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L'ETA' DEGLI IMPERI COLONIALI, scul, cocolo, ciarlo, aspetta,…
L'ETA' DEGLI IMPERI COLONIALI
LO SVILUPPO INDUSTRIALE CAMBIA GLI EQUILIBRI POLITICI MONDIALI
Negli ultimi decenni dell'Ottocento si verificò una vera e propria corsa degli Stati più industrializzati verso la conquista e la successiva colonizzazione di territori, soprattutto in Africa e Asia perché questi stati erano ricche di materie prime.
I governi credevano di poter risolvere il problema del progressivo incremento demografico e della disoccupazione e della disoccupazione con le conquiste coloniali.
Era anche necessario conquistare nuovi mercati nei quali vendere i prodotti finiti.
per rendere possibile l'aumento della produzione delle industrie.
per sconfiggere la crisi di sovrapproduzione.
LA SPARTIZIONE DEL CONTINENTE AFRICANO
La spartizione seguì essenzialmente due direttrici la Francia e Inghilterra .
la conquista coloniale sconvolse la realtà geografica, politica ed economica
nacquero nuovi stati, delimitati da confini arbitrari .
la conseguenza più immediata fu che vennero costrette a convivere etnie spesso ostili tra loro, mentre gruppi tribali uniti e compatti furono sembrati tra diversi stati.
questa assurda divisione fu la causa fondamentale dei conflitti e delle guerre civili.
I GOVERNI CERCANO IL CONSENSO DELL'OPINIONE PUBBLICA
Le potenze europee avevano la necessità di ottenere il consenso dell'opinione pubblica.
I governanti fecero leva sul "nazionalismo".
Con la giusta educazione patriottica si iniziò ad accendere negli animi il senso e l'orgoglio di appartenenza a un'unica "gloriosa" Nazione.
L'unico strumento di educazione patriottica fu la scuola elementare.
La nazionalizzazione delle masse si completò poi con le feste patriottiche, i monumenti e altri simboli ancora.
A causa di questi comportamenti nacquero, fra i vari paesi europei, molte rivalità.
Nel novembre del 1884 lo stesso Bismarck convocò a Berlino una grande Conferenza, in cui si stabilirono i criteri in base ai quali le potenze europee si sarebbero divise l'Africa.
I governi europei utilizzarono il pretesto della "missione civilizzatrice".
In questo modo si teorizzava l'esistenza di una razza superiore, quella bianca, che aveva il diritto-dovere di imporre la propria civiltà alle razze considerate inferiori:
la conquista violenta e cruenta di vaste aree dell'Africa e dell'Asia veniva giustificata grazie a teorie razziste.
Tali idee trovavano supporto in una particolare interpretazione della teoria evoluzionistica (chiamata darwinismo sociale) secondo la quale:
le specie sia vegetali sia animali (e anche l'uomo passano da forme più semplici ad altre più complesse.
Le diversità razziali erano perciò da attribuirsi a un diverso grado di sviluppo genetico.
L'AFRICA PRIMA DELLA COLONIZZAZIONE
Prima di essere spartito tra i vari Stati europei, il continente africano presentava al suo interno realtà diversificate.
A sud del Sahara, si trovavano alcuni Stati accomunati da interessi economici, primo tra tutti quello derivante dalla tratta degli schiavi: neri schiavisti compivano razzie all'interno per procurarsi uomini da vendere ai negrieri europei e destinati alle piantagioni americane, in cambio di denaro e armi da fuoco.
Gli Stati interni si reggevano su un'economia prevalentemente agricola, in cui non esisteva la proprietà privata della terra. Le società erano divise in tribù.
Tra questi Stati il più importante era l'Unione Ashanti. Produceva principalmente patate dolci, mais e ananas.
I territori nella fascia costiera settentrionale affacciata sul
mediterraneo e avevano un'economia che si basava essenzialmente sull'agricoltura e sul commercio.
Gli Stati situati sulle coste orientali, invece, vivevano dei commerci con le terre al di là dell'Oceano Indiano.
Il Sud Africa era abitato da gruppi di contadini olandesi (detti Boeri). I Boeri si spostavano verso l'interno, dove fondarono le Repubbliche del Transvall e dell'Orange.
LA GUERRA ANGLO-BOERA
Nella seconda metà dell'Ottocento, la scoperta di ingenti quantità di oro e di diamanti aggravò i contrasti fra Inglesi e Boeri per il controllo delle miniere. La controversia sfociò nella guerra anglo-boera (1899-1902) che terminò con la vittoria inglese. Il Sud Africa diventò una federazione di quattro Stati con il nome di Unione Sudafricana.
LA COLONIZZAZIONE DELL'ASIA
In Asia la spartizione avvenne a tavolino.
La Gran Bretagna, che già possedeva l'India, si impossessò della Birmania e condivise con Germania e Olanda la nuova Guinea.
Gli Stati Uniti si impossessarono dell'arcipelago delle Filippine e gli Olandesi consolidarono il loro dominio sull'Indonesia.
Il Giappone strappò alla Cina alcune isole (tra cui Taiwan).
Le mire dell'imperialismo giapponese erano rivolte anche alla Corea e alla Manciuria.
Il tentativo di spartire la Cina, da parte delle potenze europee industrializzate, fu ostacolato dalla rivolta di gruppi nazionalisti cinesi detti Boxers.
L'IMPERIALISMO STATUNITENSE
Nel 1898 gli Stati Uniti, appoggiando una rivolta popolare, strapparono l'isola di Cuba al dominio spagnolo.
Fu il primo di una serie di interventi volti a sottomettere tutto il Sud America al controllo politico ed economico statunitense.
Gli Stati uniti appoggiano governi locali a loro favorevoli.
Si trattava dei cosiddetti governi fantoccio.
Che si impossessavano del potere con sanguinosi e ripetuti colpi di stato.
è un atto in genere violento, sempre illegale.
Sono i governi imposti con la forza da un'autorità straniera, che mette a capo uomini privi di autorità in grado di controllare facilmente.
Negli Stati Uniti seguì il vertiginoso rafforzamento di una ristretta oligarchia finanziaria.
La società, intanto, viveva problemi di non facile soluzione.
I neri continuavano a essere vittime di pesanti discriminazioni razziali nella vita di tutti i giorni.