IL SENTIMENTO
Nella Critica del giudizio Kant si propone il compito di mediare tra l'intelletto, ossia la facoltà conoscitiva, e la ragione, ossia la facoltà pratica, attribuendo questo ruolo ad una terza facoltà, la quale non possiede né un carattere conoscitivo né teoretico: il sentimento, ossia la facoltà del giudizio.
IL GIUDIZIO
Secondo Kant il giudizio è la facoltà di sussumere il "particolare" nell'"universale", ossia di pensare il particolare come contenuto dell'universale.
GIUDIZI DETERMINANTI
I giudizi determinanti sono i giudizi scientifici, i quali determinano teoreticamente l'oggetto (gli oggetti fenomenici sono determinati mediante forme a priori universali). Dunque in questo caso possono essere dati sia il "particolare" sia l'"universale".
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GIUDIZI RIFLETTENTI
In questo caso viene già fornito il "particolare", ma è da ricercare l'"universale. I giudizi riflettenti sono giudizi sentimentali, i quali si riflettono su una natura già costituita dai giudizi determinanti e nascono dal bisogno umano di interpretare la natura mediante le esigenze universali di finalità e armonia. Il giudizio riflettente riflette sugli oggetti già teoreticamente determinati al fine di trovare l'accordo fra di loro e il soggetto.
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