spazio e cibo e muovendosi rompe le membrane e cerca l’uscita (Corpus Hippocraticum).
Bambino: ruolo attivo VS madre: ruolo passivo→ concezione che rimane radicata (Sorano non condivide). La nascita della femmina viene associata a parto complicato perché meno attiva e forte del maschio.
A) Parto “naturale” (/legittimo)→ nascita non prematura e in posizione cefalica. Scipione Mercurio inserisce anche tra i requisiti la nascita di una creatura normale.
VS
B) Parto “contro-natura”(/illegittimo = non conforme alla legge)→ posizione podalica.
Influenza della cultura: l’uscita dai piedi era collegata alla morte (i cadaveri trasportati dai piedi), un evento infausto.
A)
- Naturale non significava facile o meno pericoloso per madre e bambino. Dystikìa = problematiche dipese dalla madre (troppo giovane o avanzata, emotiva, patologie dell’utero ecc) o/e dal bambino (grossezza, deformità, precocità, morte ecc).
- le figure che assistevano avevano un ruolo marginale, lo sforzo poteva essere solo della madre e del bambino senza aiuti particolari. Quindi si raccomandava di rispettare la natura e non forzare i suoi tempi, cosa che i medici fino a metà 700 accusavano le levatrici di non fare (si cambierà poi prospettiva diventando interventista).
B)
- Tutti i parti “contro-natura” erano considerati pericolosi.
- Autori interessati a catalogarli x minore o maggiore complessità che descrivevano minuziosamente le presentazioni del bambino nel parto. Ai medici premeva mostrare alle levatrici le presentazioni “non-naturali”. Ne discendono delle rappresentazioni terapeutiche precise nei manuali ostetrici → 3 punti fondamentali: a) fiducia nel “parto naturale”, idea che avvenisse con le forze della natura; b) ripristinare l’ordine naturale nei parti contro-natura; c) il senso di un limite dell’intervento terapeutico nel rispetto dell’ordine sociale.
- si doveva intervenire per aiutare e correggere la natura stessa. Riprodurre i procedimenti naturale riportando ordine nelle anomalie. Attraverso manovre manuali si riportava il feto nella posizione cefalica (fino al 700), intervento difficile e doloroso con rischio di emorragie e lacerazioni (levatrice introduceva la mano nell’utero che rigirava delicatamente il bambino). Manovre a volte indispensabili. Rimangono indicate fino al 900. In alcuni casi, come nelle posizioni podaliche o di faccia, erano superflue, degli errori, pur di riproporre forzatamente l’unica presentazione del feto ritenuta “naturale”. Solo nel 500 viene “accettata” anche quella podalica.
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