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1848 INSURREZIONI E GUERRE DI INDIPENZA, PRIMA GUERRA DI…
1848
INSURREZIONI E GUERRE DI INDIPENZA
PAROLA CHIAVE
Con il termine Costituzione si intende un insieme di
regole fondamentali
che difendono i diritti dei cittadini che non sono più sudditi ma liberi. Inoltre il potere di chi governa non è più assoluto e quindi deve rispettare anche lui le leggi
Il fallimento dei moti del 20-21 e del 30-31, per quanto riguarda l'Italia, non avevano cancellato le idee le speranze che si erano formate. La borghesia non tollera il potere assoluto perchè ne limitavano l'azione economica. Nei Paesi non ancora frazionati politicamente inoltre vi era la necessità di abolire le dogane poichè rallentavano gli scambi economici.Fu proprio la borghesia a creare successivamente una grande rivolta.
Un'altra causa che diede inizio alla nuova rivolta fu una
crisi economica
. In Europa i prezzi dei prodotti agricoli salgono, diminuendo gran parte dello stipendio. Inoltre diminuiscono anche le richieste di altri beni così numerose industrie sono costretti a chiudere e di conseguenza aumentano le disoccupazioni.
In Francia la borghesia ed il proletariato si lamentavano del fatto che re Luigi Filippo non avesse effettuato le riforme promesse. La rivolta scoppiò perchè il re proibì i cosidetti "
banchetti publici
" che sono riunioni che si tenevano nelle trattorie. I parigini scesero nelle strade e dopo 3 giorni di duri combattimenti costrinsero al re Luigi Filippo di fuggire
Venne insediato un Governo provvisorio che proclamò la Seconda Repubblica. Il nuovo Governo portò grandi cambiamenti
Venne concessa la
libertà di stampa
La
giornata lavorativa fu ridotta a 10 ore
Fu
cancellata la pena di morte per i reati politici
Vennero creati degli
opifici nazionali
Fu abolita
la schiavitù nelle colonie
Tasse
in proporzione al reddito
Fu introdotto il
suffragio universale maschile
(diritto di voto a tutti i maschi maggiorenni)
Queste riforme spaventarono sopratutto le borghesie e i piccoli proprietari terrieri con la paura che si abolissero le proprietà private. Nelle successive elezioni fu votata un'Assemblea Costituente dove le forze moderate e conservatrici erano superiori. Come risposta al nuovo Governo gli operai di Parigi, Il 23 giugno, protestarono, scesero nelle strade e ci furono duri combattimenti che durarono diversi giorni che terminarono con al vittoria dell'esercito. Nacque una nuova Costituzione che predeva un Governo forte affiancato a un presidente della Repubblica eletto a suffragio universale maschile. Nel 1848 venne eletto presidente un nipote di Napoleone I: Luigi Napoleone Bonaparte
La rivoluzione si diffuse in altri paesi europei dove vi era l'esigenza di ottenere una Costituzione.
-
Nell'Impero Asburgico
la rivoltà scoppiò a Vienna e gli studenti e operai chiedevano una Costituzione e constrinsero il
cancelliere Metternich
a fuggire. Poi fu la volta di Budapest dove il patriota
Kossuth
riuscì a istituire un Parlamento nazionale. A
Praga
infine il movimento nazionale chiese l'indipendenza ma fu stroncato dall'esercito austriaco
-A
Berlino
, in
Prussia
i rivoltosi reclamarono una Costituzione costringendo il re a convocare un'Assemblea Costituente.
In
Inghilterra
esistevano già un parlamento e una Costituzione che garantiva i diritti fondamentali dei cittadini
In
Spagna
e in
Russia
sopravvivevano le monarchie assolute e il potere economico era nelle mani della nobiltà terriera mentre le borghesia e gli operai erano assenti
I moti rivoluzionari furono ben presto repressi: a Berlino l'assemblea fu sciolta. L'Ungheria fu costretta alla resa dopo l'intervento delle truppe austriache. Dappertutto gli eserciti soffocarono. Nonostante tutto qualcosa era cambiato qualcosa nella coscienza del popolo. I moti del 48 quindi non furono vani e risultarono importanti per i futuri sviluppi storici, per questo il 1848 viene definito la
PRIMAVERA DEI POPOLI
Nel 1846 salì al soglio pontificio
Pio IX
egli istituì una Consulta, concesse
l'amnistia
e iniziò le trattative per una lega doganale con Toscana e Piemonte . A palermo nel 48 insorse contro Ferdinando II che fu costretto a concedere la Costituzione. In questo anno scoppiò sempre a Palerno il
MOVIMENTO SEPARATISTA SICILIANO
per staccare l'isola dal governo napoletano. Ferdinando II, dopo aver bombardato Messina; avviò la riconquista dell'Isola.
