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IL 600 :check:
SOCIETÀ, CULTURA ED ECONOMIA.
Nel XVII secolo gli Stati europei erano governati da sovrani che in maggioranza esercitavano il proprio dominio in modo assoluto. Al di sotto del re, il potere economico e culturale della società era invece nelle mani del clero e nobiltà, due ordini sociali relativamente ristretti.
I nobili consideravano un disonore dedicarsi alle attività lavorative e ricavavano dal possesso della terra le rendite necessarie per permettersi un'esistenza di ozio adeguata al loro rango. Per questa ragione la nobiltà non mostrò alcun interesse a effettuare investimenti per migliorare le rese agricole.
La ristretta classe borghese era invece propensa a trovare nuovi mezzi per incrementare i rendimenti, con un atteggiamento imprenditoriale già proiettato verso la futura Rivoluzione industriale. Questa organizzazione sociale, chiamata d'Ancien Régime, ebbe l'effetto di danneggiare l'economia
Nel corso del Seicento si stabilizzò una rigida struttura sociale in cui solo una minoranza godeva di privilegi (l’alto clero e la nobiltà) e dominava la maggioranza della popolazione, costituita da contadini, ma anche da una borghesia sempre più numerosa.
I nobili vivevano in sontuosi palazzi di stile barocco, spesso arricchiti da una sala per la musica o addirittura da un teatro dove rappresentare le opere classiche e i nuovissimi melodrammi. Anche le chiese avevano lo stesso stile scenografico per stupire e affascinare i fedeli, in base ai dettami della Controriforma.
In Italia incontrò grande successo una forma teatrale “popolare”, la cosiddetta commedia dell’arte. Essa nacque nel XVI secolo e rimase in voga fino al XVIII secolo.
Si trattava di un genere comico che non veniva rappresentato nei teatri, ma su palcoscenici improvvisati creati nelle piazze delle città. Essa inoltre non aveva un testo scritto da un autore, ma solo un canovaccio, cioè una trama generica, sulla base della quale gli attori improvvisavano.
I personaggi erano in realtà delle maschere, cioè figure stereotipate, spesso legate alla tradizione popolare, ognuna delle quali incarnava un particolare vizio o una virtù.
Dalla Controriforma accrebbe anche le antiche credenze contadine e la superstizione, ampiamente diffuse nel popolo. Fra le donne, quante dicevano di “cadere in estasi mistica” erano venerate come sante, soprattutto se facevano parte di ordini religiosi.
Usando invece provenivano dalle classi più umili e povere, il dono delle visioni era motivo di controlli ancora più severi da parte della Chiesa, fino a degenerare in una vera caccia alle streghe. Soprattutto le donne furono accusate di preparare intrugli, incontrarsi con il demonio, causare morti e malattie;
Per scoprire e sventare tali pratiche, due frati domenicani tedeschi scrissero addirittura il Malleus Maleficarum (Martello delle streghe), un manuale più volte ristampato tra il XV e il XVII secolo
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LA GUERRA DEI TRENT'ANNI
Nel 1618 divampò in Europa la guerra dei Trent'anni. Il conflitto era scoppiato tra l'imperatore cattolico e i principi tedeschi di fede protestante, ma ben presto gli interessi politici spinsero le altre potenze ad intervenire con intere armate di mercenari.
La Svezia protestante partecipò per affermarsi come uno dei nuovi protagonisti, mentre la Francia si alleò con i protestanti per colpire la Spagna. Il conflitto si chiuse nel 1648 con la pace di Vestfalia.
LA PACE DI VESTFALIA
La guerra lasciò un continente devastato e la pace di Vestfalia stabilì il principio dell'equilibrio tra le potenze europee, per evitare che qualcuna crescesse fino a minacciare le altre, e introdusse una certa tolleranza religiosa. Tuttavia, lo scontro tra Francia e Spagna proseguì fino alla sconfitta di Madrid.
La Francia usciva rafforzata da mezzo secolo di guerre, mentre l'Impero dovette a lungo fronteggiare la pressione turca dai Balcani e dall'Ungheria. L'assedio di Vienna segnò il culmine dello scontro e da allora iniziò un lento ripiegamento degli ottomani
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