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UNA NUOVA POTENZA: L' INGHILTERRA DI ELISABETTA I image (ELISABETTA…
UNA NUOVA POTENZA: L' INGHILTERRA DI ELISABETTA I
LA SUCCESSIONE AL TRONO D'INGHILTERRA
Alla morte di Enrico VIII, si erano succeduti al trono prima il calvinista Edoardo VI, poi, in seguito, Maria Tudor, detta
la Cattolica
.
Maria Tudor,per riportare l'Inghilterra alla fede cattolica, abolì il libro ufficiale delle preghiere di ispirazione protestante. Inoltre avviò una dura lotta contro i riformati, processando migliaia di protestanti e uccidendone centinaia, tanto da meritarsi l'appellativo di
Bloody Mary
.
Alla sua morte, nel 1558, lo scettro passò ad
Elisabetta I
, figlia di
Enrico VIII
e della seconda moglie
Anna Bolena
ELISABETTA ATTUA UNA POLITICA DECISA
Regina a soli venticinque anni, Elisabetta I dovette affrontare una difficoltà interna. I cattolici la ostteggiavano in quanto figlia illegittima, mentre i puritani mettevano in dubbio la sua autorità.
Per contrastare i puritani e per non farsi schiacciare dall'alleanza tra Francia e Scozia,
Elisabetta I
si avvicinò alla Spagna, promettendosi in sposa a
Filippo II
. Ma si trattava solamente di un'abile strategia: la regina portò avanti per anni i negoziati per arrivare alle nozze, senza mai concluderli.
IL CONSOLIDAMENTO DEL POTERE
Contraria sia al cattolicesimo che al puritanesimo, Elisabetta cercò di realizzare un
compromesso religioso per rafforzare l'autorità dello Stato e della Monarchia
: suo era l'obiettivo di estendere l'influenza della Chiesa anglicana nel Paese
Con la
Legge di Supremazia del 1559
ristabilì il controllo della Corona sul clero, facendosi nominare "
suprema reggente delle cose sacre e profane
" .
Elisabetta mantenne comunque una certa tolleranza verso le altre confessioni, purché i loro rappresentanti riconoscessero la sua autorità...
L'ELIMINAZIONE DEGLI AVVERSARI: MARIA STUART
Maria Stuart, in quanto regina di Scozia, rappresentava un pericolo per il regno d'Inghilterra, perchè avrebbe potuto ereditare anche quella corona se
Elisabetta
, sua cugina, fosse morta senza figli.
Dopo la scomparsa del marito, Francesco II,Maria Stuart aveva deciso di lasciare la Francia e tornare in Scozia, ma nel
1567
i lord di fede protestante ordirono una rivolta contro di lei, costringendola ad abdicare in favore del figlio Giacomo.
Formalmente protetta, temeva l'influenza sugli oppositori della Corona.
Per tali ragioni, nel
1587
, Elisabetta decise di far
decapitare
la cugina.
L'INGHILTERRA DIVENTA UNA POTENZA ECONOMICA E COMMERCIALE
Durante i quasi cinquant'anni di regno di Elisabetta I, l'Inghilterra si avviò a diventare una
grande potenza economica e commerciale
.
La regina non si fece scrupolo a procurarsi ricchezze anche con sistemi spregiudicati: autorizzò infatti la
pirateria
Per suo ordine i
corsari
saccheggiavano le navi spagnole che trasportavano metalli preziosi dall'America verso l'Europa e spartivano il bottino ricavato con la corona inglese. Uno dei più famosi corsari inglesi fu
Francis Drake
, che con le sue navi saccheggiò decine di galeoni spagnoli e numerose città americane.
Per le sue memorabili imprese, la regina Elisabetta, gli conferì il titolo nobiliare di Sir. Proprio a causa delle continue azioni di pirateria subite dalla Spagna, nel 1587,
Filippo II
decise di muovere guerra all'Inghilterra.
ELISABETTA PROMUOVE ANCHE L'ARTE E LA CULTURA
Il regno di Elisabetta vide anche uno
straordinario sviluppo culturale e civile
per il Paese.
Le opere teatrale in particolare riscossero un grande successo: emersero celebri personalità letterarie come
William Shakespeare
.
Fiorirono diverse compagnie teatrali: le più importanti recitavano in piccoli locali in affitto, le altre nelle piazze cittadine. Tuttavia, questi gruppi di attori spesso si scontravano con i continui divieti dei magistrati puritani.
Nel 1597 la compagnia in cui recitava
William Shakespeare
diede vita a un piccolo teatro poco distante dal centro di Londra, ma non ottenne il permesso di apertura.
Tale teatro, di cui Shakespeare era comproprietario, divenne il famosissimo
Globe Teathre
ANNA BOLENA
ELISABETTA I
ENRICO VIII