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LE FORZE CHE MODELLANO IL PAESAGGIO, LE FORZE ESOGENE E L'AZIONE…
LE FORZE CHE MODELLANO IL PAESAGGIO
Il continente è una terra emersa di enormi dimensioni; le sue regioni interne non sentono neanche il flusso dl mare p.54
I continenti sono 5:
Eurasia; Africa; America; Oceania; Antartide;
p.54
Tra la comunanza di storia e civiltà i continenti sono 7:
Europa; Asia, Africa; America sett. e cent.; America Merid.; Oceania; Antartide
p.54
Le forze endogene sono i fenomeni che agiscono all'interno della terra come per esempio le eruzioni vulcaniche.
Per studiare questi fenomeni esiste la geologia che è la scienza che studia i processi di trasformazione della Terra. p.58
Nelle montagne si possono trovare i resti fossili di
animali marini, questo significa che quando quell'essere era vivo in quel punto c'era il mare.
Le catene montuose nascono dall'innalzamento delle placche continentali e questo fenomeno è chiamato orogenesi. p.58
Il terremoto è un movimento improvviso della superficie
terrestre, cioè scosse improvvise del terreno.
I movimenti delle placche tettoniche sono lenti, ma in certi casi l'enorme tensione accumulata si sprigiona provocando scosse molto forti, provocando un terremoto.
p.59
Il punto di origine di un terremoto si chiama Ipocentro e provoca onde sismiche che arrivano fino in superficie dove vengono sprigionate dall'Epicentro.
p.60
Esistono 2 scale per misurare e classificare i terremoti:
Scala Richter: scala più precisa, misura la Magnitudo cioè l'energia sprigionata e ha un valore numerico da 1 a 10.
Scala Mercalli: definisce l'intensità di un terremoto in base alla quantità di danni provocato e non è oggettiva. p.60
Se L'ipocentro si trova sotto il mare, si provoca un maremoto,
meglio conosciuto come tsunami.
Le onde si nascondono dentro le onde normali, poi quando arrivano a riva si alzano e abbattono tutto senza preavviso. p.61
Un vulcano è una montagna costituita dalla sovrapposizione
di moltissime colate di lava eruttate da una frattura della crosta terrestre. p.62
Esistono 2 tipi di eruzioni:
eruzioni esplosive: se la lava viene sparata nell'atmosfera.
eruzioni effusive: se la lava scende lentamente lungo il fianco del vulcano.
Il comportamento dei vulcani viene studiato dai vulcanologi. p.62
Le ceneri vulcaniche rendono il
terreno facilmente coltivabile.
Il tufo è una roccia derivata dai
materiali eruttati e usato
come materiale da costruzione. p.63
Le placche tettoniche si muovono e comprendono sia le parti di terra e mersa sia le parti di terra sommersa. Questo fenomeno si chiama deriva dei continenti e ha causato il mutamento della crosta terrestre nel corso dei secoli. p.57
La crosta terrestre è rigida e fragile e
al di sotto di essa si trova il mantello.
Questi insieme formano la Litosfera
che significa "Terra solida".
Al centro della Terra si trova il nucleo.
p.56
LE FORZE ESOGENE E L'AZIONE DELL'ACQUA
Le forze esogene sono le forze che agiscono all'esterno della Terra e trasformano la superficie terrestre.
Una forza esogena è il vento.
p.64
Le morene sono una particolare cumulo di sedimenti costituiti da detriti rocciosi trasportati da un ghiacciaio.
Allo sblocco delle valli le morene assumono un aspetto a semicerchio cioè gli anfiteatri morenici.
p.64
Il motore del ciclo dell'acqua è il Sole che scalda l'acqua dei mari, fiumi e laghi e la trasforma in vapore, cioè evapora, poi sale verso il cielo dove si condensa in nuvole che raffreddandosi rilasciano l'acqua che ritorna sulla Terra sotto forma di pioggia.
p.65
Nel ghiacciaio si distinguono: la lingua glaciale, ovvero il fiume di ghiaccio che scende lentamente verso il basso, e il fronte che è la parte terminale della lingua.
Il ghiaccio scorre lentamente da monte verso valle lisciando le rocce e scavando le valli dalla caratteristica forma a U.
Nel suo movimento il ghiaccio trascina con se i materiali rocciosi caduti dai monti che si depositano formando le morene.
p.66
Le forze esogene possono causare eventi come frane e valanghe. Occorrerebbero quindi una serie di azioni di prevenzione come per esempio predisporre mappe del rischio valanghe e diramare bollettini. Purtroppo, l'azione umana aggrava spesso la situazione, alterando l'equilibrio idrogeologico del territorio, distruggendo la vegetazione e non curando la pulizia degli alvei o ancora peggio costruire in aree a rischio. p.67