Dopo il 1260 si diffonde in Toscana la poesia "Comico-Realistica" che si contrappone alla poesia della scuola Siciliana, che si ricollega al mondo cavalleresco (temi, amore, fedeltà e nobiltà d’animo) al contrario della poesia comico-realistica che si diverte a rappresentare l’altra faccia della realtà (prendendosi gioco dei versi della poesia di corte.) Questa poesia rappresenta un modo moderno, che nasce e si diffonde a Lucca, Arezzo e Firenze. Lo stile di questi componenti diventa una lingua brutale e oscena, cioè di basso livello.
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