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Lo sviluppo delle emozioni (Le componenti delle emozioni (Stimolo…
Lo sviluppo delle emozioni
Che cos’è un’emozione?
Esperienza complessa e multidimensionale
, che svolge un ruolo di
organizzatore cognitivo-affettivo
e che
media il rapporto tra l’organismo e l’ambiente
. Modificazione dello stato di quiete che si esprime con l’impulso all’azione e specifiche reazioni fisiologiche interne, designando diverse risposte emotive.
Le componenti delle emozioni
Stimolo scatenante
Può essere
esterno
(es. qualcosa che fa paura) o
interno
(un pensiero)
Valutazione cognitiva
della situazione che
produce il vissuto soggettivo dell’emozione
almeno parzialmente cosciente, cioè in ciò che la persona sente quando prova una data emozione (feeling) diverso a seconda dell’emozione provata
Componente fisiologica
Mentre le funzioni cognitive sono basate sul sistema nervoso centrale, le emozioni riguardano principalmente il
sistema nervoso autonomo
, ovvero cambiamenti non controllati (es.: variazione della conduttanza cutanea, sudorazione, rossore; alterazione del battito cardiaco e della frequenza respiratoria)
Componente comportamentale
Reazione tonico-posturale generale
(es.: espressioni facciali, cambio di postura, gesti);
risposta motoria esterna
(es.: fuga o aggressione)
Funzioni delle emozioni
Innanzitutto servono all'individuo per
far fronte a una situazione vissuta come eccezionale
Comunicare ad altri
Comunicare all’esterno il proprio stato emozionale
Comunicare a se stessi
L’emozione
dà informazioni
all’individuo relativamente alla situazione eccezionale che sta vivendo e alla propria capacità di far fronte all’evento
Attivazione dell'organismo
L'emozione
predispone l'organismo
dell’individuo a fronteggiare una situazione eccezionale
Tipi di emozioni
Emozioni primarie
o semplici
Hanno
origine innata
e non richiedono un’elaborazione cognitiva complessa (es., paura, rabbia, gioia, tristezza, sorpresa, disgusto); sono presenti in tutti gli esseri umani e nei primati non umani
Emozioni secondarie
o complesse
Sono emozioni
autoriflessive
(es., colpa, vergogna, orgoglio, delusione),
richiedono un’elaborazione cognitiva e consapevolezza
Non si manifestano prima dei 18 mesi
Teorie sullo sviluppo delle emozioni :
Teorie differenziali
- importanza alle componenti innate
Teorie differenziali
- approccio biologico che
enfatizza gli aspetti innati
dell’emozione
Le teorie differenziali ipotizzano che fin dalle prime settimane di vita
le emozioni sono già presenti e differenziate
Anche se innate, non tutte le emozioni sono manifeste fin dalla nascita, un
programma biologico
determina quando devono fare la loro comparsa.
Ogni emozione che compare è legata ad una
precisa funzione adattiva
La componente ambientale determina
quali situazioni scatenano le emozioni
e il
significato
che queste assumono, ma
non il tempo della loro comparsa
Teorie della differenziazione
(es., Bridges, Sroufe) - lo sviluppo emotivo è subordinato a quello socio-cognitivo
Sroufe (1979) ha identificato tre linee di differenziazione progressiva
Circospezione - Paura
Trasalimento, dolore
Attenzione coatta precoce
Circospezione
Paura dell'estraneo
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Ansia
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Rabbia - Collera
Sconforto
Rabbia
...
...
Umore irato
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Piacere - Gioia
Sorriso endogeno
Piacere
...
...
Esultanza
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Sviluppo cognitivo (secondo Piaget)
Esercitazione dei riflessi Reazioni circolari primarie
Reazioni circolari secondarie
...
...
Razioni circolari terziarie
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Stadio
Primo
0-3 mesi
Secondo
3-6 mesi
Terzo e Quarto
6-12 mesi
Quinto
Sesto
12-18 mesi
2 more items...
Emozioni più
raffinate
,
ambivalenze
e
configurazioni di emozioni
Il bambino è
sempre più consapevole
delle proprie emozioi
Comparsa delle
emozioni vere e proprie
Sono
centrate sul mondo esterno
Ha
consapevolezza del proprio sentire
Sono presenti
precursori
o
prototipi fisiologici
delle emozioni
Si ipotizza che tutte le emozioni abbiano origine da uno
stato indifferenziato
, da cui si differenziano progressivamente le diverse emozioni
Pertanto le espressioni dei primi mesi di vita non sono emozioni vere e proprie ma dei prototipi fisiologici e dei
precursori delle emozioni
(eccitazione generica)
Quello che manca, in questa fase, è soprattutto l’elaborazione cognitiva
Quando lo sviluppo cognitivo e sociale
consentono di valutare
gli eventi e comprendere cause e conseguenze,
emergono una serie di emozioni distinte
(gioia, paura, tristezza, rabbia)
Lo sviluppo emotivo è subordinato allo sviluppo socio-cognitivo
Teorie cognitiviste
Harris
- 1989 Non lo chiede.
