dalla percezione di un crescente divario tra gli scopi della letteratura e le tendenze della moderna società industriale, in cui le persone vengono valutate sulla base dei loro risultati economici;
dalla progressiva perdita di specificità del singolo individuo in una società di massa che influenza i comportamenti, le scelte, i desideri individuali;
dall'introduzione di criteri di mercato anche nella letteratura, che diventa un 'prodotto' a vendere, misurato in base al successo di mercato;
dalla trasformazione del ruolo dell'artista e dell'uomo di cultura, non più guida morale e punto di riferimento per la società, ma figura sempre più marginale, perché improduttivo per le nuove logiche di mercato;
Gli artisti manifestarono comportamenti di rifiuto e di isolamento nei confronti della società, esprimendo ideali provocatori, anticonformisti e critici rispetto alla mentalità corrente e ai costumi di vita della borghesia;
respinsero il razionalismo e l'ottimismo legati al progresso scientifico e tecnologico, e rivalutarono l'intuizione, la dimensione irrazionale, l'esperienza soggettiva dell'Io