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Gli Etruschi - Coggle Diagram
Gli Etruschi
Nel corso del II millennio a.C., Toscana, si stanziò un popolo sulle cui gli Etruschi.
I Greci li chiamarono "Tirreni", perché Romani li chiamarono prima "Etruri" e poi "Tusci".
Fino a che non fu decifrata la che scrittura, si conosceva ben poco di questo popolo e delle origini;
gli archeologi sono riusciti a decifrare la lingua etrusca, avviando un lavoro di traduzione delle migliaia iscrizioni a noi giunte
Gli Etruschi si affermarono come civiltà dominante nel territorio dell'odierna Toscana nel corso del IX secolo a.C. l'VIII e il V secolo a.C. fondarono città in diverse zone della Pianura padana
mentre verso sud si spinsero fin oltre il Tevere, e la stessa Roma, nel VI secolo a.C., fu governata da una dinastia etrusca; giunti in Campania, si scontrarono con le colonie greche di Cuma e Napoli
Grazie alle loro potenti flotte, gli Etruschi per un certo periodo controllarono anche il mar Tirreno e sconfissero i Greci nella battaglia navale di Alalia
Fu questo il periodo di maggiore espansione degli Etruschi, ma già dagli inizi del V secolo a.C. iniziò il loro declino: nel 509 a.C. furono cacciati da Roma, mentre nel 474 a.C. la loro flotta fu distrutta dai Greci davanti a Cuma
Sempre tra VI e V secolo a.C., inoltre, gli Etruschi iniziarono anche a essere minacciati da altre popolazioni: da nord, per esempio, i Celti invasero e distrussero molte città etrusche
I Romani, infine, tra il IV e il III secolo a.C., sottomisero tutta l'E- truria, che cessò di esistere come entità politica autonoma
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Gli Etruschi erano organizzati in città-stato, simili alle poleis greche: le più importanti furono Veio, Tarquinia
In età arcaica queste città erano governate da un re, detto "lucumone", eletto a vita e detentore del potere giudiziario e militare; ogni re era assistito da un consiglio di anziani
Agli inizi del VI secolo a.C. la monarchia lasciò il posto a una repubblica di tipo aristocratico, in cui il re fu sostituito da magistrati eletti annualmente, chiamati zilhat e maru, con funzioni religiose e politiche.
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Gli Etruschi avevano una religione che può essere considerata rivelata, poiché fu introdotta da un fanciullo divino di nome "Tages", balzato fuori da un solco tracciato con l'aratro: le sue parole sarebbero state raccolte da un sapiente di nome "Tarconte" e quindi trascritte nei Libri tagenitici.
Gli Etruschi avevano anche un pantheon di divinità antropomorfe: esisteva una triade formata da una divinità maschile, Tinia, sua moglie Uni e la figlia Minerva
Altri dei erano Turms, Fufluns e Voltumna.
Furono proprio gli Etruschi, in effetti, a trasmettere a Roma l'uso della divinazione attraverso l'osservazione del volo degli uccelli – il "trarre gli auspici – traverso la pratica dell'aruspicina, cioè l'osservazione del fegato degli animali sacrificati:
gli Etruschi composero interi trattati, come i Libri fulgurales (che riguardavano i fulmini) e i Libri aruspicini (che riguardavano appunto l'osservazione delle viscere).
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