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la Russia di Pietro il Grande e la Prussia (di ritorno dall'europa…
la Russia di Pietro il Grande e la Prussia
pietro prese il potere nel 1689 (dinastia dei romanov)
ha frequenti occasioni di incontro con la cultura occidentale
intraprende un viaggio di 15 mesi in europa e si propone di occidentalizzare la russia
di ritorno dall'europa avvia un vasto programma di riforme
vuole edificare uno stato assoluto e sottrarre l'amministrazione dello stato ai boiari (nobili)
nel 1722 introduce la tavola dei ranghi (tutte le cariche sono classificate in 14 gradi e il passaggio da un grado all'altro è leato al merito)
istituisce il santo sinodo alle dirette dipendenze dello zar per sottomettere la chiesa ortodossa
abolisce la duma dei boiari e la sostituisce con un senato (9 membri indicati dallo zar)
crea un esercito permanente ed una flotta militare
vuole garantire alla Russia uno sbocco sul mare (finestra sul baltico) e proprio sul baltico fa costruire la nuova capitale: san Pietroburgo
impone nuovi costumi ed il taglio della barba
fonda accademia delle scienze e fa tradurre opere straniere
nonostante questo la russia continua ad essere cosituita da una massa di contadini in condizione servile
nel 1618 il brandeburgo viene unito al ducato della prussia orientale (unico stato) con a capo gli Hohenzollern
Federico I ottiene dall'imperatore il titolo di re (stato arretrato, frammentato, con grandi latifondisti e contadini asserviti)
il successore Federico Guglielmo I avvia rinnovamento: la prussia diventa una potenza europea
apparato statale centralistico sottoposto al suo controllo
nomina di un commissario generale che amministri in modo unitario i vari domini del regno
impiega i nobili nell'amministrazione, nell'esercito e nella diplomazia
organizza un efficiente sistema fiscale (tassa diretta sulle proprietà ed i redditi agrari)
amplia l'esercito rendendolo fortissimo
promuove la cultura creando delle accademie