DONATELLO, 1386 -1466
Donatello visse a lungo e produsse lungo e passo attraverso diversi periodi: il primo periodo è quello gotico, medievale (la sua prima educazione fu in una bottega di orafi, la bottega di Lorenzo Ghiberti), il secondo periodo è quello rinascimentale, compie con l’amico Brunelleschi un viaggio a Roma, soggiorno che si rivela fondamentale per la sua formazione in quanto all’opportunità di ammirare direttamente dal vivo opere scultoree della tradizione classica. Dal caos del medioevo passa all’ordine con una reinterpretazione (rinascita) dell’età antica attraversa quindi tre diverse fasi del Rinascimento: la fase giovanile, ad imitazione della scultura greca, si limita a mettere in pratica le regole. Troviamo come esempio il San Giorgio, è il protettore della arte fiorentina dei Corazzari e degli Spadari che hanno commissionato la statua Donatello, il materiale utilizzato è il marmo, il santo preso come soggetto viene trattato in maniera laica, più precisamente come un condottiero romano che ha fatto le crociate e avuto la sua confessione, è rappresentato quindi alla maniera degli antichi.La seconda fase è la fase umanistica, nella quale Donatello porta a maturazione gli ideali dell’umanesimo fiorentino e l’esempio di questa fase è il David, spesso gli artisti erano sostenuti da famiglie ricche come per esempio i medici; Cosimo, aveva commissionato a Donatello una statua che potesse mostrare la potenza della sua famiglia. Il materiale che utilizza è il bronzo, utilizza anche la tecnica della cera persa (periodo severo dell’arte greca). David in giro con il pascolo riceve un segno di Dio che gli dice che lui può sconfiggere Golia, condottiero finora imbattuto. Colpendolo in testa con la fionda lui riuscirà effettivamente a sconfiggerlo. Ci sono dei motivi che fanno pensare ad Hermes mitologia classica, ma il realismo che Donatello sceglie, supera la perfezione classica: rappresenta infatti un ragazzino non ancora del tutto sviluppato (no proporzioni) e senza equilibrio (equilibrio instabile), caratteristiche pienamente umanistiche. Dopodiché troviamo la terza fase, fase della consapevolezza in cui Donatello abolisce ogni riferimento alla statuaria classica e concentra le proprie energie nella Direzione di una profonda e partecipata analisi psicologica del personaggio. Come esempi di questo periodo troviamo la Maddalena penitente, a confidare così tanto nell’uomo, considerandola capace di tutto, a un certo punto si fa i conti con il suo limite (morte, vecchiaia, deperimento fisico), il materiale utilizzato è il legno, materiale umile e al tempo stesso vivo, per natura facilmente corruttibile (riferimento alla vita dell’uomo). Il soggetto rappresentato in modo reale, sottolineando l’aspetto della decadenza, l’abito così come la pelle sono brandelli (la donna aveva vissuto nel deserto). L’uomo mantiene la dignità Direzione di una profonda e partecipata analisi psicologica del personaggio. Come esempi di questo periodo troviamo la Maddalena penitente, a confidare così tanto nell’uomo, considerandola capace di tutto, un certo punto si fa i conti con il suo limite (morte, vecchiaia, deperimento fisico), il materiale utilizzato è il legno, materiale umile e al tempo stesso vivo, per natura facilmente corruttibile (riferimento alla vita dell’uomo). Il soggetto rappresentato in modo reale, sottolineando l’aspetto della decadenza, l’abito così come la pelle sono Prandelli (la donna aveva vissuto nel deserto). L’uomo mantiene la dignità anche con la vecchiaia .La Maddalena appare non solo sfigurata nel fisico, ma anche fortemente dilaniata nell’animo.
Donatello inventa una tecnica per il rilievi, lo stiacciato, ossia l’applicazione della prospettiva scientifica alla scultura. Si tratta di un bassorilievo così da far sì che nello spessore di una lastra si riesca ad ottenere una grande profondità a livello visivo. Il massimo esempio di stiacciato è il banchetto di Erode, 1423-1427. il soggetto è il banchetto di Erode, i road aveva una moglie Che aveva una figlia, salomè. La moglie va a ballare la figlia di un banchetto e Erode per dimostrare la sua gratitudine perciò, promette che per ringraziarla gli avrebbe donato qualunque cosa avessi chiesto: la moglie che si era vista più volte giudicata da Giovanni il battista, chiede come dono la sua testa. La scena mostra in primo piano a sinistra un servo inginocchiato che offre a erode un vassoio recante la testa mozzata del battista. Il vecchio sovrano, che pure ne aveva comandato la decapitazione per compiacere la giovane, è rappresentato nell’atto di ritirarsi in un gesto quasi di orrore, di fronte a quella terribile vista. Anche altri partecipanti al banchetto si ritraggono agghiacciati dalla crudele esecuzione, E solo la moglie, a sinistra si protende verso di lui, indicandogli il macabro trofeo. In tal modo viene a crearsi un vuoto proprio al centro della scena e questo artificio compositivo, insieme alla fuga prospettica del pavimento (che facilita la lettura dell’opera) e degli oggetti posti sulla tavola imbandita crea un senso di profondità e di realismo mai visti prima in un bassorilievo. La lastra ci permette di vedere in una lontananza tale da poter contare ben quattro stanze.