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- - - - Lo schema narrativo della fiaba prevede che l'eroe (o il protagonista) deve intraprendere una prova da affrontare che porta allo scontro o all'incontro dei personaggi e dopo c'è il lieto fine
        
        Vladimir Propp (uno studioso russo) analizzò la fiaba di diverse culture e riuscì a individuare una morfologia della fiaba cioè elementi e funzioni ricorrenti in quest'ultima.
        
        Si ha notizia in Europa delle prime raccolte fiabesche nel XVII secolo, esse, nascono come trascrizioni di storie che fino al quel momento erano state tramandate da dei narratori popolari oralmente.
        
        Fra i maggiori esponenti del seicento che raccolsero le fiabe della cultura popolare troviamo in Italia Giovan Battista Basile, che realizzò Lo Cunto de li Cunti aver lo truttenemiento de peccirilli (1636), mentre, in Francia Charles Perrault pubblicò Racconti di Mamma Oca (1697) di cui fanno parte opere molto conosciute come: Cappuccetto Rosso, Pollicino, Il Gatto con gli Stivali, La Bella Addormentata.
        
        Nell'ottocento in Germania, i fratelli Jocalr e William Grimm produssero le fiabe del focolare(1812-1822), in Danimarca Hans Christian Andersen produsse fiabe (1835-1872).In Russia Aleksandr Nikolaevic Afanas Jest pubblicò delle storie contadine russe (1855-1864). In Italia Italo Calvino pubblica fiabe italiane ( 1956) e il suo saggio sulla fiaba (1980).
        
        Elencati in sette ruoli: il primo è l'eroe il protagonista della fiaba, il secondo è l'antagonista che si oppone alla sua controparte, il terzo è un donatore che fornisce all'eroe gli strumenti per compiere l'impresa, il quarto e l'aiutante che aiuta l'eroe, il quinto ruolo e l'oggetto che è un personaggio che l'eroe deve salvare. Il sesto è il "mandate" che è colui che affida al protagonista la sfida da intrapendere .IL settimo ruolo è " i falso eroe " che prova a scavalcare l'eroe senza averne le pecurialità
        
        Inoltre Propp ,riuscì ad individuare 31 funzione e non tutte sono sempre presenti .Tra le più importanti troviamo un divieto che viene imposto dall'eroe e subito dopo un'infrazione di quest'ultimo, un tranello che viene elaborato dall'antagonista, la mancanza di una persona o di un oggetto, la partenza dell'eroe, la prova che venne imposta all'eroe e il superamento delle prove
        
        Tra le funzioni narrative del Propp cioè il dono che viene dato all'eroe, la lotta tra eroe e antagonista, la vittoria dell'eroe, la rimozione della mancanza iniziale, il ritorno dell'eroe, la scoperta( smascheramento) del falso eroe o dell'antagonista, la trasformazione dell'eroe la punizione dell'antagonista e il lieto fine.
- - - - Nel seicento in Francia la favola grazie al poeta Jean de La Fantaine (favole in 12 libri) si rinnovò.
        
        La favola nell'ottocento lasciò il passo alla fiaba in pieno romanticismo perchè espressione dell'animo popolare.
        
        Nel novecento grazie al poeta italiano Trilusso che pubblicò la sua raccolta di favole, in dialetto romanesco: favole romanesche (1901), Ommini e Bestie (1914), Cento Favole (1934). La favola visse un rinnovamento.
        
        Altri autori che sperimentarono nel novecento la scrittura delle favole in prosa: Italo Svevo "Favole" ( 1930), Alberto Moravia "Storia della Preistoria" ( 1982); Angela Carter "Camera di Sangue" (1979); Giovanni Rodari "Favole al telefono" (1962).
- - - - "Le mille e una Notte" e tra le più conosciute raccolte di novelle, la storica si discute in un antefatto (che racchiude le storie) e l'entrata in scena di un personaggio che sconvolge il tutto, la raccolta risale al IX d.C. e racchiude tradizioni popolari diverse.
        
        Nel "Decamerone", Boccaccio adopera uno stile molto simile.
        
        La novella, in Europa, nel basso medioevo rappresenta la nuova mentalità culturale ed è legata a una concretezza popolare (mercanti, artigiani ecc... ecc...); le storie sono ambientate in città e mettono in evidenza: le qualità in cui si rispecchia chi legge le novelle.
        
        Giovanni Boccaccio: nasce il 16 giugno del 1313 a Certaldo, è uno degli autori più affermati di novelle del Medioevo.
        
        Il novellino: in Italia alla fine del XIII secolo compare per la prima volta una raccolta di novelle in volgare. Si tratta di un testo anonimo scritto negli ultimi 20 anni del 200. Il novellino ha uno schema semplice nella trama, le novelle sono brevi e variegate, hanno una variazione allegra, simile alle altre raccolte di novelle del Medioevo.
        
        Si trasferì a Napoli nel 1327 dove si interesso di letteratura classica dei suoi tempi.
        
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