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LA POLTICA INTERNA DI GIOLITTI - Coggle Diagram
LA POLTICA INTERNA DI GIOLITTI
(1) Egli diede il via ad una serie di riforme volte ad allargare la base della partecipazione alla vita dello Stato. Possiamo individuare due principali approcci:
Egli comprese che fosse necessario far partecipare alla vita politica del paese anche il
Partito Socialista Italiano
Esso rappresentava infatti la
nuova classe operaia italiana
e ne interpretava i bisogni e le necessità: occorreva dunque che anche loro potessero intervenire nella conduzione politica del Paese
All'interno del
PSI
[come in tutti i Partiti socialisti europei] si erano venute a formare due correnti:
Quella
MASSIMALISTA
guidata da
Benito MUSSOLINI
riteneva che per cambiare la società
occorresse la rivoluzione, senza scendere a patti con i governi borghesi
Era il ramo più "rumoroso" dei socialisti italiani ma anche quello che riusciva a farsi sentire maggiormente: nel
1904
organizzò il
primo sciopero generale nazionale
che rappresentò una vittoria dei massimalisti sui riformisti
Quella
RIFORMISTA
Guidata da
Turati
, riteneva che
occorresse cambiare la società gradualmente, attraverso le riforme
. Come? Attraverso un
dialogo con il governo e partecipando alla vita politica del Paese
Insomma, secondo Turati,
occorreva sostenere le iniziative democratiche di Giolitti per garantire al PSI nuovi spazi d'azione
Giolitti cercò infatti l'appoggio dei
socialisti riformisti
: invitò più volte Turati a far parte del suo governo.
Turati sentiva però troppo forte la pressione del ramo massimalista su di sé e
rifiutò
I SOCIALISTI
Attuò una
statalizzazione delle ferrovie
NAZIONALIZZAZIONE
Tentò una
nazionalizzazione delle assicurazioni sulla vita
: creò un apposito Ente, detto
INA
(Istituto Nazionale Assicurazioni) che avrebbe avuto il monopolio del settore
Esso venne ben presto osteggiato dalle assicurazioni private e non riuscì a trovare particolare attuazione
Egli si comportò però in
maniera
molto
ambigua
rispetto alle
politiche
da
adottare nella Penisola
, tanto che il suo modo di far politica venne chiamato
"del doppio volto"
un volto
aperto e democratico
verso i problemi del
Nord
Egli, al Nord, seppe avere uno sguardo lungimirante verso le nuove forze sociali. Infatti:
Consentì gli scioperi
per Giolitti,
in Italia non esisteva un reale pericolo rivoluzionario
, a meno che non
fosse il Governo stesso a spingere i lavoratori ad una rivolta armata.
Questo sarebbe potuto
accadere se i lavoratori non avessero avuto forme legali di protesta,
ossia lo
sciopero
: per questo
Giolitti venne accusato di adottare una politica troppo morbida verso i nuovi movimenti operai
E oggi?
Art. 40 della Costituzione italiana repubblicana ...
https://www.senato.it/1025?sezione=122&articolo_numero_articolo=40
Si può sostituire il lavoratore in sciopero?
art. 3 (I comma) del D. Lgs. 368/2001
2 more items...
La
legge 146/1990
1 more item...
Varò riforme attente alla vita operaia
Diminuzione orario di lavoro
venne riorganizzata la
Cassa nazionale per l'invalidità e la vecchiaia dei lavoratori
(una specie di antenato dell'INPS e degli istituti pensionistici)
Vennero presi
provvedimenti per tutelare la maternità delle lavoratrici e dei loro figli
Aumento dei
salari dei lavoratori
[n.b. permettergli di accedere all'acquisto dei nuovi prodotti industriali]
Aumento di un benessere complessivo
Il DOPPIO VOLTO
un volto
conservatore
(e, secondo alcuni suoi critici,
corrotto
) verso i problemi del
Sud
Giolitti non seppe attuare una buona
politica tributaria
né a risolvere alcuni
problemi del Mezzogiorno
In cosa fu visibile?
Grandi opere
: venne costruito solamente un acquedotto in Puglia
Emanate
Leggi speciali SOLO per eventi particolari
: es. per terremoti che colpirono il Sud in questo periodo (1905-1907)
Contro gli scioperi
al Sud Giolitti reagì intervenendo e reprimendo causando sovente molte vittime
Aumento della
corruzione
: gran parte dei fondi stanziati per il Sud alimentavano clientelismi e malavita
Il Sud era per Giolitti un
serbatoio di voti
da controllare:
Come?
Per mezzo delle
forze dell'ordine che arrestavano i sindacalisti
Attraverso i
prefetti
: per suo ordine impedivano i comizi degli oppositori del governo
Ricorrendo a
minacce e brogli
per eleggere persone a lui fedeli
(2) CHI LO CRITICO'?
Egli seppe veramente esercitare un controllo sulle scelte politiche del Parlamento tanto da essere definito una
"dittatura parlamentare"
I suoi avversari furono molti. Ricordiamo i principali:
Socialisti rivoluzionari e cattolici
Accusavano Giolitti di corrompere dal di dentro i rispettivi movimenti, dividendoli e convincendoli le fasce moderate a partecipare ai suoi governi
Meridionalisti
SALVEMINI
Salvemini bollò Giolitti come
"il ministro della malavita"
: accusava Giolitti di vantaggiare le oligarchie imprenditoriali del Nord ostacolando lo sviluppo e le forze produttive del Sud.
La storiografia contemporanea ha molto ridimensionato queste posizioni, ma all'epoca
colpirono molto larghe frange della borghesia e dell'opinione pubblica
Il fenomeno dell'EMIGRAZIONE
https://coggle.it/diagram/X7P8aJiaCc2XIn_m/t/-/0710481b45c4c9dcc62762e3b72f0dd17f616c6dbcd11f3ad37e406d3587380a
Liberal-conservatori
SONNINO e ALBERTINI
Accusavano Giolitti di scendere a patti con i nemici dello Stato e mettendo in pericolo l'autorità dello Stato