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guerre di conquista e guerre civili - Coggle Diagram
guerre di conquista e guerre civili
ciò che era cominciato Mario e Silla proseguì nelle generazioni future la politica di Roma fu sempre più caratterizzata dall'emergere di figure carismatiche, di uomini che riuscivano a conquistarsi l'appoggio dell'esercito e del popolo. Sertorio fuggì in spagna e Roma organizzò una rivolta a cui aderì l'intera regione nel 72 a.C. Sertorio viene ucciso dal suo luogotenente Perperna per ristabilire la pace e l'ordine
Gneo Pompeo era stato uno dei più brillanti seguaci di Silla: inizialmente legato alla parte aristocratica si era a poco a poco avvicinato ai popolari, convinto che in questo modo la sua carriera politica sarebbe stata più rapida. nel 71 a.C. entrambi i generali celebrarono il trionfo e vennero eletti consoli per il 70 a.C. A Pompeo che non aveva ancora percorso le tappe del cursus honorum
negli anni successivi, forte dell'appoggio del popolo Pompeo ricevette una serie di poteri straordinari nel 67 a.C. una votazione popolare (plebiscito) promossa dai tribuni della plebe, gli conferì contro il senato un imperium proconsulare infinitum nel 66 a.C. il comando della nuova guerra contro Mitridate scoppiata già nel 74 a.C. nel 63 a.C. dopo aver sconfitto Mitridate che aveva invaso la Bitinia.
L'allontanarsi di Silla da Roma aveva riaperto gli antichi conflitti tra le classe dei nobili, gli ottimati fedeli al dittatore e favorevoli alla sua linea politica molti fra i capi dei populares discendevano come era già avvenuto in passato
Lucio Sergio Catalina apparteneva al ceto patrizio era un uomo spregiudicato e dissoluto emerso sulla scena politica approfittando delle proscrizione sillane dopo aver perso la terza volta Catalina nell'autunno del 63 a.C. organizzò una congiura per impadronirsi del potere
Con il suo operato Cicerone era convinto di salvare la repubblica in realtà aveva difeso solo gli interessi della classe senatoria. nel 60 a.C. spinto dal desiderio di arrivare al consolato e di assicurarsi una ricca provincia.
non si trattava di una nuova magistratura ma di una congiura che di fatto svuotava tutte le magistrature esistenti dei loro poteri, accentrandoli nelle mani dei triumviri per questo di riguadagnare la fiducia delle popolazioni provinciali rendendo più spediti i processi contro gli abusi abituali dei governatori delle province. il suo consolato dell'anno 59 a.C. carica che costituì uno dei primi immediati del triumvirato
con l'accordo fra i triumviri in vita le istituzioni tradizionali, ma venivano di fatto svuotate di ogni significato Cesare ottenne, come abbiamo anticipato il consolato per l'anno 59 a.C.
la scelte delle province fatta da Cesare non era stata casuale la Gallia era un'area ai margini da popoli meno civilizzati e con enormi potenzialità ancora da sfruttare nei primi due anni(58-57 a.C.) col pretesto di arginare uno sconfinamento degli Elvezi inseguì i Galli oltre i tappi le Alpi
la lontananza di Cesare poteva essere un pericolo per la stabilità del patto stipulato fra i triumviri: nel 56 a.C. un incontro con Crasso e Pompeo a Lucca
forte del nuovo accordo Cesare proseguì nella campagna di conquista delle Gallie non esitò a trucidare a tradimento i capi degli Usìpeti e tencterii
dopo l'incontro di Lucca la situazione di Roma era fatta di nuovo caotica nel 53 a.C. Crasso proconsole di Siria aveva intrapreso una spedizione militare contro i parti
di fronte all'ultimatum del senato di sciogliere le legioni Cesare comprese che era venuto il grande momento disubbidì all'ordine di pronunciarlo la famosa frase: il dado è tratto. nel 49 a.C. varcò in armi con il suo esercito il Rubicone
Caio Giulio Cesare è noto soprattutto generale, come triumviro e poi come dittatore di Roma ma egli fu anche oratore e scrittore.
i commentarii de bello gallico in sette libri (Più un ottavo composto del luogotenente di Cesare Aulo Irzio) negli anni 49-48 a.C. e in essi Cesare cerca soprattutto di offrire all'opinione pubblica di un'immagine positiva di se stesso
dopo le vittorie sui Galli e sui pompeiani, Cesare era il vero padrone di Roma e aveva dimostrato una di più che solo gli esercizi stabilivano il destino della repubblica la dittatura divenne a vita nel 44 a.C.
ma ciò che subito colpì gli stessi contemporanei fu la clemenza che il nuovo signore dimostrò nei confronti degli avversari politici
Cesare tornato a Roma si dimostrò non soltanto un genio militare ma anche un abile politico frenò con grande equilibrio il potere del senato
per contare i giorni del mese al plenilunio cadevano le idi Cesare fu uccisi alle idi di marzo cioè il 15 marzo fra la candele e le idi cadevano le none il giorno del primo quarto di luna