A queste assemblee possono partecipare, con il tempo, sia patrizi sia plebei. La seguente assemblea, invece, con le magistrature che può eleggere è riservata solo ai membri della plebe. I concili della plebe, infatti, sono assemblee riservate solo ed esclusivamente ai plebei, che si esprime attraverso il plebiscito, cioè il voto della plebe, e che eleggono i propri rappresentanti: i tribuni della plebe e gli edili della plebe.
I tribuni della plebe sono dieci magistrati che restano in carica un anno e difendono la plebe dalle decisioni dei patrizi dannose per il popolo, contro le quali possono anche porre il veto (cioè possono bloccarle). Il tribuni hanno anche il diritto di proporre delle leggi che il concilio della plebe vota attraverso il plebiscito. I tribuni sono anche inviolabile: ogni atto di violenza contro un tribuno viene punito con la confisca dei beni o la morte. Per questo, durante il loro mandato, i tribuni dovevano lasciare sempre aperte le porte della loro casa, per permettere così a qualsiasi plebeo perseguitato ingiustamente di ricorrere al loro aiuto. La plebe istituisce anche gli edili della plebe, magistrati che gestiscono gli archivi e un tesoro comune dai plebei.