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L'espansione in Oriente e la fine di Cartagine - Coggle Diagram
L'espansione in Oriente e la fine di Cartagine
i Romani si orientarono verso i ricchi Stati ellenistici
A Roma fu data l'occasione di aprire le ostilità in seguito alla richiesta di aiuto della città di Pergamo e della città di Rodi, entrati in guerra contro Filippo V di Macedonia e Antioco III di Siria. Filippo aveva già combattuto diverse bttagie contro la repubblica romana note come "la prima guerra macedonica"
Due schieramenti
a favore della guerra si schierarono i ceti imprenditoriali
contro la guerra, chi come Marco Tullio pensava che una nuove guerr avrebbe distrutto l'agricoltura romana.
Si decise di fare una via di mezzo, ovvero di dichiarare guerra solo a Filippo V. Iniziò la seconda guerra di Macedonia.
I romani batterono Filippo V sotto il comando del console Tito Quinzio Flaminio a Cinoscefale nel 197 a.C. I macedoni dovettero pagare una pesante indennità di guerra e liberare le città greche
In grecia crebbe l'ostilità nei confronti dei romani
La Lega Etolica chiese aiuto ad Antioco III, che sbarcò in Grecia, e i romani lo sconfissero nel 191 a.C. alle Termopili
incoraggiati da questo risultato i Romani decisero di mandare in Asia un esercito capitanto dal console Lucio Cornelio Scipione che battè Antioco nel 189 a.C. presso Magnesia
La pace di Apamea nel 188 a.C. che i terrirori di Antioco al di fuori della Siria fossero dati a Rodi e Pergamo, alleate di Roma, che Antioco dovette rinunciare alla flotta e agli elefanti, pagare un'indennità di guerra e consegnare Annibale ai romani. Annibale tentò di salvarsi andando dal re di itinia ma nel 183 a.C. preferì uccidersi che consegnarsi ai romani
Alla morte di Filippo V, il trono passò al figlio minore Perseo. I romani dichiararono guerra , dando inizio alla terza guerra macedonica. Il conflitto fu breve: nel 168 a.C. l'esercito macedone fu sconfitto a Pidna da Lucio Emilio Paolo
La Macedonia fu smembrata in quattro regioni assoggettate a Roma e costrette a pagarle un tributo.
Nel 149 a.C. un avventuriero di nome Andrisco che si spacciava per figlio di Filippo, raccolse un forte contingente di truppe e attacò di sorpresa i Romani. Lo scontro decisivo avvenne di nuovo a Pidna nel 146 a.C. e la vittoria delle truppe romane: la Macedonia fu dichiarata provincia romana
Una ribellione di città greche unite nell Lega Achea fu soffocata dal console Lucio Mummio, le legioni distrussero e saccheggiarono senza pietà le città. Fu rasa al suolo Corinto, temibile concorrente dei commerci romani, i suoi cittadini furono venduti come schiavi. La Grecia fu ribattezzata Acaia ed entrò a far parte della provincia di Macedonia
Dopo la seconda guerra punica, cartagine cessò di essere un serio pericolo per Roma e aveva accettato il suo ruolo di stato-satellite, già nel 195 a.C. la città era riuscita a pagare l'indennità di guerra imposta dai romani. La ritrovata prosperità commerciale iniziò ad impensierire Roma che pensò ad un progetto di distruzione di Cartagine al quale erano d'accordo sia i tradizionalisti che gli imprenditori
Messinassa, antico rivale dei Cartaginesi venne indotto a provocare Cartagine alla guerra, usando un pretesto si contesa dei confini, ma Cartagine non poteva dichiarare guerra senza il consenso romano. Quando i Cartaginesi risposero con le armi i romani dichiararono che si fosse verificato un casus belli
Nel 149 a.C. iniziava la terza guerra punica. I cartaginesi erano pronti ad ogni riparazione ma i romani dopo essersi fatti consegnare la flotta e le armi, dichiararono di voler comunque distruggere la città. Quasta prospettiva produsse una reazione disperata, con un governo oligarchico : i romani nonostante la schiacciante superioria militare impiegarono 3 anni.
Nel 146 a.C. Il suo territorio divenne provincia d'Africa e Cartagine venne rasa al suolo, e i superstite furo venduti come schiavi. Poco dopo Scipione Emiliano, riuscì ad espuniare Numanzia e a battere i Celtiberi nel 133 a.C. Ormai roma non aveva altre rivali nel Mediterraneo