Please enable JavaScript.

Coggle requires JavaScript to display documents.

GIOVANNI PASCOLI - Coggle Diagram

- - - - La predicazione sociale e umanitaria di Pascoli si avvale anche di alcuni miti, impiegati per il loro potente valore suggestivo, che trovano immediata eco in un pubblico di lettori appartenenti allo stesso ambito sociale:
        
        il «fanciullino» che è al fondo di ognuno di noi, che rappresenta la nostra parte naturalmente ingenua e buona e può garantire la fraternità degli uomini, al di là degli odi e dei conflitti violenti di interessi
        
        il «nido» familiare caldo e protettivo, in cui i componenti si possono stringere per trovare conforto e riparo dall’urto di una realtà esterna minacciosa e paurosa
    - - Pascoli si dimostra, oltre che un cantore della normalità piccolo borghese, un grandissimo poeta dell’irrazionale, capace di raggiungere, nell’esplorazione di questa zona inedita e affascinante della realtà, profondità inaudite
    - - • Pascoli è l’esatto contrario del poeta “maledetto”, che rifiuta la normalità borghese e ostenta atteggiamenti di rottura nei confronti dei suoi valori e dei suoi modelli di comportamento; egli incarna esemplarmente l’immagine del piccolo borghese, appagato della sua vita, chiuso nella sfera limitata e protettiva degli affetti domestici
        • Pascoli interpreta la visione della vita e i sentimenti di larghi strati della popolazione italiana e ribadisce la fede in alcuni valori elementari ma fondamentali:
        
        la proprietà
        
        la famiglia
        
        la devozione e la fedeltà ai morti
        
        l’accontentarsi del poco
        
        la pietà per i sofferenti e i derelitti
    - - • Pascoli ha ben chiari i processi contemporanei della concentrazione monopolistica, i conflitti imperialistici tra le potenze, il pericolo dell’instaurarsi di regimi totalitari, e ne prova orrore
        • talvolta il poeta decide di affrontare a viso aperto queste forze minacciose e le lascia affiorare nei suoi componimenti senza cercare di contenerle; più spesso però egli tenta di rimuoverle e di esorcizzarle attraverso la celebrazione:
        
        del mondo agreste
        
        del «nido»
        
        degli affetti domestici
        
        delle piccole cose
  - - - • la conoscenza del mondo per Pascoli avviene attraverso strumenti interpretativi non razionali, che trasportano di colpo, senza seguire tutti i passaggi del ragionamento logico, nel cuore profondo della realtà e consentono di scoprire i legami segreti fra le cose
        • la realtà oggettiva viene filtrata attraverso la visione soggettiva del poeta e in tal modo si carica di valenze allusive e simboliche, trasformandosi in messaggi misteriosi e affascinanti
        • questa soggettivazione del reale rende possibile nella poesia pascoliana la convivenza tra il riferimento continuo alle presenze concrete e una percezione visionaria, onirica
    - - • la formazione di Pascoli fu essenzialmente positivistica, come era inevitabile dato il clima culturale che dominava negli anni in cui egli compì i suoi studi liceali e universitari
        • la matrice positivistica del pensiero pascoliano è ravvisabile nell’ossessiva precisione con cui il poeta usa la nomenclatura ornitologica e botanica o nella frequente presenza di riferimenti astronomici
    - - • nella poesia pascoliana è possibile riconoscere una sensibilità autenticamente decadente, che sa scoprire aspetti inediti del reale e soprattutto un modo nuovo di vederlo e rappresentarlo
        • questa particolare sensibilità del poeta traspare da alcuni suoi atteggiamenti:
        
        l’apertura nei confronti del mistero
        
        la tendenza a caricare gli oggetti comuni di sensi allusivi e simbolici
        
        la sensualità perversa e morbosa
        
        la consapevolezza dell’ambiguità della psiche umana
        
        il senso di inadeguatezza della realtà rispetto al sogno
        
        la presenza costante della morte
    - - • nel pensiero di Pascoli si riflette la crisi della scienza che caratterizza la cultura di fine secolo, segnata dall’esaurirsi del Positivismo e dall’affermarsi di tendenze spiritualistiche e idealistiche
        • la scienza cessa di essere considerata l’unico strumento di conoscenza e di ordinamento del mondo e l’anima dell’uomo si apre verso l’ignoto, il mistero, l’inconoscibile
        • questa tensione verso ciò che trascende il dato sensibile non si concreta nell’adesione a una fede religiosa; il cristianesimo esercita sul poeta soltanto il fascino di un messaggio morale di fraternità e mansuetudine
  - - - Pascoli non rinnega gli ideali socialisti, ma trasforma le dottrine marxiste in una generica fede umanitaria, nutrita di elementi provenienti dal cristianesimo primitivo, dal francescanesimo, dall’evangelismo pacifista e non violento di Tolstoj
    - - • durante gli anni universitari, il giovane Pascoli subisce l’influenza delle ideologie anarco-socialiste
        • l’insofferenza nei confronti delle convenzioni e la protesta contro le ingiustizie dipendono in parte dall’inquietudine percepita dagli intellettuali piccolo borghesi di fronte all’avanzata della civiltà industriale moderna, che toglie prestigio alla tradizionale cultura umanistica, privilegiando nuove competenze e nuovi saperi, scientifici e tecnologici
    - - • Pascoli avverte il dramma dell’emigrazione e condivide le ambizioni coloniali del nazionalismo italiano primo-novecentesco
        • entrando in fortissima contraddizione con la sua idea di socialismo umanitario, nel 1911 Pascoli celebra l’impresa coloniale in Libia come un momento di riscatto della nazione italiana e di completamento del processo risorgimentale
    - - • alla base della concezione pascoliana vi è un radicale pessimismo, la convinzione che la vita umana non è che dolore e sofferenza: per questo gli uomini devono cessare di farsi del male fra loro, amarsi e soccorrersi a vicenda
        • dal cristianesimo primitivo Pascoli trae inoltre la concezione del valore morale della sofferenza, che purifica ed eleva
        • il segreto dell’armonia sociale consiste per Pascoli nel fatto che ciascuno si contenti di ciò che ha e che ogni classe sociale collabori con le altre, con amore fraterno e spirito di solidarietà
        • il suo ideale di vita si incarna nell’immagine del proprietario rurale, che coltiva personalmente la terra e guida con saggezza la sua famiglia
        • Pascoli celebra i valori del mondo rurale (la famiglia, la solidarietà, la laboriosità), rifugiandosi nel sogno di un passato idealizzato e contrapponendolo ai processi moderni di sviluppo capitalistico, che generavano in lui orrore e angoscia