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CAPITOLO 10: IL "FETO - CITTADINO" (2a parte) (allattamento…
CAPITOLO 10:
IL "FETO - CITTADINO"
(2a parte)
il taglio cesareo sulla donna in vita
è in questo contesto che prende il via anche la pratica del
taglio cesareo sulla donna in vita
, promossa dal'intrecciarsi delle trasformazioni che abbiamo delineato sin qui: una nuova sensibilità per il feto, l'indebolimento delle tradizionali gerarchie di rilevanza sociale, la fiducia illuministica nel potere salvifico della medicina, l'affermarsi di una concezione laica e meccanicistica del corpo che apre alla sperimentazione
fino a questo momento una pratica del genere non era stata neppure concepita dalla medicina, perché fuori dall'orizzonte culturale e scientifico. A renderla inconcepibile erano ragioni tecnico - operatorie alle quali la medicina non era in grado di far fronte (emorragie, setticemie, suture) e che determinavano la morte quasi certa della madre, e ragioni morali ed etiche
i primi segnali di cambiamento di prospettiva emergono già nella seconda metà del '500 sull'onda della ripresa della pratica del cesareo
post mortem
nel 1581 il chirurgo
Francois Rousset
pubblica un libro nel quale sosteneva la possibilità di successo dell'operazione in vita, sia per la madre che per il bambino
si apre una breve fase di sperimentazione che si concluse con la generale condanna del mondo medico - chirurgico
metà '700: nel clima culturale e scientifico sensibilmente mutato,
la pratica del cesareo in vita venne riproposta e sostenuta
. Nel 1743 il chirurgo Simon pubblicava un saggio in cui sosteneva che l'operazione non era sicuramente mortale per la madre, Budelocque sosteneva il dovere morale del medico di eseguire il taglio cesareo nei casi di parto "impossibile" per le vie naturali
malgrado le scarse innovazioni tecniche rispetto al passato e il persistere della dannosa indicazione di non suturare l'utero ma solo l'addome, l'operazione cominciò ad essere praticata tra la fine del '700 e il primo '800, sia sul territorio che negli ospedali, con un'altissima mortalità materna
divisione del mondo medico dell'800 in due parti: una
maternal sect
, più favorevole alla vita della madre (quindi alle operazioni di craniotomia/embriotomia) e una
fetal sect
, orientata alla salvezza del feto (quindi al taglio cesareo). Più britannica - protestante la prima, più francese - cattolica la seconda
l'opzione a favore della vita del bambino in realtà scaturiva, oltre che da principi religiosi, anche da ragioni laiche di carattere demografico ed eugenetico: nella scelta tra salvare una madre magari rachitica/non sana e un bambino potenzialmente sano, si decideva di salvare il secondo
cambiamenti anche sul versante religioso: nel corso del '600 - '700 si fece strada un orientamento che affermava il
diritto prioritario del bambino
e il
dovere della madre di sacrificarsi
per la sua salvezza materiale e spirituale (prima prevaleva il diritto della madre di preservare la sua esistenza)
salvare la madre o il bambino?
un acceso
dibattito
sulla questione della possibile scelta tra le due vite accese le accademie di medicina nell'800. I medici italiani posero la questione all'ordine del giorno nel Congresso degli scienziati del 1842
un altro punto controverso riguardava la
figura autorizzata a decidere
: doveva essere il marito, il medico o la donna stessa?
