le notizie arrivarono anche in Pieminte, governava un re reazionario, Vittorio Emanuele I.
i Savoia codevano di una popolarità, il movimento liberale piemontese non metteva in discussione la dinastia, ma chiedeva una monarchia costituzionale. Nel 1821 alcuni reggimenti si ribellarono a Torino e chiesero la Costituzione e la guerra contro l'austria. Vittorio Emanuele I considerò quello un tradimento, e decise di abdicare a favore del fratello Carlo Felice, Carlo ALberto sostituì Carlo Felice. Carlo Alberto concesse la Costituzione, alla condizione che il nuovo re l'approvasse, in seguito si unì alle trupe fedeli ai Savoia, per paura degli Austriaci.
Molti partecipanti ai moti, tra cui Santorre di Santarosa, si rifugiarono in esilio, altri furno condannati e Carlo Alberto fu mandato in esilio con Carlo Felice.