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LA MUSICA NELLE BASILICHE DI ROMA E VENEZIA - Coggle Diagram
LA MUSICA NELLE BASILICHE DI ROMA E VENEZIA
LA MUSICA NELLA RIFORMA
Martin lutero
nel 1517 affisse alla cattedrale di Wittenberg 95 tesi critiche contro la prassi della Chiesa cattolica di vendere le indulgenze.
creazione della chiesa evangelica, ispirata ai principi primari ed essenziali del vangelo.
il fedele ha un rapporto diretto con
dio senza bisogno di un interlocutore
la musica evangelica
Permetteva tutti di poter cantare Poiché Era formato da melodie quali Confluiranno elementi di tradizione popolare germanica e di culto cattolica.
Nel 1524 furono portato a termine 4 importanti raccolta di brani, formate per lo più da Lutero.
luterò cercò Una forma di espressione musicale con sono questi scopi. musicale con sono questi scopi Tu scelto il canto corale con testo in lingua volgare germanica. abbiamo diverse fasi:
dopo la metà del secolo si precisò la forma del corale luterano o protestante
prima fase: è ammesso lo scambio con la musica della liturgia romana che prosegui a fasi alterne anche in tempi successivi
giovanni calvino portò ad escludere ogni forma di musica
polifonica e ordinò che fossero utilizzate le melodie.
Il riformatore Huldrych Zwignli giunse ad uno scontro con Lutero. Ordinò l'abolizione dela musica durante il servizio e la distruzione degli organi (informazioni che non vennero mai applicate)
LA MUSICA NELLA CONTRORIFORMA
la scuola romana
papa Gregorio XIII nel 1578 realizzò un edizione di canti gregoriani
Il alvoro fu portato a termine dai musicisti romani Felice Anerio e Francesco Soriano
il concilio di trento
non venne proposto un rinnovamento del repertorio ma furono fornite informazioni genearali affincè la musica rispondesse con maggior coerenza al proprio ruolo in ambito sacro.
furonono eliminati i tropi e le sequenze
compositori e coristi addetti al sevizio sacro dovevano essere credenti
vennero banditi sia il ricordo ad un tenor profano sia la messa parodia
vennero fornite norme per una corretta accentuazione del latino
trattò il tema della musica affidandolo ad una commissione costituita da otto cardinali.
La vita di palestrina
Giovanni Pierlougi da Palestrina
si formò pressola basilica di S.Maria Maggiore a Roma
si traferì a Roma nel 1551 con l'incarico di maestro della cappella Giulia
originario della città di Praneste, poi Palestrina
Insegnò in seminario e svolse importanti commissioni per il cardinale
I rapporti con la chiesa non furono sempre facili per la considerazione del suo lavoro.
le opere di Palestina
La dedica del quarto Libro dei Mottettu a papa Gregorio XIII ma il quale si trovò a chiedere perdono per aver pubblicato madrigali profani dichiarando addirittura vergogna e dolore.
Le opere più significative sono costituite da 100 messe e 250 motetti.
Nel 1725 Johann Joseph Fux realizzò un trattato sul contrappunto
Nel 1555 papa Marcello II espresse espresse una critica al coro della cappella pontificia, poichè non era consono al contenuto drammatico
SUPER FLUMINA BABYLONIS di Giovanni Pierlouigi da Palestrina
il brano può essere suddiviso in sezioni
IIIic sedimus et flevimus
seconda sezione, 14-23, esprime due concetti: Sevedevamo e Piangevamo.
Dum recordaremur tui Sion
Tema del ricordo e della patria, 23-39, Vi sono sette ripetizioni che probablmente volevano richiamare un numero sacro.
Super fluminia Babylonis
prima sezione, le voci entrano i ritardo.
In slicibus in medio ejus
La quarta sezione 46-55, presenta un profilo melodico a onda come la prima. Le voci si organizzano che altus e tenor procedono compatte, mentre bassus e superius si distaccano dall'insieme.
Suspendibus organa nostra
55-71, la più lunga sezione del brano dove le voci si organizzano a tratti nelle coppie bassus e tenor poi tenor e altus.
Il brano si colloca nell'ufficio dei vespiri e riprende il salmo 137 chiamato il canto dell'esiliato.
LA MUSICA NELLA BASILICA DI SAN MARCO A VENEZIA
la scuola veneziana
La cappella musicale della basilica di San Marco ha goduto di una continuità operativa nella linea lasciata dal grande maestro fiammingo Adrian Willaert.
Come maestri si successero Willaert, Cipriano de Rore, Gioseffo Zarlino, Baldissera Donato, Giovanni Croce, Giulio Cesare Martinengo e Claudio Monteverdi
la basilica
Lo stile polifonico che si sviluppò nella basilica di San Marco a Venezia è legato alle particolarità strutturali e acustiche dell'edificio. Si utilizzò l'alertatium, che generava acusticamente un effetto stereofonico. Lo stile veneziano fu definito policorale ma anche a cori spezzati o batttenti.
i gabrieli
Andrea e Giovanni Gabrieli oltre al ruolo di organisti furono tra i maggiori compositori della scuola veneziana.
Di andrea Gabrieli ricordiamo le Sacre Cantiones e i Psalmi Davidici.
Giovanni Gabrieli fu allievo dello zio e come lui soggiornò in germania. E' il primo compositore ad indicare l'organo esecutivo, lasciato di prassi alla scelta occasionale.
LA MUSICA STRUMENTALE
Le funzioni e le prime fonti
L'organo è il solo strumento che assunse ufficialmente un ruolo in ambito sacro e dal XV secolo troviamo le prime raccolte di brani liturgici per questo strumento.
Si ricorda il Boxheimer Orgelbuch e il codice di Faenza 117 contente brani di Ars nova Francese e italiana
stampa e intavolature
Nel 107 si videro le prime raccolte strumentali e stampa. Le parti erano disposte in forma separata e non in partitura. Alcune fonti scritte presentarono un sistema di righi e una notazione mensurale, altre sono intavolatura ossia sistemi grafici costituiti da linee, numeri e simboli grafici costituiti la linee.
i trattati
compaiono i primi trattati sia di organologia sia di prassi esecutiva. Accanto agli imprescindibili trattati sia di organologia sia di prassi esecutiva
Accanto i primi trattati di Sebastian Virdung del 1511 e 1529, al syntagma musicum e l'Harmonie Universelle di padre marin mersenne, avevano un carattere più specifico
le forme musicali
Le forme della musica del rinascimento non presentavano una
fisionomia autonoma.
La struttura formale dei brani nasce dalla trasposizione delle forme polifoniche vocali e la nomenclatura resta generica
sonata e canzona prendono spunto dalla chanson vocale
ricaercare, fantasia, tiento ricalcano la forma del mottetto