pochissimi erano quelli che ipotizzavano una libera scelta della donna, persino sul suo diritto di essere informata della situazione i pareri erano divisi
al di là del dibattito teorico, le fonti dimostrano come nell'orientare questa scelta fossero determinanti i
fattori di
classe sociale
: il medico pagato dalla famiglia difficilmente agiva senza il consenso ella stessa, come invece accadeva negli ospedali o sul territorio quando si trattava di partorienti povere
le donne di classi agiate, più seguite durante la gravidanza, avevano modo di
prevenire simili situazioni
, ricorrendo per tempo all'
aborto terapeutico
o al
parto prematuro provocato
ma fu soprattutto l'applicazione dei principi di sepsi e antisepsi a inaugurare, nel '900, la
nuova epoca nel taglio cesareo
, rendendolo sicuro e salvifico anche per la madre
la difesa della vita (fetale): il pronunciamento del Sant' Uffizio
la
Chiesa
fino agli anni 80 dell'800 si era sempre astenuta dall'intervenire sulla questione della scelta tra embriotomia e taglio cesareo
questa posizione cambiò sul finire del secolo quando con una serie di sentenze, il Sant' Uffizio definì in modo preciso i limiti dell'intervento ostetrico, affermando l'illiceità di ogni operazione che potesse pregiudicare la vita del feto e sostenendone la priorità della salvaguardia (accentuata dall'affermarsi della teoria dell'animazione immediata)
la difesa della Chiesa della vita del feto diventa per antonomasia
"difesa della vita"
. Ne consegue la condanna di ogni tipo di aborto, pure terapeutico
a determinare questo cambiamento di posizione della Chiesa furono vari fattori, tra cui i fattori sociali e politici che nell'800 minavano il potere ecclesiastico (marxismo, positivismo, rivendicazioni delle donne, perdita del potere temporale, etc). La Chiesa doveva dare il segnale di una ferma controffensiva
la difesa della vita del feto si poneva quindi come r
eazione ai processi di modernizzazione e come riaffermazione di quel ruolo cruciale di controllo sulla sessualità
(
in primis
femminile)
risulta sancito anche dal punto di vista simbolico anche il ruolo femminile esemplare:
modello sacrificale
che è stato riproposto dalla Chiesa anche ai giorni nostri
allattamento materno e nuove cure dell'infanzia
illuminismo
: nuova famiglia borghese, nucleare e coesa, che è il segnale di una nuova attenzione verso l'infanzia che si manifesta con nuove pratiche di cura.
Allattare
diventa un obbligo morale e un "dovere naturale" espressione dell'essere madre a cui la Natura destina la donna
la pratica di allattare si afferma anche nelle
èlites
colte dell'aristocrazia, sostenuta da medici, filosofi e scienziati -> ritorno alla natura
l'allattamento al seno va di pari passo con l'abbandono dei busti durante la gravidanza e delle fasce per i neonati
è lo svedese Nils Rosen von Rosenstein con il
Trattato sulle malattie dei bambini
(1724) che getta le basi per la
moderna pediatria
, che raggiunge l'autonomia in ambito medico alla fine del XIX sec
Sono molte le pratiche tradizionali ad essere contestati dai moderni pediatri: la nocività del colostro, l'uso delle fasce, lo scarso ricorso al bagno, il baliatico
speciale relazione che si instaura tra madri e medici
le levatrici vengono investite di queste innovazioni e invitate a divulgarle presso la popolazione
la diffusione di queste pratiche di cura fu in realtà molto disomogenea: promotrici furono le aristocrazie del Nord Europa, ma la borghesia conservatrice - cattolica e le classi contadine del Sud Europa furono refrattarie ad adottarle
addirittura il baliatico si intensificò in alcune realtà tra 7 - 800: tra il proletariato urbano dove il lavoro femminile lontano da casa era sempre più diffuso. Analoghe ragioni incrementarono l'abbandono dei figli legittimi
nelle famiglie aristocratiche e borghesi in cui persisteva il baliatico si prese l'abitudine nel secondo '700 di alloggiare la balia in casa, consentendo così alla madre un rapporto quotidiano con il bambino (contraddizione: toglievano le madri contadine dalla loro famiglia)
saranno soprattutto le iniziative di filantropia ottocentesca a favore delle madri povere a diffondere nel secondo '800 le nuove pratiche di cura tra le classi subalterne
riforme e leggi a difesa del neonato
molti governi illuminati sostennero queste campagne mediche di nuove cure, con l'obiettivo di contrastare la
mortalità infantile
i codici penali individuavano come reato l'infanticidio -> delitto contro la persona + venivano varate nuove norme sulla
registrazione delle nascite
(nel regno Lombardo - Veneto era il parroco a registrare le nascite, ruolo di ufficiale civile)
introduzione di nuove norme a contrastare la mortalità infantile anche agli istituti degli esposti: l'imposizione della
ruota
fu una delle prime (in modo che i bambini non fossero abbandonati all'aperto, al freddo o intemperie)
anche la
vaccinazione
volta a debellare il vaiolo fu al centro di una grande campagna nell '800
il
battesimo
venne riformato nelle pratiche (no acqua fredda, battesimo in casa nei mesi invernali)
1896 si celebrava a Parigi il
primo congresso internazionale per la protezione dell'infanzia
questa offensiva medica, sociale e istituzionale portò a una progressiva
diminuzione della mortalità infantile
nel corso del xix sec