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LA POLITICA ECONOMICA DI CRISPI E L'EMIGRAZIONE
Crispi fece scelte importanti anche in materia economia. In particolare per far fronte alla crisi agraria causata dalla caduta del prezzo del grano, egli attuò una politica fortemente protezionistica. Questa scelta provocò la reazione da parte degli altri stati europei che a loro volta imposero dazi sull'esportazione italiana, così come, degli agricoltori della penisola. Le industrie che operavano nei campi della meccanica e della metallurgia, importanti per la realizzazioni di infrastrutture. Le industrie tessili uscirono da un lungo periodo di crisi. Venne intensificato anche lo sfruttamento delle miniere e nuove imprese vennero fondate anche nel campo dell'elettricità e della chimica. Parallelamente allo sviluppo industriale, vennero introdotte le prime misure a tutela dei lavoratori. A cavallo del secolo in Italia si verificò un imponente flusso migratorio, all'interno di un fenomeno che interessò l'intera Europa. Furono ben 11,5 milioni l'italiani che tra il 1891 e il 1915 emigrarono per dirigersi negli Stati Uniti