Riforma amministrativa dell'Impero

PENISOLA ITALICA

Governo dell'Italia: l'organizzazione della penisola si basò ancora sui municipi che godevano di autonomia amministrativa. Il territorio italiano venne diviso in undici regioni per facilitare il censimento delle persone, delle proprietà e la riscossione delle tasse.

Anche nella penisola il princeps promosse importanti lavori pubblici come aveva fatto a Roma (efficiente rete stradale, acquedotti, case, mura difensive...).

Sotto il Principato di Augusto smise di essere considerata una provincia e divenne un'estensione di Roma, visto che tutti gli italici ormai da tempo avevano ottenuto la cittadinanza romana.

PROVINCE

Province senatorie: erano governate da senatori, sorteggiati tra ex consoli ed ex pretori, che restavano in carica un anno. Si trattava di province pacificate e dotate di poche truppe ausiliarie (erano le province più antiche).

Province imperiali: erano governate direttamente dal principe tramite uomini di sua fiducia ed erano difese da una o più legioni. Erano costituite dai territori di frontiera o di conquista recente e quindi più esposti alle minacce di invasione o alla ribellione. Queste province erano governate da un legato di rango senatorio nominato dal princeps e investito di poteri militari e giudiziari.Il loro mandato durava tre anni.

Faceva eccezione la provincia dell'Egitto, conquistata nel 31 a.C. e considerata possedimento personale di Augusto. Questa provincia era molto importante dal punto di vista economico vista la sua immensa produzione di grano e l'amministrazione venne affidata a un prefetto di rango equestre dotato anche dell'imperium.

Amministrazione dello Stato: rivoluzionò l'antico apparato amministrativo, perché scandalizzato dal feroce sfruttamento economico cui Roma aveva sottoposto le province.

Per garantire durata e prosperità all'impero favorì la prosperità dei territori sottomessi, interessandosi alle risorse che dalla periferia giungevano a Roma e all'Italia.

Novità del Principato: costruzione di una burocrazia efficiente con incarichi e retribuzioni adeguate per evitare fenomeni di corruzione e con funzionari esperti, ordinati gerarchicamente.

La riorganizzazione dello stato consentì un controllo capillare dell'amministrazione politica, giudiziaria, economica e finanziaria di tutte le province dell'Impero; rafforzò il potere del principe scegliendo personalmente tutte persone di sua fiducia che dovevano rendere conto a lui del loro operato; migliorò radicalmente la vita dei sudditi.

La politica dei governatori fu tenuta sotto stretta sorveglianza; la riscossione dei tributi venne sottratta ai pubblicani e venne affidata a funzionari locali nominati dal principe; vennero introdotti censimenti periodici per stabilire con esattezza il numero degli abitanti.

RIFORMA DELL'ESERCITO

Fu fortemente voluta da Augusto. Nell'ultimo secolo della Repubblica gli eserciti erano stati protagonisti della vita politica, in quanto erano diventati una potente arma al servizio non delle istituzioni repubblicane ma del proprio generale e dei suoi interessi (vedi Cesare, Pompeo, Antonio).

Augusto, rimasto unico arbitro dello Stato, decise di porre fine a questa situazione creando un esercito permanente che gli fosse fedele e che difendesse lo sterminato impero.

SMOBILITAZIONE DELL'ESERCITO: dopo la battaglia di Azio, i soldati erano troppi rispetto alle necessità e alle disponibiltà economiche dell'impero. Tagliò il numero delle legioni portandolo a 25. Le legioni furono affiancate da truppe ausiliarie, reclutate presso i popoli sconfitti e inseriti nell'impero. Poi c'erano gli eserciti dei re alleati che conducevano le guerre in proprio coordinandosi con i comandi delle legioni.

ORGANIZZAZIONE DELLA FLOTTA: esercitò un ruolo importante; controllava tutto il Mediterraneo, i flussi commerciali e militari tra le diverse parti dell'impero e riuscì a smantellare la pirateria.

POLITICA ESTERA ED ESPANSIONE MILITARE

Il prestigio di Augusto era dovuto in parte alla sua capacità di ristabilire la pace dopo circa due secoli di guerre continue. Per mantenere la pace era necessario rafforzare i confini.

Per raggiungere il suo obiettivo (mantener la pace), affrontò una serie di campagne militari soprattutto in Occidente.

In Oriente rinunciò alla politica di espansione: evitò lo scontro armato con l'Impero dei Parti, affidandosi alla diplomazia per ristabilire in questa regione rapporti di forza favorevoli a Roma. Per la stabilità dei confini orientali utilizzò una politica basata sui rapporti di amicizia e sulle alleanze.

L'Occidente fu teatro di guerre di conquista e qui dovette concentrare molte legioni.

19 a.C.: conquistò definitivamente la Spagna e consolidò il confine romano lungo le Alpi e i fiumi Danubio ed Elba.

25-15 a.C.: Roma conquistò tutta la fascia alpina fino all'alto corso del Danubio

14-9 a.C.: le legioni romane sottomisero gli attuali territori dell'Ungheria e della Bulgaria consolidando definitivamente il confine lungo il Danubio.

Molto difficile fu la conquista dei territori germanici compresi tra il Reno e l'Elba. Questa impresa durò molti anni e fu molto complessa: i Romani non riuscirono a sottomettere tutte le popolazioni germaniche del luogo. I Romani riuscirono a sottomettere tutta la penisola balcanica a sud del Danubio e la regione compresa tra il Reno e il basso corso del fiume Elba, dove venne costituta la nuova provincia romana della Germania. Nella Germania romanizzata, nel 9 d.C. intere legioni romane e alcuni reparti di cavalleria vennero trucidati nella foresta di Teutoburgo (Germania orientale). I romani furono costretti a indietreggiare fino al Reno, che rimase per sempre il confine dell'impero.

Gli avvenimenti di Teutoburgo determinarono una svolta nella politica estera di Augusto, che rinunciò a ulteriori conquiste e si impegnò solo a consolidare l'impero entro i confini del Reno e del Danubio.

Nonostante la sconfitta, Augusto riuscì a realizzare il suo progetto di espansione e consolidamento dell'impero romano e aprì nuove vie commerciali che attraverso i valichi alpini conducevano al cuore del continenete europeo e all'Estremo Oriente: inaugurò un'epoca di prosperità economica per l'Europa romana.

L'ORGANIZZAZIONE DELL'IMPERO DI AUGUSTO: AMMINISTRAZIONE, RIFORMA DELL'ESERCITO E POLITICA ESTERA