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la pittura etrusca, stamnos con Atena, Achille Troilo, tomba delle…
la pittura etrusca
non credere che voglia essere una pittura realistica. Essa è legata a molti schemi propri della tradizione figurativa antica
tarda epoca: figure umane rappresentate simbolicamente, per quanto riguarda colori e rigida posizione dei vari personaggi. volti dei personaggi, braccia e gambe, sempre rappresentati di profilo, mentre l'occhio in modo frontale.
affreschi etruschi = grande libertà nel descrivere i movimenti, soprattutto quelli dei musici, atleti e danzatori. Data data poca importanza alle proporzioni (personaggi con gambe o braccia di lunghezza diversa gli uni dalle altre)
pittura vascolare
diffusa dalla metà dell'VIII a.c. diversi stili in base alla ceramica e ceramografia greca del tempo. Usate anche tecniche greche della pittura a figure nere e rosse
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grande particolare importanza: è la prima significativa testimonianza dell'arte figurativa occidentale di epoca preromana, dopo greca (quasi del tutto perduta)
cicli più significativi: tra il VI e il V secolo a.c, rappresentavano soprattutto scene di funerali, accompagnati da banchetti, danze, canti e giochi.
2 generi pittorici:
affresco
dipingere su una parete "a fresco" = colori diventano parte integrante e una volta asciutti, parte anche del muro
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1) intonacare le pareti tufacee delle tombe, spalmandole uniformemente con un sottile strato di argilla mista
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pigmenti dei colori usati dagli etruschi = sempre di origine minerale. stesi con pennelli di pelo animale, apparendo più come disegni colorati, che come dipinti
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stamnos con Atena, Achille Troilo
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centro: dea Athena e ai piedi uno scudo. Alle spalle Achille con l'elmo sul capo e con l'atto di impugnare la lancia con una mano ed il scudo con l'altra. Ella rivolge eloquentemente il capo verso Achille, comunicandoli di sorprendere e uccidere Troilo. Fregio con bighe trainato da leoni e cigni = corsa sfrenata
espressività dei personaggi e ombreggiatura = testimonianza di centri di produzione oltre alla Grecia
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tomba delle leonesse
scoperta nel 1874, risalente al 530-520 a.c, in una necropoli presso Tarquinia. camera ipogea quadrata e deve il suo nome alle due leonesse dipinte con grande vivacità sul timpano della parete di fondo
deformate volontariamente alcune proporzioni dei corpi, indirizzando l'attenzione su ciò che si vuole esprimere (danzatore di destra, pronto a slanciare la gamba destra in un passo di danza)
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