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Lo Stalinismo, Fonti immagini: Google Immagini (link: https://www.google…
Lo Stalinismo
1925
Trotzky si pronunciò apertamente per una interruzione dell'esperienza della NEP (quella politica economica che consisteva nella permanenza di elementi di mercato di piccola proprietà contadina) e per la piena collettivizzazione dell'economia.
Con la vittoria di Stalin e di Bucharin si chiuse definitivamente la prima fase della Rivoluzione Comunista.
1921
Dissenso degli operai a certe modalità eccessivamente autoritarie applicate dalla Rivolta di Trotsky (quest'ultimo in foto), tenutasi nello stesso anno.
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Lenin (in foto) applicò la politica proposta da Trotsky nel 1925 (vedere il riquadro dedicato) per far fronte al fallimento economico del comunismo in guerra.
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1938
Bucharin (in foto) fu processato come uno dei tanti processi farsa messi in piedi dallo Stalinismo contro gli oppositori e fu condannato a morte.
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Vennero liquidati condannati a morte non solo i kulaki ma tutti coloro che appartenevano ai ranghi del partito come la prima guardia bolscevica e gli ufficiali minimamente sospettati di non condividere la posizione staliniana
1928
Fu varato il Primo Piano Quinquennale per l'Industria il quale fissava degli obiettivi tecnicamente impossibili da conseguire.
La crescita del settore industriale fu imponente, con ritmi che fino ad allora nessun paese capitalistico aveva conosciuto.
La produzione industriale di circa il 50 percento con punte del 200 percento per il carbone e l'acciaio.
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1922
Aprile
Stalin venne nominato segretario del Partito Comunista dell'URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche)
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1927-1928
Stalin decise di porre fine all'esperienza della NEP per lanciare la battaglia per l'industrializzazione, cioè la trasformazione nel giro di dieci anni dell'URSS da un paese sostanzialmente arretrato a base contadina in una vera e propria potenza industriale e militare in grado di competere con le potenze capitalistiche.
Tra le tante azioni lanciate, si ricorda la campagna contro i kulaki, ossia i cosiddetti contadini ricchi, proprietari di piccole e medie proprietà agricole, ai quali si è intimato di cedere la propria terra allo stato perché accusati di arrichirsi alle spalle del popolo e di affamare le città non consegnando allo Stato le quote di prodotto dovuto.
Stalin voleva collettivizzare il settore agricolo, ponendosi come obiettivo l'eliminazione dei kulaki come classe.
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1929-1933
In tutta l'URSS circa cinque milioni di kulaki furono sterminati. Nella sola Ucraina le vittime ammontarono a quattro milioni fra cui numerosi bambini che morirono non perché erano stati uccisi direttamente ma per la grande carestie che si era innescata nel 1932-1933.
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1933-1937
La produzione aumentò di un altro 120 percento, con il numero degli operai che giunse alla cifra di dieci milioni.
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