Anche l'uomo, come la natura, è in attesa di compiere il suo percorso, di giungere alla fine del suo ciclo (la sera è il simbolo del nostro destino, il contadino è arrivato in cima alla scala):
la prima edizione del componimento è del 1899 e il poeta ha 36 anni, sta aspettando di vivere, metaforicamente parlando, la sua ESTATE, la sua piena maturazione.
In più Alcyone è intesa dal poeta come una TREGUA (La tregua è il suo componimento introduttivo), una SOSTA dalla sua missione superomistica.
Allora il poeta vede nella realtà naturale una compagna con cui ha il privilegio di dialogare, di instaurare un RAPPORTO di COMPLICITà, un legame profondo:
GLI OLIVI gli sono fratelli,
LE COLLINE vorrebbero parlargli, svelargli ciò che sanno, ma non possono a causa di un divieto. Allora diventano LE CONSOLATRICI SILENZIOSE DEL DOLORE CAUSATO DAL NON SAPERE, DALLA CONDIZIONE INDEFINITA VISSUTA DALL'UOMO. Per questo il poeta trova INFINITAMENTE BELLE LE COLLINE e LE AMA ogni sera di più.