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GIOVANNI GIOLITTI 
Giovanni Giolitti sale alla guida del parlamento dal 1901 al 1914. Era un liberale che però si sforzò di effettuare delle riforme sociali e politiche anche per il proletariato per assicurarsi il loro appoggio. A differenza di Crispi, Giolitti cercò di evitare interventi repressivi contro i manifestanti e così facendo si guadagnò l'appoggio dei socialisti.
Politica interna
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Economia
L'età giolittiana fu un grande periodo di sviluppo economico. (triangolo industriale: Milano-Torino-Genova)
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Purtroppo la crescita economica riguardò solo il nord Italia. Il sud restava ancora arretrato perché principalmente la loro economia era basata sui latifondi. Giolitti non si è sentito di fare una riforma agraria in quanto avrebbe perso l'appoggio dei grandi proprietari terrieri che lo avevano votato.
Politica estera
L'associazione nazionalista italiana spinge Giolitti a riprendere l'espansione coloniale verso l'Africa. Infatti,
ai grandi industriali che sostenevano questa associazione interessava soprattutto arricchirsi dalle spedizione militari.
Alla fine Giolitti è costretto a cedere e comincia così l'espansione coloniale verso la Libia, territorio ottomano. L'Italia non si limitò soltanto a conquistarla ma decise di attaccare anche le isole del Dodecaneso e Rodi nel mar Egeo
Trattato di Losanna 1912. I turchi cedono la Libia, ma l'Italia non restituì le isole del Dodecaneso e Rodi come da accordo.
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