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NEL 1887 muore Agostino Depretis, NEL 1900 si cambia rotta - Coggle Diagram
NEL 1887 muore Agostino Depretis
Aveva inaugurato una politica di protezionismo
Aveva allargato il suffragio (1882)
Aveva promosso la Triplice Alleanza
Aveva iniziato una politica di espansione coloniale in Africa
Viene sostituito da FRANCESCO CRISPI
Siciliano, uomo della sinistra seguace di Mazzini, aveva partecipato alla Spedizione dei Mille
Voleva contrastare i movimenti socialisti
Perché appoggiavano le rivolte popolari
In Italia ci furono molte manifestazioni, anche violente
contro il protezionismo doganale e le sue conseguenze: il rincaro dei beni di prima necessità
In Sicilia si rivoltano e fanno scioperi: sono organizzati i FASCI DEI LAVORATORI che comprendono
braccianti agricoli
minatori delle zolfare
operai
In Lunigiana si rivoltano i lavoratori delle cave di marmo perché facevano un lavoro massacrante, pericoloso e mal pagato.
In Piemonte ed Emilia si rivoltano i lavoratori delle risaie
Crispi REPRIME nel 1894 queste rivolte e dichiara lo Stato d'assedio in Sicilia
Firma leggi eccezionali che mettono al bando le organizzazioni degli operai
in seguito a una serie di sconfitte militari, Crispi è costretto a dimettersi
In Italia le tasse erano aumentate moltissimo per coprire le spese militari
nel Ferrarese, a Modena e Bologna 20000 braccianti si rivoltano nuovamente (grande agitazione sindacale)
Nel 1897
Dopo di lui Antonio di Rudinì è nuovo capo del governo
Autorizza l'esercito a sparare sulla folla a Milano, per bloccare la rivolta: fu un massacro 1898
Ammiratore di Bismarck
Inizialmente vicino ai lavoratori, attua una serie di riforme
POI cambia rotta, avviando una politica interna AUTORITARIA
Fu presidente del Consiglio - Ministro degli Esteri e Ministro degli Interni
NEL 1900 si cambia rotta
Le elezioni sono vinte da un'opposizione progressista
radicali
Liberali di sinistra
socialisti
anarchici
repubblicani
a Monza l'anarchico Gaetano Bresci uccide re Umberto I
C'è un nuovo re: Vittorio Emanuele III
allenta le tensioni
nomina primo ministro Giuseppe Zanardelli
abolisce le norme che limitavano il diritto di associazione dei lavoratori
lavora per migliorare le condizioni di vita dei ceti più deboli