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La Prima guerra mondiale - Coggle Diagram
La Prima
guerra mondiale
A Sarajevo gli arciduchi d’Austria
vengono assassinati da un terrorista serbo
Sono le 11 del mattino del 28 giugno 1914. Un’autovettura sfreccia nel centro
di Sarajevo, capitale della Bosnia, una delle regioni “inquiete” dell’Impero
austro-ungarico. Sul sedile posteriore siede con la consorte l’arciduca Francesco
Ferdinando, nipote dell’imperatore Francesco Giuseppe ed erede al trono.
Pochi minuti prima che salissero in macchina, il conte Harrach, aiutante di
campo dell’arciduca, avendo chiesto come mai mancasse un servizio di scorta, ha
ricevuto in risposta dal governatore della Bosnia una battuta altezzosa destinata
a rimanere celebre: “Credete che Sarajevo sia piena di assassini?”.
Come nasce una guerra
che causerà quindici milioni di morti
L’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, avvertito dell’attentato con un
telegramma, fu colto da una crisi di disperazione. Era provato dai molti atroci
lutti familiari e vedeva l’Impero sfasciarsi, per cui non riuscì più a pensare lucidamente.
I suoi consiglieri lo esortarono invano a distinguere tra le responsabilità
dell’associazione terroristica e quelle del governo serbo.
L’Europa viene percorsa
da un’ondata di “patriottismo”
L’Europa non sapeva quale strage si stava preparando e fu scossa da
un’irrefrenabile ondata di patriottismo fortemente intriso di nazionalismo.
L’odio per il “nemico”, coltivato da anni di propaganda e di scontri nelle
colonie, le grandi tensioni sociali e il culto del militarismo spinsero i giovani
all’azione; ognuno partiva come per un’eccitante avventura che avrebbe reso
eroe anche l’uomo più insignificante.
La guerra-lampo fallisce
e gli eserciti si bloccano nelle trincee
Il 6 agosto i Tedeschi occuparono il Belgio e, pochi giorni dopo, entrarono
nella Francia del Nord-Est. Ciò contravveniva a tutte le leggi internazionali,
perché il Belgio si era dichiarato neutrale, ma sul piano militare era una mossa
di grande astuzia, perché i Francesi si erano schierati più a Sud, a difesa dei
confini con la Germania, non a Nord, lungo quelli con un Paese amico.
All’inizio l’offensiva tedesca su quello che, rispetto al Fronte orientale russo,
venne chiamato Fronte occidentale travolse l’esercito francese, tanto che
il 2 settembre le armate del Kaiser erano a soli 25 chilometri da Parigi. Ma,
quando ormai sembrava che la Francia fosse perduta, due divisioni del Reich
furono spostate dalla parte opposta dell’Europa, dove lo zar stava attaccando
prima del previsto.