Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
La letteratura dell'ottocento italiano - Coggle Diagram
La letteratura dell'ottocento italiano
Neoclassicismo
Si diffonde in tutta Europa nel periodo che va dalla fine del 1700 al 1814
E' un movimento culturale ispirato ai valori della classicità greco-romana, alla ricerca del bello e dell'equilibrio.
Rifiuta l'eccessivo razionalismo illuminista, ma condivide pienamente la passione per l'archeologia, l'arte classica e la mitologia.
Tra i suoi maggiori esponenti in Italia troviamo Vincenzo Monti, che curò la traduzione dell'Iliade, e Giacomo Leopardi, che preferiva la tradizione della poesia antica, ma che fu anche un grande romantico.
Romanticismo
Corrente culturale che nasce in Germania, e si sviluppa in tutta Europa nella prima metà dell'ottocento.
Sostiene il valore assoluto del sentimento, in opposizione alla fede assoluta nella ragione dell'Illuminismo. In Italia si caratterizza con il Risorgimento.
Come forma di espressione letteraria i romantici utilizzano la poesia, che permette di dare voce alle passioni ed ai sentimenti dell'uomo, ma anche il romanzo, genere letterario del pubblico borghese, dove si scrivevano storie coinvolgenti.
Scaturisce da tre rivoluzioni liberali: la rivoluzione americana, la rivoluzione francese e la rivoluzione industriale. E si oppone ad ogni tirannide.
Gli artisti romantici si concentrano sulla spiritualità dell'uomo e rappresentarono valori come il sogno, la follia, l'interiorità e l'irrazionalità, esaltando le differenze individuali fra gli uomini.
Giacomo Leopardi
Nasce nel 1798 a Recanati e muore nel 1837 a Napoli.
Nasce in una famiglia aristocratica di un piccolo paesino dove si sente incompreso.
Trascorre gli anni della giovinezza circondandosi di libri e immergendosi negli studi: impara il greco, l'ebraico, il latino e alcune lingue moderne.
Il suo desiderio per anni rimane l'allontanarsi dalla casa paterna, dove non si sente a proprio agio, e conoscere il mondo degli intellettuali, ma, quando finalmente il suo sogno si avvera, il poeta rimane deluso dall'ipocrisia e ignoranza che abitano i salotti di Roma.
La sua meditazione filosofica, dolore dopo dolore, lo porta ad elaborare la teoria del
pessimismo
che si divide in quattro fasi:
Pessimismo individuale: il poeta si ritiene destinato all'angoscia e trova consolazione unicamente nella contemplazione della natura. (poesia
L'infinito
)
Pessimismo storico: il poeta crede che non sia il destino, ma l'uomo stesso la causa della propria infelicità, poiché fa un'uso eccessivo della ragione.
Pessimismo cosmico: Leopardi giunge a ritenere che la causa dell'infelicità dell'uomo sia la natura stessa, che lo spinge a desiderare e gli nega l'esaudimento dei suoi desideri.
Pessimismo eroico: Leopardi rivaluta la ragione come strumento per svelare gli inganni della natura e per svelare false illusioni e consolazioni, nella consapevolezza che si possono condividere con gli altri il dolore e la morte.
Leopardi trascorse gli ultimi anni della sua vita a Napoli, partecipando al dibattito culturale e esprimendo i valori di fratellanza e solidarietà umana, componendo la straordinaria lirica
La ginestra
.
Opere:
Durante la giovinezza Leopardi scrisse sia canzoni che piccoli idilli (come
L'infinito
e
Alla luna
). Nelle sue poesie usa il metro libero e colloca le parole in base al loro valore evocativo, generando una musica.
Dopo il viaggio a Roma abbandonò la poesia e compose le
Operette morali
, di carattere filosofico.
Dopo il suo ritorno a Recanati da Milano torna a scrivere in versi e compone i cosiddetti "grandi idilli pisano-recanatesi" (come
A Silvia
e
Il passero solitario
) che vennero raccolti nel libro dei
Canti
, pubblicato nel 1831.
Durante tutta la vita tenne un diario
Lo Zibaldone
, contributo fondamentale per comprendere una personalità complessa e profonda come quella di Leopardi.
Fu un "classicista" e allo stesso tempo "romantico", e ancora oggi è considerato un modello nella poesia italiana.
Ugo Foscolo
Nacque a Zacinto (Zante) nel 1778 e morì in esilio a Londra nel 1827.
Fu un'amante della cultura classica e contemporaneamente degli ideali di libertà e indipendenza dei popoli.
Da adolescente si trasferisce a Venezia e, seguendo la scia della rivoluzione francese diventa un accanito sostenitore di Napoleone, ma ne rimane profondamente deluso quando esso cede la città all'Austria.
Lascia Venezia per trasferirsi a Milano, e poi, seguendo la sua attività politica, in altre città, fino a morire a Londra in esilio e in miseria.
Aveva un carattere ombroso e introverso e non instaurò mai rapporti significativi con altri intellettuali. Fu un vero "Romantico", per sempre sospeso tra la nostalgia della Grecia e la voglia di stare al passo con i suoi tempi.
Opere:
Foscolo scrisse sia in prosa che in poesia.
E' un'opera in prosa il romanzo epistolare molto "romantico"
Le ultime lettere di Jacopo Ortis
, in cui emergono anche alcuni aspetti della vita di Foscolo e dove l'autore pone l'accento sull'interiorità dei personaggi.
Sono poesie invece:
I dodici sonetti scritti da Foscolo, tra i quali
A Zacinto
e
In morte del fratello Giovanni
, che trattano temi come il ricordo, la morte e la solitudine.
Le
Odi
, due, dedicate a due donne.
Il poemetto "neoclassico"
Le Grazie
Il celebre carme
Dei Sepolcri
, in cui Foscolo afferma che ciò che permette di raggiungere l'immortalità è la poesia, che l'autore romanticamente consacra come eterna.