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L'EUROPA POST CAROLINGIA (Il fenomeno dell'incastellamento: (Uno…

- - - - Le tipologie di signoria:
        
        La signoria fondiaria:
        
        La signoria fondiaria indica l’insieme dei poteri che un grande proprietario si trova a esercitare sui lavoratori di condizione servile che gli appartenevano e anche sui coloni liberi che lavoravano sulle sue terre e quindi riscuoteva canoni in denaro, in natura, il proprietario insomma svolgeva un ruolo prevalentemente di tipo economico, di dominio economico su questi suoi sottoposti.
        
        La signoria territoriale:
        
        È l’esercizio di una serie di prerogative in gran parte analoghe a quelle della signoria fondiaria, ma ecco la novità, applicate anche a personaggi, a soggetti, a persone, non legati ad alcun vincolo di natura patrimoniale al proprietario del castello. Quindi si tratta di un’autorità che si esprime, di qui appunto signoria territoriale, su un territorio preciso, su un territorio determinato e che fa sì che il signore sia riconosciuto come una sorta di re di autorità suprema all’interno di quel territorio tanto da poterne esercitare anche non solo la signoria economica ma anche una signoria vera e propria di governo, ad esempio il signore territoriale, a differenza del signore fondiario esercita la giustizia, cioè ha una sua, appunto, corte di giustizia che dirime le controversie. Ecco questa dell’esercizio della giustizia è una delle prime funzioni del potere, della sovranità, cioè, come noi sappiamo, è la prima funzione della sovranità ben prima del fare le leggi e attiene proprio al dirimere le controversie.
- - - - Il beneficio è l’elemento fondamentale imprescindibile del legame vassallatico-beneficiario, cioè la concessione patrimoniale che un senior, cioè un signore, sia esso il re o un altro signore, faceva al suo vassallo in cambio di un servizio, un aiuto militare, un incarico da funzionario, per esempio l’amministrazione di una contea, oppure l’esercizio anche della giustizia per conto del Re.
        
        Quindi, vi era una stretta connessione fra servizio e beneficio tenendo presente proprio l’elemento di conseguenzialità tra i due momenti e quindi sono due nozioni che non vanno confuse perché spesso si è inteso come feudo non il compenso dovuto al vassallo per il servizio reso come realmente è ma piuttosto l’ambito territoriale nel quale il vassallo stesso svolgeva il servizio. Di qui l’espressione ottenere in feudo, che è un’espressione sostanzialmente, appunto, errata.
- - - - Ottone rafforzò in modo decisivo l’autorità regia tanto da recuperare il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero cioè Ottone I si dichiara, per la prima volta, dopo appunto quasi due secoli dall’incoronazione di Carlo Magno, di nuovo imperatore del Sacro Romano Impero e da questo momento in poi, considerate fino alla poi ufficiale formale decadenza del Sacro Romano Impero che avverrà solo con Napoleone Bonaparte agli inizi dell’Ottocento, la corona di imperatore del Sacro Romano Impero, sarà una corona tedesca, cioè sarà, appunto, farà riferimento ad un ambito territoriale e dinastico di tipo, appunto tedesco.
        
        Quindi, l’antico progetto di ricostituzione del Sacro Romano Impero che si richiamava appunto all’età imperiale romana e per quanto riguarda Ottone anche all’età, appunto Carolingia, consentì a Ottone di ripristinare anche tutti gli aspetti simbolici del potere, come l’abito, lo scettro, la corona, i cerimoniali di corte e cioè tutta quell’idea di una sovranità monarchica che univa le idee di regno e quelli di sacerdozio, questo è il punto centrale del Sacro Romano Impero, unite nella figura dell’imperatore, fondamentale era anche il rito della sagra unzione grazie al quale l’imperatore diveniva più di un semplice re, egli era l’unto del Signore, egli era il protettore della Cristianità e della Chiesa di Roma.
        
        Proprio richiamandosi proprio a questa funzione, Ottone I promulgò il cosiddetto Privilegium Ottonis, Privilegio di Ottone con il quale, seguendo la tradizione carolingia riconosceva la proprietà e i diritti della Chiesa di Roma ma lo stesso tempo riesumando la Costitutio Romana di Ludovico Il Pio ribadiva il principio che fino a quel momento è sempre stato disatteso, peraltro, che il Papa una volta eletto dal Clero e dal Popolo di Roma, dovesse prestare giuramento davanti all’Imperatore, quindi ribadiva la superiorità della figura, appunto imperiale, rispetto all’autorità spirituale del Papa. Si ponevano così le basi per una fortissima conflittualità tra la figura dell’Imperatore e quella del Papa, tra Impero e Chiesa, che dominerà tutta la prima fase del Basso Medioevo oppure come si può anche sostenere, tutta l’ultima fase dell’Alto Medioevo, cioè, insomma, le soglie dell’anno 1000, perché tutta questa nuova fase politica caratterizzata dal ripristino dell’autorità imperiale, sarà poi segnata dal conflitto proprio tra Chiesa e Impero.