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lingua dei segni capitolo 3.1 (diverse importanti proprietà x capire…
lingua dei segni capitolo 3.1
William Stokoe
inizio riflessione linguistica e semiotica L.S.
codice distinto e autonomo da lingua parlata
L.S. unico sistema comunicativo distinto da lingue vocali con status di lingua
centralità per studio discipline semiotiche
fino ad anni 90
focus su caratteristiche simili o assimilabili nella lingua parlata
poi Jouison
segni osservati senza condizionamenti linguistici lingue vocali
cogliere i caratteri essenziali struttura e funzionamento
lingue dei segni
lingue a tutti gli effetti
lingua (per Saussure)
insieme di elementi x comunicare e portare a termine attività quotidiane
ogni segno linguistico
biplanarità --> ogni elemento dotato di: 1 faccia (significante), 1 lato espressivo e di 1 significato (contenuto)
diverse importanti proprietà x capire cos'è 1 lingua
sintassi
ritondanza
doppia articolazione
intermediatezza semantica
arbitrarietà
riflessività
variabilità
sistematicità
applicazione
diversa da 1 lingua vocale
L. S. canale comunicativo visivo-gestuale
sistematicità e variabilità
sistematicità
relazioni di somiglianza + o - forti tra loro (parole/segni intrattengono rapporti regolari con altre parole/segni stessa lingua sul piano paradigmatico e sintagmatico)
arco, inarcato... condividono 1 radice con stesso significato ( arc)
anche tra elementi lessicali L. S. (mangiare, mangiare gelato..) in comune movimento di portare qualcosa alla bocca, ma diversa forma cibo
stesse parole, relazioni con altri segni (inarcare --> rapporto con verbi di 1 cogn.
movimenti in base a classe dei verbi diversi
x definire segno linguistico no considerare solo struttura significante, ma anche i rapporti tra i significati e presenza sistematicità
rapporti associativi, relazioni tra parole o tra segni per somiglianza e differenza ---> definite rapporti paradigmatici
possibilità di combinare parole o segni in determinati modi
dopo determinati elementi mi aspetto che ne seguono altri ( es. ita no negazione dopo verbo --> prima del verbo dp pronome)
(lis negazione per forza alla fine della frase)
variabilità
nel tempo e nello spazio in relazione alle esigenze espressive parlanti
un elemento può mutare di significato nel tempo (es. captivus --> prigioniero / cattivo ---> persona malvagia)
es. in LIS: il segno sabato deriva da quello ebreo (giorno del riposo) ebreo estinto, sabato rimasto)
anche sul piano del significante ---> es. a seconda della provenienza regionale si pronunciano certe parole in maniera differente