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FELICITÀ, Letteratura latina, AF3473B8-E3A7-4629-A0CC-35A637BF1433,…
FELICITÀ
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La felicità non esiste
"E perciò tutti i piaceri debbono essere misti di dispiacere, come proviamo, perchè l'anima nell'ottenerli cerca avidamente quello che non può trovare, cioè una infinità di piacere, ossia la soddisfazione di un desiderio illimitato." V 32-35
Il sabato del villaggio
“Questo di sette é il più gradito giorno, pien di speme e di gioia” vv. 38-39
In questo verso, Leopardi, identifica il sabato come il giorno più felice della della settimana in cui gli abitanti del villaggio si preparano felici per il giorno di festa (l’attesa del piacere é il piacere stesso)
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Lucrezio riprende l'epicureismo
Obiettivo: liberare l'uomo dalle paure degli dei, della morte e dalle superstizioni, così da poter garantirgli la felicità, che egli considera come "piacere stabile" (ataraxia).
Orazio ritiene che la felicità derivi dal godersi il presente e non dal pensiero del passato o del futuro.
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Metriotes: trovare il giusto mezzo, ovvero l'equilibrio
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A se stesso
v. 1-5"Or poserai per sempre,
stanco mio cor. Perì l'inganno estremo,
Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
in noi di cari inganni,
non che la speme, il desiderio è spento."
All'interno di questa poesia, appartenente al Ciclo di Aspasia, l'autore sviluppa il tema della sofferenza amorosa dovuta al rifiuto di Fanny Tozzetti. L'io del poeta è in dialogo con il suo cuore: lo invita a riposare, a smettere di vivere perchè ormai avendo ceduto all' "inganno estremo", nemmeno l'illusione di poter essere felice può esistere
Per Leopardi la felicità coincide con il PIACERE.
Gli uomini tendono al raggiungimento della felicità, di cui hanno un desiderio infinito.
Come scrive nello Zibaldone, infatti, l'autore afferma che "la felicità è un tutt'uno col piacere" e "l'uomo non esisterebbe se non provasse questo desiderio."
Tuttavia, proprio perchè il desiderio del piacere non ha confini, Leopardi crede che esso non possa esaurirsi in un sentimento definito ne nel tempo ne nell'estensione, data la FINITEZZA dell'uomo e la PRECARIETA' della sua esistenza. Proprio il meccanismo psicologico che stimola gli esseri viventi a cercare una felicità senza limiti li condanna alla FRUSTRAZIONE di un desiderio che rimane INNAPAGATO.
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