La storia parla di un ragazzino che lavora in una cava di rena rossa che ha una peculiarità: i capelli rossi. La cultura - o meglio l’ignoranza - del suo tempo guarda con pregiudizio a chi ha i capelli rossi e il bambino non riceve amore nemmeno dalla madre, che non si fida di lui, arrivando addirittura ad accusarlo di rubare soldi alla famiglia. Rosso Malpelo lavora con suo padre, Mastro Misciu (soprannominato Misciu Bestia, che è la sola persona al mondo che gli mostri un po’ di affetto. Un giorno l’uomo, che necessita di soldi per mantenere la famiglia, accetta un lavoro pericoloso affidatogli dal padrone: deve abbattere un pilastro, compito che nessuno degli altri lavoratori ha accettato. Una sera, scavando, proprio quel pilastro gli cade addosso e nessuno, escluso Malpelo, prova a fare nulla per salvarlo perché già viene dato per spacciato. Il figlio si affanna, chiede aiuto disperato, scava fino allo sfinimento a mani nude e da solo, ma il padre rimane vittima del crollo, sepolto dalle macerie. Da quel momento la vita di Rosso peggiora ancora di più e il ragazzino diventa ancora più schivo. Morto il padre alla cava viene a lavorare un ragazzino che di soprannome fa Ranocchio per via del modo in cui cammina. Malpelo e Ranocchio fanno amicizia e il protagonista lo protegge da un lato ma lo tormenta e lo maltratta dall’altro volendo insegnarli che il mondo è crudele. Una volta che il cadavere del papà di Malpelo viene ritrovato il ragazzino tiene come il più prezioso dei tesori gli oggetti a lui appartenuti. Passa poco e, purtroppo, Ranocchio muore perché ammalatosi di tubercolosi e stremato dalle fatiche del lavoro pesante. Malpelo è più solo che mai, con la madre che si è risposata e la sorella che ha cambiato casa, andando a vivere in un altro quartiere. Il ragazzino decide di accettare il rischioso compito di perlustrare una galleria abbandonata: prende pane, vino, degli attrezzi, i vestiti del papà e entra nel cunicolo per non uscirne mai più. I lavoratori della cava che rimangono fuori continuano a temere di vederlo spuntare fuori nuovamente con i "capelli rossi e occhiacci grigi" che lo caratterizzavano.