Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
Fasi del conflitto - Coggle Diagram
Fasi del conflitto
7 Guerra sui mari: si prolunga il conflitto
Nel 1916 la flotta britannica blocca il rifornimenti di generi alimentari ai danni della Germania
Per superare il blocco i tedeschi impiegano i sommergibili U-Boote con cui affondano navi militari ma anche mercantili e navi passeggeri in rotta per la Gran Bretagna
Alla fine del 1916 i governi capiscono che la guerra si sarebbe prolungata più del previsto e ricorrono alla LEVA OBBLIGATORIA per compensare le perdite e garantire il ricambio delle forze al fronte
Nel 1917 la Russia si ritira: crolla il regime zarista, scoppia la rivoluzione bolscevica, l'esercito si dissolve e costringe il nuovo governo a chiedere l'ARMISTIZIO
Il 3 marzo 1918 la Russia si ritira e firma con gli Imperi centrali la Pace di Brest-Litovsk
Nel 1917 il presidente Thomas Woodrow Wilson decide l'intervento degli Stati Uniti nel conflitto
Il potenziale militare, economico e tecnologico americano si rivela decisivo per sconfiggere Germania e Austria
L'Intesa si sente rafforzata e fra le truppe si diffonde l'ottimismo
1 Invasione della Francia
Germania e Austria invadono la Francia violando la neutralità del Belgio e attuando una GUERRA DI MOVIMENTO per risolvere rapidamente il conflitto
L'esercito francese blocca il nemico sul fiume Marna respingendolo verso nord
A sud tedeschi e austriaci invadono Serbia e Penisola balcanica
Sul fronte orientale i tedeschi sconfiggono i russi e invadono Polonia e Lituania
3 Comportamento dell'Italia
Non entrò subito in guerra perché la Triplice Alleanza aveva carattere difensivo e non obbligava a prendere parte al conflitto
Proseguendo la politica di Giolitti iniziò ad avviare contatti diplomatici con la Gran Bretagna
Si creano nell'opinione pubblica due opposti schieramenti: NEUTRALISTI e INTERVENTISTI (per conquistare le terre irredente di Trento e Trieste)
4 Neutralisti e Interventisti
NEUTRALISTI: cattolici (pace e fratellanza), socialisti riformisti (uniti contro la guerra o che sostenevano la difesa bellica degli interessi nazionali), Giolitti (pacifista perché consapevole dell'inadeguatezza militare italiana)
INTERVENTISTI: socialisti rivoluzionari (abbattere con la guerra il sistema capitalistico), nazionalisti (chiedevano la liberazione di Trento e Trieste ed erano appoggiati da Benito Mussolini del giornale socialista ''Avanti'')
5 Il Patto di Londra: l'Italia entra in guerra
Il 26 aprile 1915 il governo firma l'accordo segreto con cui si impegna a entrare in guerra a fianco dell'Intesa
In caso di vittoria l'Italia otterrebbe il Trentino, l'Alto Adige, Trieste, l'Istria e la Dalmazia
Il 24 maggio 1915 l'Italia dichiara guerra all'Impero austro-ungarico e l'anno successivo alla Germania
6 La guerra di posizione sul fronte italiano
L'esercito italiano combatte nelle regioni nordorientali guidato dal generale Luigi Cadorna con scarsi risultati strategici e migliaia di morti
Lungo l'Isonzo e sull'altopiano del Carso il conflitto è caratterizzato dalla guerra di posizione e continua per tutto il 1916
I soldati italiani bloccano sull'Alto Piano di Asiago e sul Pasubio l'offensiva austriaca nel Trentino, a est conquistano Gorizia
8 L'Italia in guerra: la sconfitta di Caporetto
Le dure condizioni di vita al fronte e l'elevato numero di morti comportarono DISERZIONE e AMMUTINAMENTO
Nel 1917 a Caporetto l'attacco austro-tedesco provocò centinai di migliaia di morti, feriti e prigionieri, la perdita di ingente materiale bellico e la fuga della popolazione
Friuli e Veneto caddero sotto l'occupazione straniera, Cadorna fu rimosso e sostituito da Armando Diaz, nel paese si diffondeva un forte sentimento patriottico
Alla fine del 1917 il fronte era attestato tra il fiume Piave e il Monte Grappa
2 Prime battaglie
Austria e Germania non riescono ad avanzare rapidamente a causa della RESISTENZA dei nemici
I fronti si assestano e il conflitto si trasforma in una GUERRA DI POSIZIONE con gli eserciti appostati nelle trincee
Combattimenti corpo a corpo, centinaia di migliaia di morti ma nessuna modifica delle posizioni degli eserciti