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2.3 L'ITALIA FRA PAPATO, IMPERO E COMUNI, 5. COMUNI E SIGNORIE FRA LA…
2.3 L'ITALIA FRA PAPATO, IMPERO E COMUNI
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1. LO STATO DEI PAPI
CHIESA ROMANA
patrimonio di San Pietro
su di esso però c'erano altri soggetti che facevano valere la propria supremazia su quegli stessi territori
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il consolidamento della sede apostolica nelle regioni che rivendicava avvenne sulla base di alleanze strette con le città
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con la morte improvvisa di Enrico VI riesce ad affermare la supremazia sul Patrimonio di San Pietro che da allora fu chiamato STATO DELLA CHIESA
Innocenzo III fu il primo papa a governare su quei domini con i pieni poteri di un sovrano temporale
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3. I COMUNI E IL CONTADO
CITTA' E CONTADO
le città potevano contare su un proprio esercito con il quale con solo lottava per difendersi ma anche per ampliare la la propria sfera di giurisdizione
infatti le guerre fra città rivali, spesso sanguinose, erano all'ordine del giorno
l'origine dei conflitti era il controllo politico delle campagne, il contado che comportò
questo perché, al contrario di Francia e Germania, il potere signorile che controllava le campagne si era fortemente indebolito
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l'allargamento al contado del diritto vigente nelle città, il cui effetto più insolito fu l'abolizione della servitù della gleba
possibilità di diversificare la produzione agricola in base alle esigenze dei mercati e degli artigiani, con l'incremento di colture fondamentali
alla fine del XIII sec. il contado era ormai entrato a tutti gli effetti nella sfera economica urbana
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periodo podestarile
podestà
eletto dall'assemblea cittadina con un mandato a termine e generalmente proveniente dall'estero per garantire l'imparzialità
le assemblee si allargarono e iniziarono a emanare statuti, destinate a fissare il quadro normativo del governo urbano
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