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La riflessione teorica sulla musica - Coggle Diagram
La riflessione teorica sulla musica
Umanesimo e Rinascimento
In questo momento lo studio della musica viene approfondito
Rinasce la monodia accompagnata
Cambio di mentalità per gli strumenti
Le scale:
La naturale
Inventata da Gioseffo Zarlino
calcola le distanze tra gli intervalli in modo da creare la scala naturale
Si utilizza questa scala perché quella precedente (la pitagorica) aveva suoni troppo duri soprattutto le terze erano quasi dissonanti
La temperata
Ideata da Werkmeister e Neidhar tra il VII e il VIII secolo
Risolve i problemi di intonazione della scala naturale e permette il trasporto in qualsiasi tonalità
La pitagorica
Inventata da Pitagora
Si basa sul rapporto delle ottave e delle quinte
Aveva molti suoni duri come le terze
Teoria degli affetti
ad ogni armonia era collegato un sentimento o uno stato d'animo
è una forma retorica adottata già dai Greci
Composizione numerica
Si sviluppa contemporaneamente agli affetti e alla composizione tramite emozioni
Si tratta di basare le composizioni su serie di numeri particolari come la sequenza di Fibonacci
nel novecento viene cominciata ad essere usata anche la sezione aurea all'interno delle composizioni, a volte anche inconsciamente
Bèla Bartòk e Caude Debussy sono due autori che utilizzarono la sezione aurea nelle in alcune delle loro composizioni
Il basso continuo
Nel cinquecento si sviluppo la monodia accompagnata
Che consisteva in una voce accompagnata da più strumenti che eseguono un'armonizzazione della melodia
Prende così il nome di basso continuo
Il compito del basso continuo era sostenere il cantante eseguendo anche qualche abbellimento che non sovrastasse la voce principale
Il basso continuo era eseguito da due strumenti
Uno melodico
Violone, viola da gamba e successivamente il violoncello
Uno armonico
Clavicembalo organo lituo tiorba
Il concetto di tonalità
nel cinquecento cominciano ed essere presenti le prime combinazioni accordali
ma non son presenti alcune teoria di modulazione o progressione, si limitano ad analizzare gli intervalli
Bisognerà aspettare fino al Settecento con Jean-Philippe Rameau che introduce il concetto di "centro armonico"