La fuga di Metternich da Vienna riaccese le speranze nel
Lombardo-Veneto
. Il 17 marzo Venezia proclamò la nascita della
Repubblica di San Marco
. Il giorno dopo fu la volta di
Milano
e dopo 5 giorni di combattimento il generale austriaco e i suoi soldati furono costretti nel "quadrilatero" sistema difensivo. Mentre a Milano si formò un
Governo provvisorio
guidato dai moderati. Anche
Parma
e
Modena
formano loro Governi provissori
L'Italia appariva frammentata a livello sia politico sia economico dove prevalevano estesi campi agricoli. In alcune regioni non mancavano incolte e paludose, in altre invece esistevano aziende agrarie avanzate dove i borghesi investivano i loro capitali con lo scopo di far introdurre le e
sportazioni dei prodotti
. Inoltre comparvero le prime
filande
e primi
stabilementi siderurgici e meccanici
Si erano formate alcune
correnti di pensiero
che avevano l'obiettivo di ottenere l'unificazione nazionale. I
democratici
proponevano uno Stato federale repubblicano sull'esempio degli Stati Uniti. I
moderati
si oppenevano ai metodi rivoluzionarie che si dividevano in due correnti: neoguelfa e laica. I
neoguelfi
che era una federzione di stati guidati dal pontefice. I
laici
che era uno stato unificato grazie alla diplomazia sotto la guida dei Savoia.
PRIMA GUERRA DI INDIPENDENZA
Tra i rivoltosi di Milano prevalsero
due tendenze
: i
moderati
(la nobiltà) e
i democratici-repubblicani
(borghesi) come Carlo Cattaneo.
I moderati temevano che i democratici potessero prendere tutto il potere, allora chiedono l'intervento di
Carlo Alberto
che lo avrebbe aiutato contro l'Austria e avrebbe garantito l'unione della Lombardia al regno di Sardegna.
I democratico-ripubblicare invece diffidavo nel Piemonte
Carlo Alberto dichiarò guerra All'austria. Alle truppe piemontesi si unirono anche quelle inviate dal
Granducato di Toscana, dal Regno delle Due Sicilie e dallo Stato della Chiesa
. i rispettivi sovrani erano stati spinti dei Patrioti Liberali e non volevano che Carlo Alberto assumesse il ruolo di unico paladino dell'Italia. Così
il 23 marzo 1848
inizia la prima
guerra d'indipendenza
contro l'Austria. Carlo Alberto però decide di Indire nel Milanese un
plebiscito
. Ma questa scelta suscito la perplessità del papa e del re i quali temevano che il Piemonte avrebbe utilizzato il loro aiuto per ingrandire e rafforzare se stesso.
Successivamente Pio IX
ritirò le truppe
e gli altri due sovrani ne seguirono l'esempio, accanto ai soldati piemontesi rimasero solo poche truppe che rifiutarono di abbandonare l'impresa. Dopo l'esercito piemontese fu
sconfitto a Custoza
e Carlo Alberto fu costretto a firmare l
'armistizio di Salasco
con cui restituiva all'Austria Milano. A quel punto
resisteva solo la Repubblica di Venezia
I democratici assunsero il governo a
Firenze e un mese dopo a Roma.
A febbraio viene proclamata la
Repubblica romana
e il potere fu affidata un
triumvirato formato da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellin
i. La ricomparsa sulla scena politica delle forze democratiche spinse Carlo Alberto a riaprire le ostilità contro l'Austria, il suo esercito però fu definitivamente sconfitto
a Novara il 23 marzo 1849.
Allora lasciò il trono in favore di suo figlio Vittorio il quale firma
armistizio di Vignale
. L'ultimo tentativo di rivolta austriaca avvenne a Brescia però fu costretta alla resa
Goffredo Mameli
nacque a Genova il 5 settembre 1827 e morì a Roma nel 1849 a soli 22 anni a causa di una ferita procuratasi durante la difesa della seconda Repubblica Romana. Partecipò a molte difese patriottiche e fu arruolato anche nell'esercito di
Giuseppe Garibaldi.
Ma divenne famoso grazie alla composizione
del" Canto degli italiani
"più noto come" Inno di Mameli", adottato nel 1946 come inno nazionale della neonata Repubblica Italiana.
La testimonianza della nascita dell'inno d'Italia e resa da Carlo Alberto Barilli biografia amico di Mameli. Una sera di settembre mentre si faceva musica e politica a casa di Lorenzo Valerio entra nel salotto un nuovo ospite Ulisse Borzino con in mano un foglietto in cui Mameli aveva scritto le parole dell' inno. Appena Michele Novaro lesse lo scritto, non poté fare a meno di commuoversi e cercò di strimpellare i versi col claricembalo.
Poi si alzò un po' scontento , tornò a casa e senza neanche togliersi il cappello si buttò al pianoforte cercando una melodia per queste parole bellissime