Il bambino ha un
repertorio universale e innato di espressioni facciali
e per un
meccanismo innato di riconoscimento
a queste espressioni vengono attribuiti dei significati (riprende Darwin)
Le competenze cognitive supportano il riconoscimento ed il controllo delle emozioni
Scherer
- 1982-3
Lo sviluppo emotivo è condizionato dalle capacità di valutazione
del bambino
Durante il
primo mese
di vita il bambino valuta solamente se uno stimolo è
nuovo o familiare
, quindi potrà provare trasalimento,
sorpresa o noia
Durante il
secondo mese
valuta se gli stimoli che riceve provocano
piacere o dispiacere
, qundi potrà provare
piacere sconforto
Dai tre mesi
valuta se uno stimolo permette il
raggiungimento di un obiettivo o no
, l'esito può provocare
contentezza - gioia o collera - paura
Dai 12 mesi
è in grado di valutare le circostanze attuando un
confronto tra le proprie azioni e le richieste sociali
; in caso di discrepanza tra le due, il bambino proverà
vergogna o colpa
La competenza emotiva
Il concetto di competenza emotiva riguarda:
Comprensione delle emozioni altrui
2-3 mesi
I bambini
reagiscono coerentemente
alle espressioni dell’adulto di tre emozioni:
felicità, rabbia e tristezza
Dagli 8 mesi
Il bambino è
in grado di interpretare
correttamente espressioni di
incoraggiamento o di ansia
della madre e
si riferisce a lei per interpretare situazioni non familiari
(social referencing)
Fine del 1° anno
Il bambino
interpreta
correttamente non solo le
espressioni emotive
della madre rivolte direttamente a lui, ma anche quelle
rivolte ad altre persone
Durante il 2° anno
Il bambino
tende ad intervenire
sempre più di fronte all’espressione di un’emozione negativa da parte di un’altra persona
per
consolarla
(è come se rivivesse quello che vive l’altro)
Dai 3-4 anni in poi
Il bambino
scopre la soggettività delle emozioni
, cioè il fatto che la reazione emotiva a certi stimoli può variare da persona a persona
Dai 4 ai 10 anni
Il bambino comprende sempre meglio il
legame tra emozioni
(complesse)
e situazione sociale
(es., giudizio, disapprovazione degli altri che portano a vergogna)
La
consapevolezza
dei propri stati emotivi
La conoscenza di un
lessico emotivo
ampio e adeguato a descrivere i diversi stati emozionali che possono essere esperiti
La comprensione della
differenza tra l’emozione internamente esperita e la sua espressione esterna
La
competenza empatica
Regolazione emotiva
Capacità di controllare
o attenuare efficacemente il proprio stato di attivazione psicofisiologica
per adattarsi
alla situazione sociale in cui ci si trova e raggiungere uno scopo
Nel neonato la regolazione è
effettuata dal genitore
(per evitare emozioni troppo intense). Successivamente il bambino impara ad autoregolarsi
Controllo delle emozioni
All'età di 8-9 mesi il bambino inizia ad avere consapevolezza circa la correlazione tra il vissuto interno soggettivo e le emozioni provate in quel momento
A partire da questo momento il bambino inizia il
lungo processo
(che non si conclude mai, neanche in età adulta)
di apprendimento
della capacità di controllare le proprie emozioni.
Processo supportato da
Lo
sviluppo cognitivo
- permette ragionamenti sugli effetti del proprio agire
Lo
sviluppo metacognitivo
- come funziona la mente e emozioni
La capacità di controllo delle emozioni riguarda:
Motricità
Controllo della motricità
corporea legata all’emozione
Differire
Capacità di
posticipare
l’espressione di un’emozione
Nascondere
Deriva dalla
consapevolezza che le altre persone non possono conoscere l’emozione che stiamo provando
se noi non la mostriamo apertamente (a partire dai 3-4 anni)
Finzione
Capacità di
ingannare
gli altri modificando consapevolmente l’espressione delle emozioni (a partire dai 6 anni)
Sostituzione
Dai 6-7 anni il bambino è consapevole che è possibile
controllare
il proprio stato emotivo “sostituendolo” con un altro, anche solo attraverso il pensiero