ITALO SVEVO (1861-1926)
pseudonimo di "Ettore Schmitz"
la letteratura era una attività segreta
viveva a Trieste
italiano
dialetto triestino
tedesco
si considerava:
italiano (ITALO)
germanico (SVEVO)
ebbe un lungo silenzio letterario dopo l'insuccesso delle sue prime opere "Una vita" e "Selenitá"
con "la coscienza di Zeno" venne riconosciuto come scrittore importante
e il romanzo diventa un romanzo fondamentale del '900
"LA COSCIENZA DI ZENO"
il romanzo del '900
perdita dell'unitá SPAZIO-TEMPORALE
il soggetto si muove all'interno di una traiettoria interiore non coerente
il tema centrale é la MALATTIA DELL'ANIMA
incapacità di vivere felicemente con il proprio tempo
incapacità di prendere in mano la propria esistenza
rappresenta un difetto della volontà
la figura dell'inetto
l'autore si concentra su vicende quotidiane e irrilevanti, non più accadimenti eccezionali
la cosa importante é l'analisi e la riflessione dell'autore su quei fatti
il tempo é soggettivo
é un romanzo di AUTOANALISI
Svevo ha conosciuto la psicanalisi freudiana
narratore interno che analizza sé stesso e la sua vita
é diviso in BLOCCHI TEMATICI: fumo, morte del padre, matrimonio, amante
finta prefazione iniziale dello psicanalista di Zeno
non la considerava uno strumento di cura, la considerava inefficace
sfiducia nella possibilità della ragione di migliorare la vita delle persone
Zeno smette di curarsi e lo psicanalista per vendetta pubblica l'autobiografia di Zeno, scritta per denunciare i limiti della psicanalisi
non c'é un andamento cronologico degli eventi
la narrazione é un monologo interiore
Zeno organizza il tempo in modo autonomo, secondo la propria autoanalisi